Milan l’è on gran Milan. Così recitava il vecchio adagio che magnificava la grandezza del capoluogo lombardo. Milano è una di quelle città che si ama o si odia, difficilmente lascia tiepidi. La sua calca mattutina, la gente scontrosa e scorbutica, ma anche quel fermento produttivo che ribolle all’interno dei palazzi del centro e la cangiante offerta di eventi culturali dividono la platea di chi abita a Milano fra chi la detesta, ma non può allontanarsene, e chi invece ci sguazza dentro come un pesce, pur avvertendo il bisogno di rifuggirvi di quando in quando

 

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La ristorazione di alto livello della capitale economica d’Italia si trova all’interno dei grandi hotel. I templi gourmet, con alcune eccezioni, hanno traslocato dentro i ventri accoglienti dei migliori hotel milanesi per poter continuare ad offrire un prodotto di livello elevato ad una clientela sempre più esigente. Così è anche per il ristorante Da Noi In che, adagiato alla base dell’hotel Magna Pars Suites, è l’ultimo nato di un felice filone di ristoranti gourmet al servizio di hotel penta stellati. Il mastro di chiavi in cucina è lo chef torinese Fulvio Siccardi, un passato in importanti cucine stellate piemontesi che hanno delineato e rafforzato il suo concetto di regionalità nella proposta dei piatti

 

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Il customer care al ristorante Da Noi In è di assoluto pregio, veramente da hotel a cinque stelle. Fin dall’arrivo ci si sente oggetto di gradite attenzioni che non sono mai né troppo familiari, ma neanche fredde, quel giusto connubio fra distacco ed accoglienza che denota la grande professionalità del maître de salle Simone Anastasio. Si inizia immancabilmente con un aperitivo al Liquidambar, le bollicine francesi rosé in questo caso sono un must, in modo anche da poter osservare da vicino la ricchissima cantina del ristorante. Una cave particolarmente ricca in etichette piemontesi, com’è giusto che sia vista la cucina proposta, ma che strizza l’occhio anche alle altre regioni, senza trascurare i cugini d’oltralpe

 

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Il Magna Pars Suites è il primo hotel à parfums d’Italia, progetto che ruota attorno all’importanza delle essenze. Il concetto è subito chiaro entrando nell’ampia sala del ristorante delicatamente decorata da un panorama di lavanda a perdita d’occhio, vista provenzale riprodotta su di un’unica lastra di plexiglass. La cena si apre con amuse-bouche di salmone affumicato. Il processo avviene direttamente in cucina fornita all’occorrenza di un affumicatore, a tutto vantaggio della persistenza di sapori e profumi che, soprattutto questi ultimi, costituiscono il perno del concept. Davvero una bella scoperta lo champagne in abbinamento: il brut tradition gran cru di Egly-Ouriet, Pinot noir in prevalenza, mostra un grandissimo equilibrio fra grassezza ed eleganza, regalando al naso una leggera, gradevolissima, nota di fromage de chèvre

 

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Antipasti di semplice, raffinata, ricercatezza. Le code di gamberi con carciofi in due cotture esaltano il sapore delicatamente marino dei crostacei, elemento assolutamente centrale del piatto, appoggiati, sia in senso fisico che gustativo, su di una elegante crema di carciofi. L’uovo in gabbia con salsa di latte e parmigiano al tartufo nero è il signature dish dello chef. Visivamente non esaltante, potrebbe ricordare un quadro di Pollock, in bocca è una deflagrazione di sapori. Tutta la sapienza dello chef torinese è concentrata all’interno del leggero involucro di carta fata, un’incredibile armonia gustativa frutto di lunghe ricerche attorno a tempi e temperature di cottura per giungere ad un risultato eccellente. Perfettamente amalgamato sia come consistenze che come sapori è un vero bonbon gourmet tutto da assaporare

 

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Nelle portate principali, da buon piemontese, lo chef Siccardi punta molto sulla carne, attentamente selezionata. Il controfiletto di vitello alla plancia, sale alle erbe aromatiche e spezie rappresenta molto bene la progettualità del ristorante: ottime materie prime, poco elaborate, decorate da note profumate seducenti (molto buono il sale). Il carrè d’agnello nostrano semplicemente arrostito al rosmarino è il trionfo della sostanza sulla sofisticazione. Una ricetta semplice e di tradizione, proposta in maniera elegante, ma senza strafare, di grande impatto gustativo

 

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Si chiude in golosità con i dolci: l’omaggio al tiramisu è una riproposizione del grande classico in una veste di rara eleganza. Cioccolatomania penso che si commenti da sé

 

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Cenare al Da Noi In è stata davvero una bella esperienza a tutto tondo, da ripetere prossimamente

Il Fede

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Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati

4 Risposte

  1. emanuele

    Lasciamo perdere il cappello introduttivo – Milan l’è sempre un gran Milan, anca incoeu; e scontrosi e scorbutici, beh, non fatemi parlare… 🙂
    A parte il cappello, bell’articolo, rende bene l’idea di estrema eleganza sia in cucina che nell’hotel – appena posso ci vado (e intanto vi rubo una foto, visto che non ne ho di mie….).
    Grazie (per la foto, e per la bella descrizione)

    • Federico Malgarini

      Ciao Emanuele e grazie dell’apprezzamento.
      In effetti il posto merita di sicuro un passaggio, sia per l’eleganza dell’ambiente, che per la sensazione di accoglienza che si percepisce, che per l’ottima cucina.
      Sul cappello introduttivo sono sicuro che avremo modo di discuterne più approfonditamente a breve.
      Grazie ancora