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Il lato bello dell’attività dell’enostrippato, come qualcuno mi definisce, è che girando come una trottola fra una fiera vinicola ed una manifestazione gastronomica si ha occasione di conoscere un sacco di gente valida ed interessante. Soprattutto il mondo del vino è costellato da persone schiette e sincere con cui è un piacere fare quattro chiacchiere davanti ad un bel bicchiere pieno (che poi si svuota, si riempie di nuovo e così via). Ed il bello viene proprio quando si ha la possibilità di andare a trovare queste persone direttamente a “casa” loro in cantina
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Di recente sono stato a fare un giro in quel dell’Emilia, fra le province di Reggio Emilia e Modena, e fra una mangiata pantagruelica di tortelli ed una scampagnata fra gli appennini sono riuscito ad inserire anche un passaggio dall’amico Gianpaolo Isabella del Podere il Saliceto. Conosciuto di persona da poco a Piacenza in occasione della fiera FIVI, ma già noto da un bel po’ su quel bellissimo strumento per condividere idee e pensieri che è twitter, Gianpaolo è un emiliano verace, non ci si può sbagliare, con una sana passione per il vino della sua terra che lo ha portato da qualche anno a mollare tutto e dedicarsi a tempo pieno al magico mondo della vitivinicoltura (oltre che della frutticoltura)
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Il regno viticolo di Gianpaolo e del cognato Marcello Righi si estende per poco più di tre ettari divisi fra Campogalliano, proprio di fronte ai laghi del Secchia, e Saliceto poco più a nord. Terreni molto fertili dove le viti mostrano una vigoria fuori dal comune. In particolare il Malbo, varietale autoctono proprio del modenese, a solo quattro anni di vita mostra uno sviluppo ed una lignificazione eccezionali. I vini che ne nascono rispecchiano abbastanza bene il carattere di Gianpaolo: sono diretti, piacevoli, sinceri, un po’ scanzonati, innovativi quanto tradizionali
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Si parte col Bi Fri 2011: spumante metodo Charmat di Trebbiano modenese e Sauvignon blanc caratterizzato da piacevoli profumi freschi e da una bella acidità sostenuta leggermente citrina. Uno di quei vini che berresti a secchiate. Avviso ai naviganti: il 2012 assaggiato da vasca verrà prodotto tramite rifermentazione in bottiglia, non più in autoclave, e già presenta un corredo olfattivo di grande fascino. Adesso sta riposando sui lieviti in bottiglia, c’è da aspettare ancora un po’
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Si passa al Falistra 2011, un grande classico della zona: Lambrusco di Sorbara in purezza rifermentato in bottiglia. Colore tipico del Sorbara, chiaro e splendente, bei profumi freschi di frutta e fiori ed una beva pazzesca. Se del Bi Fri se ne sarebbero bevute secchiate, con questo si passerebbe direttamente alle vasche, va giù che è un piacere (francesismo tecnico per descrivere compiutamente la grande beva posseduta dal vino)
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La creatività raggiunge l’apice con la novità della casa: il Metodo classico di Malbo gentile. Uno spumante in certo senso spiazzante, ottenuto da uva rossa di carattere che conserva intatti nel bicchiere la struttura e la riottosità del Malbo, conditi da una bolla di ottima finezza. Uno spumante diverso e molto piacevole che reca ben impressa l’impronta del Saliceto e dichiara l’intenzione di fare qualcosa di diverso, ma partendo dalla materia prima maggiormente radicata nel territorio. Consigliato vivamente
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L’Albone 2011 è il prodotto più tradizionale della gamma proposta dal Saliceto: Lambrusco di Modena taglio classico (Salamino in maggioranza e Sorbara per il saldo) prodotto nella vigna dell’Albone (quella fronte laghi). Si viene trasportati direttamente in osteria davanti ad un tagliere di salumi misti, gnocco fritto ed in sottofondo canzoni di Guccini. Una leggera tannicità di fondo è il segno lasciato dalla ricchezza del terreno. Assaggiato anche il 2009, in splendida forma, a smentire chi non crede nella tenuta di questi vini nel tempo
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Si chiude con l’Argine 2008: Malbo gentile al 70% ingentilito (scusate il gioco di parole) da Merlot e Sangiovese. Un vino che dopo alcuni anni di affinamento in acciaio trova un suo equilibrio di ottima gradevolezza fra il carattere irrequieto del Malbo, la trama tannica del Sangiovese e la morbidezza del Merlot. Rotondo e persistente in bocca non perde la caratteristica facilità di beva di tutti i vini della casa. Per il Malbo (Malbo gentile in purezza affinato in legno) che è il prodotto di punta del Saliceto dovrete andare a trovarli, occasione per altro di assaggiare anche il loro “vino naturale”
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In conslusione: è sempre bello ciacolare fra persone schiette con interessi comuni, farlo davanti a del buon vino non può che essere meglioArticolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati