Quando si parla di vino in Valle d’Aosta la prima immagine che viene in mente sono vette innevate, pendii scoscesi in valli quasi isolate, che guardano la Dora Baltea che scorre sinuosa e placida molto più in basso. Ma in media Valle si possono incontrare anche terreni ad altissima vocazione viticola anche a poca distanza dalla città di Aosta, prendendo le stradine che iniziano ad inerpicarsi prima dolcemente e poi con piglio più deciso. Terrazze spioventi che guardano la città dall’alto, quasi a porre sopra il suo capo un’immaginaria corona di pampini sgargianti

 

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La Maison Agricole D&D è il tipico esempio di realtà quasi “cittadina” della media Valle, affacciata, protesa verso la città di Aosta. Poche terrazze, strette ed estremamente in pendenza che sprofondano senza preavviso in veri e propri salti nel vuoto. Un patrimonio di poco meno di 3 ettari che, come tante realtà valdostane è frutto della caparbia volontà dei proprietari di mantenere le loro vigne, acquisendo poco per volta fazzoletti di terra da chi invece aveva deciso di gettare la spugna. L’anima dell’azienda è Daniela Dellio che nel 2002 ha deciso di intraprendere quest’avventura sfidante per cercare di valorizzare al massimo i terreni che già all’inizio del ‘900 erano coltivati a vite dai nonni

 

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Casa, cantina e vigneti formano un corpo unico compatto che essendo affacciato verso sud gode di una magnifica esposizione tale da garantire la perfetta maturazione delle uve. Un panorama ampelografico multiforme che, al fianco dei vitigni autoctoni della Vallée quali la Petite Arvine, il Petit Rouge, il Fumin ed il Cornalin presenta anche tre vitigni a bacca rossa che hanno dimostrato di prediligere in maniera particolare i declivi sopra Aosta: Pinot nero, Gamay e Syrah. Ricerca questa delle migliori varietà da piantare sospinta dalla vicinanza all’Institut Agricol Régional o IAR, da sempre estremamente attivo nel campo viticolo. La cantina è raccolta, essenziale, trasmette fin da subito una sensazione di accoglienza e calore. Sensazione che si acuisce quando per degustare vengono dischiuse le porte di casa, ammettendo l’estraneo visitatore nell’accogliente tepore casalingo

 

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Ed è proprio all’interno della sala che inizia la degustazione con la Petite Arvine 2011, una delle ultime bottiglie sopravvissute di un’annata che ha avuto molto successo (e non fatico a capire il perchè). Ottenuta con una macerazione a freddo sulle bucce di 24 ore il naso si presenta ampio e ricchissimo di aromi che spaziano dal dorato del miele alla frutta gialla (banana e albicocca) e a seguire note verdi fresche e poi ancora camomilla. In bocca si avverte una natura dicotomica, grassa e fresca, sostenuta da una bella acidità e ricca di quella sapidità peculiare della Petite Arvine. Il vino chiude poi con una leggera nota salmastra di oliva un viaggio gustativo di grande interesse

 

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Il rosso più rappresentativo della produzione della media valle è, a mio parere, il Torrette, vino ottenuto da un uvaggio di Petit Rouge in maggioranza e saldo di altri vitigni a bacca rossa. Il Torrette 2012 della Maison D&D è formato all’80% da Petit Rouge e per il saldo da Cornalin e Fumin, per una piccola parte trascorre alcuni mesi (3 o 4) in legno grande. Ha un bel naso vinoso, che rimanda alle prugne fresche e al lampone dolce e maturo. Il sorso è fresco e piacevole, diretto e sincero, rinvigorito da un’acidità giovanile e gioviale. Il Cornalin dona il suo notevole supporto in bocca con note speziate che accompagnano quelle più affumicate del Fumin. Vino dalla grande beva che allieta la tavola con la sua rossa genuinità

 

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La Maison D&D, inoltre, nel suo percorso di valorizzazione delle tradizioni familiari e delle eccellenze territoriali, produce anche un ottimo miele di montagna. Una quarantina di arnie curate amorevolmente dal figlio di Daniela che nella stagione estiva vengono spostate in alta quota a La Thuile (1.500 metri slm) per poter concentrare tutti i profumi dei fiori montani, nel loro fulgore. Un miele millefiori fragrante e aromatico, la cui base floreale è principalmente composta da tarassaco e che racchiude tutti i profumi dei prati di montagna

 

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Una realtà iconica della nuovelle vague di vignaioli valdostani di grande carattere ed indubbia maestria, capaci di trasmettere coi loro vini tutto il sapore della propria regione

 

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Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati

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