Le vacanze estive sono ormai uno sbiadito ricordo, che forse riaffiora ancora ogni tanto quando ci cade l’occhio su di una foto o quando stappiamo una bottiglia di vino acquistata sul luogo di villeggiatura prescelto per trascorrere la sempre troppo breve pausa di metà anno. Ormai l’autunno è alle porte, anzi ci siamo entrati in pieno: temperature in netto calo ed acquazzoni sparsi e di intensità non indifferente ci fanno capire che ormai è giunto il momento di appendere costume e maschera al chiodo e rassegnarsi a riacquistare chi più chi meno velocemente il classico tono epiteliale grigio Milano, che si sa, il grigio va su tutto. Ma un motivo per cui gioire c’è, con la fine dell’estate torna infatti “per tutti i gusti” che con le opere sopraffine degli chef più interessanti d’Italia porta un po’ di calore nelle fredde lande lombarde

 

 

Settembre è il mese dedicato ad una regione troppo spesso sottovalutata e visitata solo di sfuggita, sulla via per altre mete turistiche più note. Ma questa è una regione con una potenzialità enorme, sia dal punto di vista turistico che, tema principale in questo caso, da quello enogastronomico. Chi ha avuto la fortuna di arrivare in orario all’evento organizzato nella cornice ormai collaudatissima e funzionale dello Sheraton Malpensa, difatti, ha potuto apprezzare appieno un buffet di piccole chicche, vere e proprie miniere di gusto, preparate dagli chef ospiti insieme all’agguerrita brigata di cucina guidata da Enrico Fiorentini, e degustare gli spumanti di quello che finalmente sta arrivando agli onori della cronaca come un territorio di grandissima vocazione, quello del Trento DOC. Due nomi su tutti: Ferrari e Letrari, che, con dimensioni diverse, ma con la medesima attenzione e cura per il prodotto stanno facendo davvero tanto per la propria regione e per tutti gli appassionati della bolla nostrana

 

 

Ma arriviamo alla cena. Una cena fatta di una bella alternanza di sapori decisi e più delicati, di grande equilibrio, di eccellenza delle materie prime e di tantissima sostanza. L’antipasto riunisce fin da subito tutte queste caratteristiche: filetti di coregone alla gardesana con spinacini all’olio (extra vergine Garda trentino obviously) e limone candito preparati dallo chef Stefano Bertoni del Castel Toblino di Sarche (TN). Le due cose che colpiscono subito di questo piatto sono i profumi e la consistenza. Da un lato il delicato aroma del limone candito, sapientemente dosato per non essere invadente, esalta appieno la fine sapidità del coregone, dall’altra la sensazione tattile del boccone è di rara finezza, il coregone si dissolve in bocca lasciando dietro di sé una scia di piacere, amplificata dal Müller Thurgau 2011 in abbinamento. Un vino, questo, prodotto dalla Cembra Cantina di Montagna che ha tutta l’aromaticità del varietale, con toni pacati ed educati, contenuti e freschi, ma persistenti

 

 

 

Si passa al primo piatto e qui la finezza lascia spazio al gusto, alla gola alla goduriosità. Chi, come me, è un gran goloso di formaggio non può non godere di fronte ad un piatto della miglior pasta del nord Italia, la Monograno Felicetti in questo caso chiocciole di kamut, in salsa di Trentingrana e Ferrari Perlé, tonno all’olio extra vergine Garda trentino e caffè preparato da Alfio Ghezzi della Locanda Margon di Trento. La pasta ha una consistenza eccezionale, fa resistenza al morso il giusto per farti capire che è stata cucinata alla perfezione, non indulge troppo in questa situazione per non rischiare di diventare l’unico protagonista del piatto, ma si lascia penetrare dal dente, amalgamandosi alla salsa che è di una ricchezza fenomenale, quasi lussuriosa. In abbinamento la Niosola 2011 dell’azienda agricola Zeni, che purtroppo paga il confronto impari con il piatto e subisce anche il fatto di arrivare dopo un vitigno aromatico. Un prodotto corretto, da riassaggiare in altro contesto

 

 

 

Si giunge al piatto principale, e si passa dall’equilibrio dell’antipasto e dalla potenza del primo alla disarmante predominanza della sostanza, alla materia prima assoluta protagonista. Il cubo di salmerino di Preore confit con sedano rapa, sentore di capra, crescione e jus di lamponi è un’ode alla versatilità di un pesce poco noto, ma molto gustoso, orchestrata da Alfredo Chiocchetti dello Scrigno del Duomo di Trento. La preparazione lascia intatto il sapore del pesce mentre tutto il resto del piatto è un invito a provare come esso si abbini magnificamente sia al dolce del lampone, sia al leggermente piccante del crescione, sia al salato del formaggio che al vagamente amaro del sedano rapa. Un piatto ben studiato e realizzato ottimamente. In accompagnamento il Teroldego Rotaliano Maso Cervara 2009 di Cavit, d’impatto al naso, ma non eccessivamente persistente , offre un bello spunto di riflessione su vini rossi e pesce

 

 

 

La degustazione di formaggi trentini DOP che segue viene eclissata dal mattatore enologico della serata: il Ballistarius 2007 di Letrari. Un uvaggio bordolese trentinizzato (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Lagrein) di rara eleganza: naso austero, chiuso, non facile da interpretare, che rimanda a sentori erbacei e di frutta rossa con garbo. In bocca invece è un’esplosione: tannini presenti, decisi, ma rotondi e vellutati, frutta matura e spezia appena ammiccante con una lunga persistenza ne fanno veramente un gran vino. Siamo arrivati alla fine della serata, al momento dei saluti, che sono resi più dolci dal cremoso al miele di coriandolo, lamponi, terra di cioccolato alla cannella e pere disidratate preparato da Diego Rigotti del Maso Franch di Giovo. Una bomba di dolcezza che racchiude un cuore al lampone, davvero notevole, accompagnata da una prelibatezza vinicola che tutto il mondo invidia al Trentino: il Moscato rosa, in questo caso il 2009 di Zeni, che non ha bisogno di ulteriori parole, basta il suo nome a far viaggiare la mente e le papille gustative

 

 

 

Una serata di rara piacevolezza, alla scoperta di una regione che merita di essere conosciuta a fondo. Viva il Trentino!

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati