Parigi è sempre una buona idea: ne parlavo qui quando, a novembre, l’ho visitata per lavoro insieme a Chanel Beauty, occasione durante la quale mi ero ripromessa di tornare e sono tornata, insieme alla mia famiglia, per un weekend a Parigi davvero speciale. Complice il sole primaverile e la curiosità per la prima volta nella città più romantica del mondo delle mie figlie Gaia e Giada, l’abbiamo esplorata in lungo e in largo, visitando i luoghi più iconici e famosi, calandoci nei locali davvero parigini e non potevo non condividere qui l’itinerario perfetto per una tre giorni in città, fra tips utili e indirizzi! Buon viaggio
Day 1 ?
Atterrati in città ci siamo subìto diretti al nostro hotel. In questo viaggio abbiamo scelto di soggiornare al chou chou, un hotel di design molto curato nei dettagli e di altissima qualità a due passi dall’Opera National de Paris. Il Chou Chou si propone come un albergo (dotato anche di stanze comunicanti) dallo stile inconfondibile, deciso e accogliente. Personale preparato e location davvero in posizione perfetta per esplorare Parigi: da lì si può procedere a piedi, oppure utilizzare la linea della metro o la RER per spostarsi fuori dalla città (ad esempio per Disneyland c’è la RER A a cinque minuti a piedi che, senza cambi, porta al parco divertimenti in 45 minuti). Le stanze sono accoglienti e spaziose, con grandi vetrate che permettono l’ingresso della luce naturale.



Dopo il check-in e una brevissima sosta per la seconda colazione della giornata nel ristorante dell’hotel, che spazia fra i sapori, offrendo anche prodotti locali come la baguette e il pain au chocolat), ci siamo diretti alla prima tappa del nostro viaggio: Trocadero, un’area monumentale di Parigi situata sulla riva destra della Senna, nel XVI arrondissement. Il Trocadero si estende dal Palais de Chaillot fino al Pont d’Iéna, di fronte alla Torre Eiffel e lì ci siamo subito immersi nel mood parigini, di fronte al monumento che, forse, meglio racconta questa città nel mondo.

Dal Trocadero abbiamo iniziato una lunghissima passeggiata che, personalmente, consiglio per immergersi nel mood parigino ma prima, pranzo a le Relais de L’Entrecote. Locale decisamente unico nel suo genere: la formula fu creata nel 1959 da Paul Gineste de Saurs e sua figlia Marie-Paule ha proseguito nel tempo portando avanti i valori e gli standard che hanno contraddistinto suo padre. Nasce così il Relais de L’Entrecote, un vero bistrot parigino elegante ed efficiente. La proposta rimane quella storica: insalata verde alle noci, bistecca con “salsa segreta” deliziosa e patate a fiammifero: il tutto a profusione. Sì hai letto bene: bistecca e patate vengono riproposte appena cucinate fino allo stop del commensale. In chiusura dolcì deliziosi e, a coronare il tutto, un ambiente accogliente che racconta la sua storia e la sua tradizione. Non accettano prenotazioni, ma il servizio è veloce e preciso, ci si incoda e ne vale la pena!





La passeggiata è proseguita con diverse tappe: prima fra tutte l’Arco di Trionfo, che si trova alla fine del viale dei Campi Elisi, al centro di piazza Charles de Gaulle, anticamente chiamata piazza della Stella (in francese place de l’Étoile). Il monumento fu voluto da Napoleone Bonaparte per celebrare la vittoria nella battaglia di Austerlitz ed è davvero imponente: ben 50 metri di altezza, 45 di larghezza e 22 metri di profondità, e ciò ne fa il secondo arco di trionfo in ordine di grandezza, dopo quello costruito in Corea del Nord nel 1982, in occasione del settantesimo compleanno di Kim Il-sung.

Dall’Arco di Trionfo si prosegue sulla lunghissima e meravigliosa Avenue des Champs-Elysees, che propone negozi di lusso, intervallati da tantissimi locali dove pranzare, o semplicemente fare merenda: consiglio i macarons di Laduree e di Pierre Hermé: deliziosi a dir poco! L’avenue de Champs-Elysees si conclude a Place de la Concorde, al centro della quale si erge il famoso obelisco egizio di Luxor, vecchio ormai 3300 anni (XIII secolo a.C.), arrivato in Francia nel 1836. Il re Luigi Filippo lo fece posizionare al centro della piazza durante l’intervento di rifacimento di quest’ultima da parte dell’architetto Hittorff. Alto 22,86 metri, il monolito, in sienite rosa, pesa 227 tonnellate. I geroglifici che lo coprono celebrano la gloria del faraone Ramses II. La passeggiata prosegue con la visita del musée de l’Orangerie, il museo di pittura impressionista e post-impressionista la cui galleria è situata lungo la Senna, nell’antica orangerie del Palazzo delle Tuileries.
Si è fatta sera ed è ora di tornare in hotel, all’interno del quale abbiamo deciso di cenare. Si dice spesso che i ristoranti degli hotel non siano da prendere in considerazione, ma qui abbiamo l’assoluta eccezione! Al ristorante chouchou Guinguette si trovano prodotti di stagione e ricette semplici, da gustare o divorare a pranzo o a cena su uno dei grandi tavoli di legno, in un’atmosfera amichevole. L’atmosfera conquista immediatamente per lo stile definito e pop, colorato, ma elegante. La proposta si articola in una grande varietà di salumi e formaggi di qualità e frutti di mare, accompagnati da una scelta di vini e cocktail molto interessanti. Da provare






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Day 2 ?
Il secondo giorno inizia con la visita al Museo d’Orsay, celebre per i numerosi capolavori dell’impressionismo e del post-impressionismo esposti al suo interno. Si trova in un’ex-stazione ferroviaria, la Gare d’Orsay, costruita in stile eclettico alla fine dell’Ottocento e, al suo interno, si trovano opere d’arte create tra il 1848 e il 1914. Le sue collezioni comprendono moltissime pitture, sculture, oggetti d’arti decorative, fotografie, medaglie, disegni e stampe. Il progetto di ristrutturazione museografica diede fama internazionale alla designer italiana Gae Aulenti. Il progetto di light design è stato realizzato da Piero Castiglioni.

Da qui consiglio la visita (esterna per il momento) della Cattedrale di Notre Dame, che rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo ed è uno dei monumenti più visitati di Parigi. ll 15 aprile 2019 la cattedrale è stata colpita da un grave incendio, che ha provocato il collasso della flèche, la distruzione dell’intero soffitto ligneo e il crollo della volta della crociera, come pure di alcune vele appartenenti alle volte del transetto settentrionale e della navata centrale. Il lavoro incessante dei vigili del fuoco è riuscito a mettere in salvo la struttura portante e gran parte delle opere d’arte, tra cui quelle presenti nel tesoro della cattedrale.
Dalla cattedrale di Notre Dame, è imperdibile una passeggiata che attraversa il Pont D’Arcole, procede su Rue du Renard e Rue Saint-Martin, fino al Centro Pompidou. ll Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou è un centro culturale multifunzionale che si trova a Parigi, in Rue Beaubourg 19. In francese è conosciuto anche semplicemente come Beaubourg, nome mutuato dal quartiere. Il progetto dell’edificio è opera di Renzo Piano, Gianfranco Franchini e Richard Rogers (anche se al progetto lavorarono solo Rogers e Piano).



A questo punto è ora di pranzo e la mia scelta è Derriere. Irriverente e delizioso: questo ristorante è decisamente da non perdere! Derriere è un locale incredibile, unico nel suo genere. Si propone con uno stile che cattura immediatamente l’attenzione, diverte e fa sentire a casa. Mobili e stili si mescolano per dare vita a un ristorante che sorprende, sia nel suo spazio interno tutto da esplorare (devi aprire l’armadio assolutamente ed entrarci dentro e lavarti le mani nella vasca da bagno!) sia per l’esterno che ha deliziosi tavoli in un cortile interno. Provato nella variante brunch domenicale non ha deluso, anzi! Buffet dolce e salato di altissima qualità con prodotti fatti in casa che spaziano e abbracciano cucine di diversi paesi rispecchiando la varietà di stili del locale anche nella proposta enogastronomica. Davvero imperdibile!





Nel pomeriggio, dopo un breve tragitto in metropolitana, mi sono spostata nella zona della Basilica del Sacro Cuore, tappa immancabile se passi da Parigi. La basilica si trova sopra Montmartre (Monte dei Martiri), all’interno dell’area urbana del XVIII arrondissement di Parigi, a nord del centro della città. Fino al 1873, anno dell’inizio della costruzione del Sacré-Coeur, l’area non era altro che un piccolo villaggio quasi disabitato. Dopo la Tour Eiffel (324m), il grattacielo di Montparnasse e Les Invalides, la basilica del Sacro Cuore è il luogo più alto della città. Da qui la vista è da lasciare senza fiato e anche un visita al suo interno vale la pena.



Come accennato prima, da qui si prosegue nel quartiere di Montmartre, un luogo senza tempo molto caratteristico. Qui si trova il famoso Cimitero di Montmartre – che ospita tra le altre le tombe di Stendhal, Dumas figlio, Dalida, Truffaut, Degas, Léon Foucault – ma non solo. Questo quartiere è il luogo simbolo degli artisti di Parigi e non è raro trovare performance nei parchi e nelle vie, musica a profusione e quell’atmosfera un po’ bohemien così iconica e indimenticabile.
Tappa imperdibile del quartiere è senza dubbio il Muro dei Ti Amo: un muro di 40 metri quadrati che si trova nella piazza giardino Jehan Rictus, nel quartiere Montmartre appunto. Il muro è stato creato nel 2000 dal calligrafo Frédéric Baron e dall’artista murale Claire Kito ed è composto da 612 piastrelle di lava smaltata della dimensione di 21×29,7 centimetri, sulle quali è riportata la frase “Ti amo” 311 volte, in 250 lingue tra cui anche alcune lingue rare come navajo, inuit, bambara ed esperanto.



Lasciandoci Montmartre alle spalle, entriamo nel quartiere di Pigalle, sul confine tra il IX e il XVIII arrondissement, che prende il nome dallo scultore Jean-Baptiste Pigalle (1714-1785). La zona, turisticamente, è conosciuta per essere il quartiere dei negozi di articoli erotici, ma negli ultimi anni è in atto una trasformazione che sta rendendo il quartiere sempre più alla moda, con negozi biologici, ricercati negozi di specialità alimentari e atelier. Restano però qui alcune delle più famose sale da spettacolo: Divan Du Mond e Moulin Rouge, uno dei più famosi locali di Parigi, inaugurato il 6 ottobre 1891 da Charles Zidler e da Joseph Oller.


Per cena siamo tornati nella zona dell’hotel, scegliendo Bouillon Chartier. Questo ristorante è difficile da definire: un po’ brasserie, un po’ bistrot, un po’ bouchon.. Bouillon Chartier incarna uno spirito singolare e una storia, ma soprattutto un know-how. Camerieri con divisa e gilet nero, servono piatti della tradizione francese senza fronzoli ne presentazioni elaborate dei piatti, annotando la comanda su un angolo della tovaglia. Ogni giorno viene stampato il menù, il locale è aperto 365 giorni all’anno, 7 giorni alla settimana dalle 11:30 a mezzanotte. Non si può prenotare ma la coda scorre veloce.



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Day 3 ?
La mattina del terzo giorno è immancabile la visita al Museo del Louvre, che si trova sulla rive droite, nel I arrondissement, tra la Senna e rue de Rivoli. Il museo ha preso il nome dal palazzo che lo ospita e originariamente era una fortezza, costruita alla fine del XII secolo durante il regno del re capetingio Filippo II. La collezione del Museo del Louvre comprende oltre 380000 oggetti e opere d’arte e sono in esposizione permanente 35 000 opere, scelte dai curatori delle sue otto sezioni, ed esibite nei 60600 m² a loro dedicati. Il vanto del museo è la sua raccolta di 11900 dipinti (6000 in esposizione permanente e i rimanenti conservati in deposito), che rappresenta la seconda più grande collezione di arte pittorica del mondo dopo quella del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo in Russia.


Dopo questa immersione nell’arte, è ora di pranzo e due sono le mie proposte: Poni o Family&Friends. A seguire propongono una passeggiata nel quartiere di Saint-Georges, una crepe salata o dolce e poi via verso casa. Parigi è sempre una buona idea e spero che questo itinerario ti sia utile per il tuo prossimo weekend nella città più romantica del mondo!
Ciao
Lau




