Ci sono luoghi che restano nel cuore, perché una volta varcata la loro soglia ti sembra di essere a casa, una casa che vive nei tuoi sogni più bianchi e puri, più soleggiati e magici. Uno di questi posti è senza dubbio La Sommità Relais, una destinazione accogliente sulla cima di una delle cittadine più belle ed incantevoli della Puglia: Ostuni.

Sì, con questo viaggio ti porto nella meravigliosa Puglia e più in particolare nella città nota come la Città Bianca, una vera perla italiana che sorge sulle ultime propaggini della Murgia meridionale. La sua città vecchia, detta La Terra (tieni a mente questo nome perché ne parliamo ancora) è inconfondibile per l’accecante monocroma colorazione del suo abitato, rigorosamente bianco. Le case tinteggiate di calce e la peculiare topografia hanno fatto meritare a Ostuni, epiteti fiabeschi come Città Bianca, Regina degli Ulivi, Città Presepe che racchiudono un affascinante groviglio di stradine anguste e tortuose, un susseguirsi di corti, piazzette e vicoli che un tempo facevano capo a cinque porte che si aprivano nella cinta muraria, munite di torri, piombatoi e bertesche. L’unica vera strada che raggiunge il vertice del cono e che divide il centro storico in due parti è via Cattedrale, mentre tutte le altre che lo intersecano sono vicoli ciechi o scalinate strette e ripide nelle quali è meraviglioso perdersi fra ristornati, caffè e negozietti locali. Qui si trovano abitazioni cubicolari, spesso scavate nella roccia, unite da archi e semiarchi che fungono da contrafforti e da sostegno.

Sulla sommità del colle troviamo La Cattedrale, mirabile sintesi di elementi romanici, gotici e veneziani che domina la piana degli ulivi secolari fino al mare: dedicata a Santa Maria dell’Assunzione, fu iniziata nel 1435 e completata tra il 1470 e il 1495.

Ma sulla sommità non vi è solo un importante pezzo di storia locale, ma anche un relais d’eccezione che è stata la mia casa pugliese in questi giorni e che vorrei raccontarti qui perché non capita spesso di trascorrere giornate spensierate in un luogo così incredibile, coccolati da un’attenzione e una cura davvero rari. Si tratta di La Sommità Relais e già il nome non lascia dubbi sulla collocazione del relais rispetto a Ostuni: si trova, infatti, nel punto più alto della Città Bianca e questa sua posizione permette una vista incredibile sulla valle e sul mare che si staglia azzurro di fronte. Varcata la soglia di La Sommità si viene subito accolti dal calore pugliese, nella cornice elegante e raffinata di una dimora del XVI secolo, che si fonde nel bianco del luogo.

Arroccato in alto nel centro storico di Ostuni, nascosto dietro a un portale di ispirazione catalana, il relais si sviluppa con arredi minimalisti che invitano a staccare la spina e immergersi in una atmosfera unica. Le 15 camere e suite*, tutte diverse fra loro, conservano il senso di sospensione e intima privacy conferita dalle volte a botte o stelle e dagli elevati soffitti, che regalano all’ospite sensazioni di benessere e libertà.

Se tutto questo può sembrare già sufficiente a rendere il viaggio a Ostuni indimenticabile, il Relais La Sommità ha una ulteriore importante carta da giocare che accoglie gli ospiti dell’hotel ma non solo, con una proposta enogastronomica davvero interessante. Sto parlando del Ristorante Cielo: ristorante dedicato agli ospiti, ma aperto a tutti. Dimenticati il classico concetto di ristorante in albergo perché qui, ci troviamo decisamente ad un altro livello.

Il ristorante Cielo è stata una scoperta sorprendente e, se non fosse collocato in un resort incredibile, varrebbe anche da solo il viaggio fino in Puglia perché un rispetto della materia prima e della specificità del territorio così profondi sono difficili da trovare, soprattutto con questa qualità. In cucina chef Angelo Convertini sta davvero facendo la differenza, dando vita ad un connubio di sapori che sono certa faranno parlare di questa destinazione molto a lungo e in maniera assolutamente positiva.

Mentre a pranzo la proposta verte su piatti per la condivisione – da non perdere: Linguina al pesto di basilico, scampi e pepe nero– a cena ci si trova di fronte a due menù degustazioni Terra Rossa (ricordi la menzione all’inizio dell’articolo?) uno da cinque portate e uno da sette portate, coadiuvati dalla scelta alla carta che funziona come un menù degustazione personalizzabile da tre portate o da quattro portate che si possono selezionare fra Inizio (gli antipasti), Portate Centrali (i primi), Piatti Finali (i secondi), Dolcezza (dolci). Si inizia con una combinazione di antipasti da mangiare rigorosamente con le mani – infatti non vengono fornite le posate fino all’inizio del menù degustazione. Si prosegue poi con la degustazione vera e propria che, nel mio caso, è stata una selezione dalla carta, componendo un menù personalizzato di quattro portate.

Nello specifico la mia scelta è statala seguente: Uovo in cappuccio soffice, in salsa fredda, miso di lenticchie e yuzu – Calamarata mantecata con pasta di pinoli e finocchietto, melanzana violetta di Ostuni – Branzino marinato e cotto alla brace, elicrisio, zucchine e aglio dolce – Fiorone ghiacciato in salsa, peperone crusco in composta e formaggio erborinato

Vale il viaggio? Assolutamente sì.

*informazione aggiornata a giugno 2024, il relais è in procinto di annettere una nuova ala alla proprietà e aumentare il numero di stanze disponibili; **le immagini presenti nell’articolo sono proprietà di La Sommità Ostuni, tutti i diritti sono riservati