Il terremoto in Emilia Romagna ha colpito tutti noi per le conseguenze devastanti che ha avuto sulle vite delle persone che abitano nella zona maggiormente interessata. La distruzione che la raffica di scosse ha provocato fa riflettere parecchio sulla caducità di quello che spesso ci sembra inamovibile. Fra le vittime di questo evento avverso ci sono, di certo, anche tanti ristoratori che dall’oggi al domani si sono visti privati del loro mezzo di sostentamento. Ecco allora che dalla sensibilità di alcune persone, che cito molto volentieri, è partita l’organizzazione di un evento teso ad aiutare almeno uno dei tanti colpiti, scelto come simbolo della categoria
La persona prescelta è stata lo chef Gianni D’Amato del ristorante il Rigoletto di Reggiolo, una delle zone maggiormente colpite dal terremoto. Mente gli organizzatori della cena sono un poker d’assi formato da: Carlo Vischi, Anna Maria Simonini, Paola Sucato ed Emanuele Bonati. Nasce quindi dal loro desiderio di dare un aiuto concreto ad uno chef duramente colpito dalla catastrofe l’evento SOSblogger, una cena che si è tenuta nella consueta cornice del Mirror restaurant dell’hotel The Hub e che ha visto i partecipanti, per la maggior parte blogger, dare il loro contributo con una quota di partecipazione che è stata destinata alla restaurazione del ristorante il Rigoletto
Con una sì nobile causa, anche lo chef di casa Sandro Mesiti si è sentito particolarmente ispirato, sfornando uno dietro l’altro piatti di ottima fattura, che sono andati a pescare nei sapori della cucina di una volta. L’amuse bouche è il giusto concentrato di freschezza e sapore: un Centrifugato di sedano, Quartirolo e Datterino candito, predispone nel migliore dei modi alla cena in partenza. I vini proposti in abbinamento, naturalmente, sono emiliani al 100% a partire dal Rosè Brut de Noir della cantina Cleto Chiarli, un Grasparossa delicato e seducente, da bere senza troppi pensieri
Con l’antipasto si fa, invece, un tuffo nei sapori dell’infanzia. Il Fiore di Zucca, Burrata delle Murge e Taccoline è uno di quei piatti che ti ricorda la domenica a casa della nonna, la mattinata passata a messa, a giocare a carte e poi a passare i fiori di zucca in pastella prima che la nonna li friggesse. Un ritorno al passato piacevole ed accattivante, reso più gustoso dall’aggiunta della burrata nel ripieno che dona cremosità al tutto. Il vino in abbinamento è il Vecchia Modena Premium, sempre della cantina Cleto Chiarli, un Lambrusco di Sorbara con una pulita nota di fragola al naso ed una piacevole acidità che ben si combina con la grassezza della frittura
Il primo piatto è invece una composizione minimalista, ma di grande golosità. Il Raviolo al Guanciale e cipollotto con vallutata di favette fresche è un piatto la cui disposizione e composizione cromatica ricorda quasi un quadro di Rothko: semplice pulito ed essenziale. La sorpresa è il morbido ed accattivante ripieno di guanciale che ti conquista non appena messo in bocca. Non sono stati pochi gli invitati che hanno reclamato, anche a gran voce, il bis, ahimè per il sottoscritto con scarsa fortuna. Anche con questo piatto è stato proposto in abbinamento il Vecchia Modena Premium
La portata principale è stata invece una creazione dello chef ospite: Maialino alle Albicocche affumicate caffè e limone. Un piatto di grande sostanza in cui si ritrova tutta la tradizione emiliana della lavorazione del maiale, combinata con la creatività di uno chef che non si accontenta di seguire le strade già battute, ma ne crea di proprie. L’affumicatura delle albicocche si unisce perfettamente alla dolcezza della carne dell maialino, formando un equilibrio di sapori che viene massimamente esaltato dal leggero tocco acido del limone e da quello amaro del caffè. Un piatto completo e succulento al quale è stato abbinato il Pruno Nero Extra Dry, sempre di Cleto Chiarli
Per concludere in golosità la serata, lo chef Mesiti propone un Millefoglie croccanti al cacao, crema di ricotta e frutti della passione. Un dolce equilibrato che non indulge nell’eccessiva dolcezza e non scade nell’austerità. La leggera salsa ai frutti della passione fa da piacevole contrappunto alla crema alla ricotta, la cui gradevole cremosità viene equilibrata dal croccante delle sfoglie. Come sempre bravo Sandro. In abbinamento al piatto è stato servito il Domus Aurea della cantina Ferrucci, un Albana di Romagna DOCG Passito che, come il dessert, non eccede in dolcezza chiudendo il discorso intrapreso dal Millefoglie
Una bella serata di cucina gourmet e solidarietà che, speriamo, aiuti un grande talento in difficoltà a ripartire con la sua arte
Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati