Per convincere i bambini a separarsi dal ciuccio occorre comprendere cosa rappresenta per loro e quale compito psicologico assolve.
Un libro molto conosciuto nella letteratura per l’infanzia rappresenta una bambina profondamente legata al suo ciuccio, al punto di non volersene separare per nulla al mondo. Una bambina come tante ma che nel momento in cui incontra il lupo che vuole mangiarla, gli consiglia vivamente il suo ciuccio per potersi calmare…Da quel momento in poi, non le servirà più, forse perché ha trovato qualcos’altro che la fa sentire bene. Questo piccolo libro descrive con poche immagini e altrettante parole tutto ciò che c’è da sapere su cosa rappresenti il ciuccio per il bambino.
In ogni caso, conoscere la funzione e l’importanza questo fantastico oggetto possiede per il bambino, può aiutare a comprendere come procedere per convincerlo a separarsene.
Qual è la funzione psicologica del ciuccio?
In genere la necessità di dare il ciuccio al bambino si presenta intorno ai 3 mesi di vita, in relazione all’allattamento, per prolungarne i tempi di assenza.
Questa abitudine di succhiare qualcosa, che potrebbe essere anche il pollice, non ha importanti conseguenze, ma la sua intensità può avere varie cause.
Le principali fanno tutte riferimento al bisogno di consolazione del bambino (e la bambina del libro ce lo mostra con chiarezza) il quale ricorrerà al ciuccio proprio in quelle occasioni in cui ha più bisogno di sentirsi rassicurato.
In altre parole il bambino sente di avere necessità del ciuccio in tutti quei momenti in cui gli manca qualcosa o qualcuno (generalmente la mamma), in cui sta per vivere un distacco (inserimento a scuola), o un abbandono (come quando si addormenta).
Il ciuccio allora gli permetterà, come oggetto transizionale, di richiamare la figura materna e di renderla quindi controllabile e gestibile direttamente dal bambino.
Consigli utili per convincere il bambino a separarsi dal ciuccio
È chiaro, quindi, considerate le profonde radici emotive, che per togliere il ciuccio non basterà impedirgli di succhiare, anzi. In ogni caso con la repressione si otterrebbe il risultato opposto: un attaccamento esasperato e ossessivo!
Ecco alcuni consigli utili per accompagnare il bambino in questo percorso di separazione dal ciuccio.
L’importanza di osservare
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Osservare in quali situazioni il bambino richiede il ciuccio e lo stato d’animo precedente e successivo la suzione. Aiuterà il genitore a comprendere la fase e il tipo di necessità emotiva del ciuccio per il bambino, per poter procedere con gradualità e consapevolezza.
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Se dall’osservazione l’adulto ha notato che il bambino è molto agitato e ha un alto livello di necessità di consolarsi con il ciuccio, dovrà continuare a osservare per poter capire come agire sulle cause di quel malessere. In altre parole, il ciuccio è l’ultimo dei problemi. Evidentemente il bambino sta vivendo un momento di difficoltà e quindi dovrà essere aiutato a gestire al meglio il recupero della sensazione di benessere.
L’importanza di limitare
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Se non ci sono particolari situazioni turbolente e non sono previsti momenti difficili della vita del bambino (come il trasferimento in una nuova casa, la nascita di un fratellino, etc), si può iniziare a limitare l’uso del ciuccio in un determinato momento della giornata, come ad esempio quello delle ninne.
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Il bambino ben presto si abitua a poter avere il ciuccio solo per poco tempo durante il giorno. Tuttavia, se sentisse la necessità di consolarsi anche in altri momenti della giornata, il genitore dovrà aiutarlo a trovare nuovi modi e canali espressivi per rintracciare quella stessa sensazione piacevole al di fuori della suzione. In molti casi, la lettura di una storia prima di addormentarsi, il contatto fisico con l’adulto, accarezzare il pupazzetto di stoffa o l’etichetta della coperta, possono essere altrettanto gratificanti. L’obiettivo, è semplicemente decentrare la bocca come luogo del piacere consolatorio…
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Una volta data la regola di un utilizzo circoscritto del ciuccio, il genitore dovrà mantenere la parola data senza mai tornare indietro. Il rischio è di confondere il bambino. Non permettendogli di individuare nuovi canali consolatori, rimarrebbe ancorato al ciuccio, destinato in ogni caso a dover essere abbandonato. Pertanto il genitore dovrà ridurne sempre di più il tempo di utilizzo, finché un giorno il bambino non lo troverà più tra le sue scelte consolatorie. La graduale limitazione di esposizione al succhiotto, permetterà anche al genitore di agire tenendo conto delle attuali risorse del bambino, in modo che sia certo che vivrà il distacco definitivo con serenità.
Convincere i bambini a separarsi dal ciuccio spesso rappresenta una difficoltà solo per gli adulti. I bambini, infatti, se vivono in un contesto sereno e caratterizzato da ascolto e comprensione dei loro bisogni, non incontrano alcun problema.
Articolo scritto e redatto da FLAVIA INTRALIGI | Tutti i diritti sono riservati