Il mondo del vino è fatto di passione e determinazione, di costanza, di intuizione e di sensibilità. Ma tutto ciò deve avere alla base un’idea, un progetto, un sogno. L’imprenditore è un individuo capace di vedere un pochettino più in là degli altri, disposto a rischiare, con quel misto di incoscienza e fiuto che gli permette di fare scelte alle volte avventate, ma necessarie nella creazione e gestione di un’azienda. Questo vale anche nel campo del vino, settore in cui sai già da subito che un euro investito magari ti tornerà indietro fra venti o trent’anni, ma lo si investe lo stesso sospinti da una passione, un desiderio, un sogno
Per l’appunto sogno è una delle parole che si sente nominare più spesso quando si parla di Luigi Mensi, una persona che ha inseguito la sua idea di fare in Franciacorta un vino diverso, particolare. Partendo da una piccola produzione artigianale di circa 10 mila bottiglie all’anno, che venivano consumato da amici, parenti, conoscenti e qualche ristoratore della zona. Appezzamenti scelti accuratamente a partire da quello simbolo dell’azienda, ad oltre 600 metri sul livello del mare, sulle colline di Ome, dove oggi sono piantate le vigne che danno vita al rosso che ha preso il nome del fondatore. Un vigneto abbarbicato in alto, in mezzo ad un bosco, completamente isolato, di fianco ad una sorgente naturale. Un luogo da preservare, applicando tecniche colturali ed accorgimenti architettonici improntati alla sostenibilità ambientale
Oggi quel sogno è diventato realtà con la cantina Le Due Querce e può contare su 12 ettari vitati ed una produzione di circa 120 mila bottiglie divise fra le varie etichette dell’azienda. Prodotti che cercano di trasmettere in maniera inalterata la natura speciale dei terreni dai quali provengono. A partire dal Luis brut rosé, Pinot nero in prevalenza che già dal colore acceso e vivace lascia pregustare la propria natura. Un frutto molto ben delineato al naso, presente, vivo, che parla di fragole di bosco, una grande succosità in bocca, sostenuta da un’acidità equilibrata e persistente. Di grande carattere è invece il Luis millesimato, in questo caso annata 2007, composto da 60% Chardonnay e 40% Pinot nero. Dopo un parziale affinamento in barrique ed oltre 30 mesi passati sui lieviti si sviluppa una struttura importante, naso ampio con sentori che spaziano dal fresco della mela verde e degli agrumi al caldo dei fiori bianchi all’intenso del pano tostato. Una grande persistenza in bocca, che si divide fra sapidità centrale, frutta tropicale e cedro con un finale pulito
Il vino dedicato al fondatore, il riserva Luigi Mensi 2006, è un rosso Sebino IGT composto da Merlot, Cabernet Sauvignon e Pinot nero. Un taglio bordolese “modificato” per comprendere il varietale più rappresentativo dell’azienda e da uve coltivate in alta collina, che beneficiano delle particolari condizioni climatiche della zona. Al naso stupisce per la grande maturità del frutto, per le note interessanti di liquerizia e cioccolato, per la dolcezza. In bocca è morbido, setoso, si adagia mollemente sulla lingua e sul palato, soggiornandovi parecchio. Un vino che esce un po’ dai canoni dei prodotti di queste contrade, che proprio per questo affascina
Un sogno poi non è bello se non è condiviso. Ecco allora che insieme allo sviluppo dimensionale dell’azienda sono partiti alcuni progetti dedicati ad aiutare anche gli altri a realizzare qualche piccolo sogno. Per cui è stata instaurata una collaborazione importante con la LILT, alla quale è stata dedicata una bottiglia col fiocco rosa, ed alla quale verrà devoluto una parte consistente dei proventi delle vendite per la ricerca sul cancro al seno. Ultimo in scala cronologica il progetto avviato in collaborazione con la fondazione Simoncelli a cui verrà dedicata una bottiglia in carbonio
Vini buoni e buone azioni a volte vanno di pari passo
Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati