Pasqua è alle porte! Quest’anno arriva presto, infatti cade nella cosiddetta Pasqua Bassa, il periodo compreso tra il 22 Marzo e il 2 Aprile. Uno dei dolci tipici di questa festa (oltre al classico uovo di cioccolato) è la colomba pasquale. Tipico del nostro paese, con il termine colomba in realtà indichiamo due tipi dolce: uno è la colomba pasquale inventata in Lombardia negli anni trenta del 1900 dalla Motta (la versione più commercialmente diffusa), l’altro di più antica tradizione è la colomba siciliana, chiamata anche i palummeddi o pastifuorti. Entrambe sono state ufficialmente inserite nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sono quindi catalogati come dolci tipici delle rispettive regioni. Insomma possiamo definirli due dolci agli antipodi del nostro paese, ma andiamo a vedere meglio le differenze tra questi prodotti simili.

Nel capoluogo lombardo tutto preso forma da un’idea di Dino Villani, direttore alla pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che negli anni trenta per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma destinato alle solennità della Pasqua. La ricetta poi venne ripresa da Angelo Vergani che nel 1944 fondò la sua azienda a Milano, che ancora oggi produce colombe. Da allora la colomba pasquale si diffuse sulle tavole di tutti gli italiani, e anche ben oltre i confini dell’Italia.

Le colombe siciliane sono piccoli dolci a forma di colomba, galletti o semplicemente rombi su cui sono incisi disegni o punzonature. Sono dolci a “pastaforte” realizzati con zucchero, farina doppio zero e cannella. La zona di produzione sono i comuni dell’area dei Monti Iblei nel ragusano. Spesso si include nella forma un uovo sodo come decorazione e simbolo legato alla Pasqua. Anche se in origine le forme richiamano le colombe vi sono varianti a forma di canestro o gabbietta soprattutto quando sono decorate con l’uovo sodo. L’uovo sodo racchiuso in paste simile alla frolla è presente anche in altri regioni del meridione, tipo la scarcedda pugliese.

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Esistono anche alcune leggende sulle colombe pasquali, la più nota risale all’epoca longobarda. Durante l’assedio di Pavia (metà del VI secolo) il re longobardo Alboino si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba.

Nonostante i vari racconti, oggi le colombe che siano lombarde o siciliane sono simboli della nostra cucina, e l’impasto originale, a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d’arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha assunto varie forme e varianti, infatti ne esistono anche di cioccolato, pistacchio e persino farcite con crema pasticciera.

Articolo scritto e redatto da ALESSANDRO SACCO | Tutti i diritti sono riservati

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