Sono da poco rientrata da un bellissimo blog trip. Sei giorni alla scoperta di un Veneto insolito, che non celebra Venezia ma le terre del Piave ed un’infinità di meraviglie che non potevo neanche immaginare.  Ricordato da Hemingway, che ne era letteralmente innamorato, Il Piave è un fiume tristemente insanguinato dalla Grande Guerra e che oggi custodisce una pace infinita e una varietà naturalistica eccezioanale. Tra sentieri nel verde, tappe enogastronomiche, soste spirituali e quelle letteraririe, si intrecciano itinerari diversi che ho il piacere di raccontarvi.

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Partiamo dal vino e dalla celebrazine di Bacco che qui è d’obbligo. In Veneto se sei astemio non hai vita semplice  perchè a qualsiasi ora, ovunque, il benvenuto è  con un calice di bianco. Segnatevi due tappe da non perdere. La prima è in provincia di Treviso, a Zenson di Piave, dove l’azienda agricola Barbaran  ha compiuto un piccolo miracolo recuperando un’antica uva bianca autoctona, la Rabosina, praticamene estinta.

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Ne è nato un bianco eccellente che vi consiglio di assaggiare.  Se invece cercate un puno di sosta  per un piccolo break , Cantina Roma, a San Paolo di Piave, è una vera chicca.

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C’è un luogo però in cui più che altrove si percepsce la sacralità del vino: nelle terre del prosecco per eccellenza, tra Conegliano e Valdobbiadene,  potete incontrare i Cavalieri del Prosecco, membri della Confraternita di Valdobbiadene fondata nel 1946. L’associazione, attiva ormai da tre generzioni, continua a promuovere la conoscenza e la valorizzazione della produzione vitivinicola della zona, a mantenere ed esaltare tutto ciò che è tradizione ed è impegnata su più fronti per creare rapporti di solidarietà e amicizia con aziende ed enti che operano nel territorio. Oggi i membri sono 130, tutti enologi e porta voce di aziende locali. Tra loro vige uno statuto e il rispetto di un passato che è pura ispirazione per il presente. Tra le loro tante iniziative vi segnalo la creazione un’etichetta speciale, con la V di Valdobbiadene, che certifica la qualità del vino locale selezionato dai Cavalieri.

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Se invece siete amanti della Natura, il Piave offre un’infinità di percorsi naturalistici e da Jesolo a Belluno ci si imbatte in una Natura estremamente diversa e di gran fascino.Potreste chiedere ai remieri di accompagnarvi alla scoperta del fiume provando un tipico sandoeo. Sarete disarmati dalla pace imperturbabile che oggi regna su quelle terre di battaglia.  Legambiente ha reso omaggio a Passo Barca a Sernaglie celebrando gli zattieri e le batteglie del passato: qui c’è un teatro all’aperto e un sentiero delizioso dove scoprire migliaia di specie animali, la simbologia, le leggende del Piave e la storia di questa terra magnifica.

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Non distante c’è un altro itinerario decisamente meritevole e particolarmente adatto se vi spostate con dei bambini. É quello di Fontane Bianche, luogo di bellissime risorgive che Legambiente  tutela e preserva curando punti di sosta e totem informativi.

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Si cambia totalmente habitat e atmosfera ma con una biodiversità ugualmente ricca in un altro punto di grande interessse: l’ oasi naturalistica della Laguna Lio Maggiore, che ho avuto la fortuna di vedere al tramonto. Una visita con una guida ecezioanale che potreste richiedere agli operatori dell’ agriturismo La Barena, dove vi suggerisco anche di pernottare.

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Spostandosi verso Belluno si inconrano altre mirabilia. Con i mie compagni di blog tour siamo partiti dal Lago del Mis, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, alla scoperat di un primo spettacolo di acque verdi, cristalline, attorniate da vette incantevoli. Poco più là in si incontrano i Cadini del Brenton, percorrendo un sentiero che in circa mezz’ora presenta cascate e piscine naturali. Potreste poi proseguire dal lato opposto del lago dove  un tunnel scavato nella roccia dai Partigiani conduce ad uno degli spettacoli naturali più belli che abbia mai visto: le Cascate della Soffia. Vi imbatterete in una piscina naturale incredibile e vedretete la forza dirompente di una cascata bellissima poco più in là.
Per concludere al meglio l’tinerario vi suggerisco di scoprire  un altro spettacolo della Natura, quello di un Canyon tutto Italiano lungo Il Brent de L’art dove vedrete sulla roccia l’incantevole e millenario lavoro realizzato dagli agenti atmosferici.

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Se invece preferite optare per un itinerario culturale, c’è solo l’imbarazzo della scelta. C’è una tappa però, che scala la classifiche dei posti imprendibili: si tratta dell’ Abazia di Santa Bona, per me amore a prima vista. Purtroppo bisogna contattare il comune di Vidor prima di una visita per verificare i giorni di apertura. Questo complesso monastico benedettino risale al 1107 quando Giovanni da Vidor, di ritorno dalla I Crociata, portò dalla Terra Santa le reliquie di Santa Bona e ne fece dono ai frati benedettini di Pomposa. Divenne nel tempo un importante luogo di culto e di pellegrinaggio, ma anche un centro culturale ed economico, grazie alla sua posizione strategica e alla presenza di un “passo barche” per attraversare il Piave. Purtroppo la guerra non ha risparmiato neanche questo splendido sito religioso che, trovandosi proprio sulla linea del Piave, fu pesantemente bombardato dopo Caporetto.

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Non fu il solo Hemingway ad innamorarsi del Piave ma in queste terre trascorsero molto tempo, e composero,  Goffredo Parise e Dino Buzzati. Le rispetive dimore meritano senza dubbio una visita. La prima si trova  in provincia di Treviso, la seconda alle porte di Belluno.  C’è un passo del Parise che ben descrive la pace di queste terre:

“…dormirono tra le bianche lenzuola che sapevano odore d’aria mattutina, tenendosi per mano come dentro il mare.La finestra era spalancata e l’uomo guardó per molto tempo la luna: era luglio, poi venne agosto, e così passó l’estate. (da Estate di G.Parise)”

Dicono poco queste righe ma immergono in una pace disarmante che non potete perdere.

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Se vi fermate in zona Treviso vi suggerisco una pausa caffè nel borgo di Portobuffolè, un vero gioiello italiano dove attulamnete risiedono 50 abitanti. É tra i più piccoli comuni del nostro Paese  ed è una chicca color sabbia di vicoli e piccole abitazioni incantate.
Per una sosta  spirituale, invece, potreste scegleire la chiesetta di San Giorgio, a san Paolo di Piave, con splendidi affreschi e un medioevo che echeggia chiaramente in tante simbologie. A non più di dieci minuti di auto troverete S.Giovanni Battista in Tempio, in passato dimora dei Templari e proprietà poi dei Cavalieri di Malta. Non mancano le leggende sul posto che come da tradizione accompagnano i templari.

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Proseguiamo l’iter culturale tornando alle parole dei letterati del Piave. Spostiamoci a Belluno passeggiando nel girando della villa di Dino Buzzati.  Il suo giardino ancora oggi è un angolo di pace bellissimo.
Potete anche immergervi nelle sue letture prenotando un pernottamento nel B&B adiacente alla villa e appartenente alla famiglia Buzzati.

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Poco distante si trova Belluno e prima di raggiugerla fareste bene a passare da Mel. Mel è una cittadina splendida. Una tra le Bandiere Arancioni certificate dal Touring Club Italiano, custodisce tra le più importanti necropoli del Nord Italia, un museo archeologico (con splendidi affreschi alle pareti), una piazzetta perfetta per un te e un castello che svetta solitario da una collina.

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Arrivando a Belluno poi vi accorgerete che la città si erge su un promontorio ed ha un volto di mille architetture che si mixano e ne raccontao la storia. Singolare poi la presenza di tante fontane, moltissimi portici e tante piazze. Scorgerete l’arte veneziana tra molteplici commistioni. A Belluno vi suggerisco di pranzare presso l’Hotel Astor che offre un punto di osservazione ottimale per assaporare una Belluno cittadina bagnata dal fume e corcondata da cime meravigliose.

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E per concludere ecco un breve indirizzario se volete che il Piave sia una meta Gourmet. Partiamo dall prima meta irrinunciabile: Al Bon Tajer di Lentiai, per una cena strepitosa in una location che non ha eguali. Ben trecento i taglieri appesi a pareti e soffitti e una cucina tipica che accontenta anche i palati più esigenti.

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Nei pressi di Jesolo, invece, a Cortellazzo, vi aspetta una bella mangiata di pesce, tipica tipica, da I Pescatori.

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A Ponte nelle Alpi, invece, se cercate una location differente, tappa d’obbligo alla  Locanda alla Stazione . Ottima la polenta con i funghi, la selezione di salumi e il dolce allo yogurth . Oltre all’atmosfera anni ’30 decisamente originale.

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Per dormire invece ho suggerimenti diversi a seconda delle disponibilità economche: la prima struttura, a quattro stelle, è Al Ronchetto presso Salgareda, con tanto di letto a baldacchino, la seconda è L’Hotel Villa Carpenada , eccezionale anche per un ricevimento.

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E’ un B&B invece la chicca di Feltre: il bus de L’och (con solo due stanze in un mini appartamento delizioso. Non scordate anche l’Agriturismo La  Barena, menzionato sopra, che se non vi regalerà necessariamente un tramonto esclusivo, vi riserva un’alba da levare il fiato.

Ringrazio NextItalia e tutto il team che ha reso PiaveLive un blog trip difficile da dimenticare.

 

Articolo scritto e redatto da Mara Stragapede | Tutti i diritti sono riservati 

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