Sorprendente, intensa e carica di significata. Questa è la collezione Gold Label firmata da Vivienne Westwood e presentata a Parigi durante la settimana della moda.
Sfilata dall’appeal Unisex che fa della frase Time To Act il proprio motto portante, in quanto, proprio durante lo show, a Londra, un corteo manifestava per chiedere un intervento per fermare il cambiamento climatico. La Westwood quindi, da sempre in prima fila per la salvaguardia climatica, ci teneva a fare arrivare un messaggio forte e chiaro di solidarietà ai suoi compagni londinesi.
Sulla passerella sfilano capi maschili, come i pantaloni, portati da donne ma anche vestiti da donna portati da uomini… La provocazione di Madame Westwood centra il bersaglio e incita le persone a seguire i propri istinti e andare al di fuori delle convenzioni. Se un uomo si sente di indossare una gonna, lo faccia! Solo perché la società dice che non è convenzionale non è detto che abbia ragione.
Gli abiti femminili perdono il loro punto vita e diventano più uniformi e ogni capo è un gioco di proporzioni che lascia lo spettatore senza parole. Volumi imponenti, tagli storti, colori forti e linee asimmetriche caratterizzano ogni capo. Anche l’uso dei tessuti è al di fuori di ogni regola. I fili che compongono le hula skirt vengono messi sulle cinture mentre invece le lane impiegata sono bio-friendly ed opache. Largo uso di pantaloni morbidi e di tute pajama abbinate a giacche oversized. Vivienne trasgredisce, destruttura e sovverte.
Capo must della collezione è la maxi mantella con cappuccio che avvolge di sartorialità sia l’uomo che la donna.
Per quanto riguarda gli accessori il focus è sugli iconici cappelli a cilindro, sugli stivali a calza, sulle décolleté a punta e sulle alte zeppe.
La mamma del punk, insieme al marito Andreas Kronthaler, danno vita a una sfilata che va oltre che convenzioni di ogni genere e supera il concetto delle identità di genere maschile o femminile, creando una persona alfa unisex.
Pictures courtesy of Vivienne Westwood | Tutti i diritti sono riservati
Articolo scritto e redatto da Carolina Ogliaro | Tutti i diritti sono riservati