La predisposizione all’ascolto è una pratica fondamentale per far sì che un processo di comunicazione sia efficace. Se non ci si prepara adeguatamente aprendo tutti i canali percettivi e cercando di sgombrare il più possibile la mente da facili preconcetti ed eccessive aspettative si rischia di interpretare male o recepire solo in parte il messaggio che viene inviato. Questo vale a maggior ragione nel mondo del vino, in cui tutti e cinque i sensi vengono sollecitati a turno od insieme e se non si è correttamente predisposti si rischia maggiormente di non riuscire a recepire in maniera corretta l’oggetto della comunicazione

 

 

Nel caso particolare di questo articolo siamo in Trentino, ai piedi dei monti che cingono imponenti le vallate di questa regione e che si chiamano Dolomiti. L’oggetto del messaggio è un progetto coraggioso e lodevole: i Dolomitici, ovvero l’alleanza di undici vignaioli di questo territorio che, con comunione d’intenti, vogliono salvare una vigna unica nel suo genere composta da piante di Lambrusco a foglia frastagliata a piede franco, quindi non innestate su portainnesti d’oltre oceano. Vigne che, vista la tecnica colturale, avranno con ogni probabilità oltre un secolo di vita, un patrimonio naturale da preservare e tramandare

 

 

A questo punto i sensi iniziano ad essere sollecitati, o meglio solleticati, ad uno ad uno e se si sono previamente spalancati tutti i recettori si potranno intuire delle cose interessanti. Si potrà ascoltare la storia della vigna del Ciso, salvata dalla filossera grazie alla posizione favorevole ed alla tirchieria del suo precedente proprietario. Ma, decisamente più coinvolgente, si potranno vedere gli occhi di chi, oggi, la sta accudendo con cura e quasi affetto, sentire i profumi che questa terra emana ed ascoltare il leggero fruscio delle chiome delle vigne fremere alla brezza

 

 

Avvicinandosi un po’ si potranno notare altri particolari importanti. Le mani da sole meriterebbero un capitolo a sé stante. Mani che hanno conosciuto il rigore dell’inverno e la canicola dell’estate, mani abituate al lavoro, al contatto con la ruvida scorza della vite. Mani da vignaioli veri che, se potessero parlare ne avrebbero di storie da raccontare. Si potrà vedere la vita che si sviluppa fra i filari, fatta di una varietà di flora e fauna spontanea che arricchisce ulteriormente l’importanza di questo piccolo fazzoletto di terra

 

 

Si arriva infine al momento dell’assaggio di questo prodotto unico, il Ciso. Un vino che rispecchia appieno tutto quanto si è potuto percepire nella lenta fase di avvicinamento ad esso. Un vino sincero e genuino, schietto, profumato e leggero. Uno di quei vini che ti riportano alla mente tempi passati, un tagliere di salame ed un gruppo di amici che condividono le stesse passioni. Un vino da bere più che da gustare, possibilmente all’aperto ed in ottima compagnia, e devo dire che se ne sentiva la mancanza

 

 

Per concludere il viaggio in questo territorio meraviglioso ci si trasferisce in un luogo che trasuda storia e tradizione: castel Noarna. Oggi di proprietà di uno degli undici  Dolomitici, ospita per l’occasione un’interessante evento in cui è possibile degustare tutti i vini dei portabandiera della libera viticoltura trentina. Gustando le diverse sfaccettature che i grandi autoctoni trentini esprimono nel bicchiere a seconda dell’areale di provenienza e del produttore che li ha imbottigliati l’impresa del Ciso risulta ancora più pregevole. La ricchezza di timbri differenti provati durante la degustazione fa risaltare, se possibile, ancora di più la comunione di intenti che è alla base del progetto iDolomitici, in quanto nessuno ha voluto imprimere il suo marchio sul Lambrusco, ma tutti in maniera concorde hanno deciso di lasciarlo esprimere liberamente, nella maniera che più rispecchiasse la sua natura

 

 

Un viaggio educativo ed emozionante in un territorio ricco di storie oltre che di storia, condotti per mano dalla passione genuina di chi ha dedicato a queste valli la propria vita

 

 


Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati