Se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire, che si tratti di districarsi i capelli dopo qualche giorno che non lo facevi o di sottoporsi a sedute intensive di ceretta. O ancora farsi stringere la vita come una vespa. Tutto comunque con il fine ultimo di risultare più affascinanti. E seducenti.
La sua prima comparsa nell’800, ebbene si, dove tutto era fuorchè un capo da portare all’esterno, bensì come lingerie, con tanto di stecche laterali a sostenere – e definire- le silhouette femminili. Mi ha sempre affascinata, non lo nego, ma nelle sue versioni più eccentriche e originali.
Da sempre declinato ed interpretato si manifesta in mille e una varianti, dalle più fedeli alla tradizione, a quelle più snaturate. Licenze poetiche incluse.
Fendi inserisce i bustier nella sua collezione con estrema naturalezza, ispirandosi al futuro, ad un mondo in divenire. I bustier si inseriscono in abiti leggeri e sagomati, femminili. Il risultato non mi appassiona, benchè Mr. Lagerfield abbia centrato il colpo. Ancora. Stesso approccio a casa Blumarine. Bustier e corpetti inseriti in abiti leggeri e frizzanti.
Emilio Pucci direziona molta attenzione sui corpetti: inseriti sempre in abiti leggeri, rigorosamente corti, diventano preziosi e catalizzatori di un’attenzione, la mia, fortissima. Le fantasie sono la base perfetta in cui colori e applicazioni rendono ogni bustier unico. Così come per Jeremy Scott, dove già i bra hanno spopolato, i bustier prendono un carattere più aggressivo ed eccentrico. I materiali si fanno più decisi, basta ai tessuti leggeri e via alla pelle.
Anche per Lanvin bustier preziosi: eleganti nelle cromie e nei tessuti, speciali nei tagli e negli effetti, accompagnano abiti e tute. Il risultato è magnetico.
Saint Laurent, eccentrico nei colori e nelle lavorazioni. Molto party girl, con un certo gusto pop e grunge al contempo. Desiderabile. Sportmax, dove la fluidità che caratterizza tutta la collezione interessa anche i bustier. DKNY, Moschino – eccentrico per eccellenza-, Tod’s – dove la rivisitazione di tagli e volumi è assolutamente interessante, l’allure vagamente pudica, e per questo uno dei miei preferiti-.
E infine Prada, sempre più eccentrica e preziosa. Preziose le applicazioni, nuovi i tagli, interessanti gli inserti e inediti molti accostamenti. La cartella colori la mia preferita. Mi ha stupita.
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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati