Puntuale come ogni mese arriva il momento della serata allo Sheraton Malpensa del progetto “per tutti i gusti” che richiama gastroentusiasti da tutta Italia per assaggiare il meglio della produzione culinaria nazionale. Il mese di maggio è dedicato ad una regione di lunga tradizione in cucina: il Piemonte. Territorio da sempre rinomato per i suoi grandi rossi ed i suoi piatti di struttura, da alcuni anni sta sperimentando una seconda giovinezza grazie ad una nuova generazione di chef giovani, di talento e fortemente attaccati alle tradizioni della propria terra

L’aperitivo propone le due facce della cucina piemontese: semplice ed elaborata. I quattro chef della serata che conosceremo nel corso della cena presentano alcuni piccoli amouse bouche per iniziare ad acclimatare il palato dei commensali ai piatti che verranno serviti. Insieme a questi golosi stuzzichini erano in degustazione anche delle chicche di piccoli produttori locali di elevato standing fra cui l’azienda agricola Prunotto, vera boutique delle conserve di cui parleremoa breve

Per l’antipasto troviamo un vecchio amico di queste pagine: Juri Chiotti delle Antiche Contrade di Cuneo. Per la rassegna milanese il giovane e talentuoso chef propone un piatto della tradizione culinaria occitana: il meglio della valli occitane. In questa prima portata si possono trovare tutte le caratteristiche della cucina di Juri: materie prime di ottima qualità lavorate il minimo indispensabile ed una eccezionale creatività che gli permette di ideare piatti unici. Gli spinaci selvatici sono stati raccolti direttamente da lui in montagna, i tomini sono prodotti da un piccolo allevatore d’alpeggio di cui Juri è l’unico cliente e la salsa aiolì è un ottimo legante. In abbinamente viene proposto il Gavi di Gavi 2011 di Villa Sparina, un ottimo inizio di serata

Anche il primo viene preparato da un volto già apparso su questo blog, si tratta di Luca Zecchin del Guido da Costigliole di Santo Stefano Belbo. Il piatto proposto non potevano che essere quei magnifici agnolotti del plin di cui lo stesso chef aveva illustrato la preparazione in occasione del nostro precedente incontro. Anche in questo caso la performance è superlativa, la consistenza del ripieno, uniforme e compatta, il suo gusto delicato, ma di carattere, la leggera salsa in accompagnamento, tutto ha contribuito a formare un piatto oltremodo goloso. Un altro autoctono piemontese viene servito in abbinamento al primo: il Ruchè 2010 della Tenuta Montemagno, di profumo intensamente fruttato e di corpo morbido si sposava perfettamente alla delicata sapidità del piatto

Per la portata principale facciamo la conoscenza dello chef Walter Ferretto del Cascinale Nuovo di Isola d’Asti che presenta un piatto che trasuda piemontesità da tutti i pori: sottofiletto di vitella piemontese con intingolo di erbe aromatiche e pomodorini canditi. La carne appena scottata e teneramente rosea all’interno è di grande sapidità e sembra richiamare l’intingolo in cui si bea in attesa di essere assaggiata. Anche in questo caso un piatto che comunica la preminenza della sostanza, della materia prima d’eccellenza. In abbinamento due grandi rossi: il Barbera d’Asti 2009 La Luna e i Falò di Terre da Vino ed il Gattinara Riserva 2004 di Paride Iaretti. Due vini molto diversi fra loro, più teso, fresco e scattante il primo, più adagiato, pomposo, pieno il secondo, entrambi da ricordare

Il dolce è una creazione barocca. Preparato dallo chef Marco Sacco del Piccolo Lago di Mergozzo, l’Assiette di delicatezze dolci piemontesi raccoglie tutti i classici fine pasto di questa regione condensati in un piatto che strizza l’occhio alla scultura. Vi si ritrovano forme geometriche e disegni gustativi, un percorso sensoriale completo che coinvolge appieno quattro sensi e lascia il fortunato commensale totalmente appagato. Per definizione con i dolci piemontesi non poteva mancare il Moscato d’Asti, un 2011 la Gatta di Terre da Vino, che aiuta ad orientarsi lungo il sentiero sensoriale proposto dallo chef

Non c’è che dire, il Piemonte regala sempre grandi soddisfazioni

 

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati