Dopo il boom dell’enoturismo, che ha coinvolto un po’ tutta la nazione, è ora boom per l’olioturismo, specie nell’area del Garda, precisamente presso i frantoi e le aziende produttrici di olio associate al Consorzio Olio Garda DOP. “Esiste una grande curiosità intorno al mondo degli extravergine. Il turista – spiega Laura Turri, produttrice e vicepresidente del Consorzio di Tutela Garda DOP – vuole capire qual è il processo produttivo e fare degli assaggi”. Porte aperte tutto l’anno, quindi, per dare la possibilità non solo di conoscere e degustare, ma vedere anche di persona il processo di molitura e la produzione nel periodo di raccolta.
Noi siamo stati coinvolti in un tour itinerante che ci ha permesso di toccare con mano la realtà dell’olioturismo nelle zona del Garda. Una zona conosciuta da molti quasi esclusivamente per il clima temperato e mite che permette soggiorni piacevoli anche durante i mesi invernali e che, da diversi anni a questa parte, anche grazie al Consorzio Olio Garda DOP, sta diventando un importante punto di riferimento per l’olioturismo. Una curiosità: lo sapevate che l’olio del lago di Garda è l’olio prodotto più a nord del mondo ? Immaginatene il gusto.
Non solo lago, splendide cittadine a partire dal sud con Peschiera del Garda per trovare, risalendo Desenzano del Garda, Salò, Limone e infine Riva del Garda. Tante zone dai climi diversi che danno luogo, altresì, a prodotti oleari assolutamente unici e caratteristici.
Il nostro viaggio parte dall’hotel Caesius Thermae Spa che utilizzeremo come punto di partenza per i nostri spostamenti quotidiani. L’hotel Caesius Thermae Spa è una grossa struttura alberghiera proprio a ridosso del lago di Garda e situata ad una decina di chilometri da Peschiera del Garda. Raggiungibile comodamente tramite l’autostrada può essere un valido punto di appoggio per gli spostamenti lungo il lago e dispone di un’importante zona termale sia al chiuso sia all’aperto dove poter riposare in tutta serenità.
La prima tappa a pochi minuti dal nostro arrivo è l’azienda agricola Costadoro di Bardolino.
Appena arrivati, nonostante il buio, non si può non notare l’olivo secolare presente in cortile, che ben suggerisce l’idea della tradizione e della lunga e costante attività del posto. Pare si tratti del primo olivo a essere coltivato sulla sponda orientale del lago di Garda. Non ne ho traccia ma l’esperienza del personale che ci accoglie è tangibile. In ogni caso, questo albero antichissimo fa da ottima cornice alle degustazioni che periodicamente si tengono in azienda, per far valutare, a chi lo desidera, la particolarità dei vini che si producono, così da scegliere quello più giusto e adatto alle proprie esigenze.
Situata lungo la strada che unisce il paese di Bardolino ad Albarè, in provincia di Verona, l’azienda agricola Costadoro si contraddistingue da sempre per la produzione di una vasta varietà di vini e per la loro eccellente qualità. Si va dai classici Doc ai vini bianchi, dagli spumanti alle grappe e al Bardolino Superiore D.O.C.G. dal caratteristico colore rosso rubino. Come non ricordare poi il suo buonissimo olio extravergine di oliva Garda DOP, dal gusto delicato e armonico, con note di frutta matura e toni di amaro e piccante che chiudono in mandorla dolce.
La serata prosegue con una prima perla: il Ristorante Oseleta con il suo Chef, Giuseppe D’Aquino.
Grazie ai suoi gustosissimi piatti e alla location suggestiva, il ristorante Oseleta – nella barchessa di Villa Cordevigo Wine Relais, villa veneta del Settecento appena fuori da Cavaion Veronese – si mostra come la meta perfetta per chi vuole vivere un’esperienza indimenticabile e speciale. In questo, gioca un ruolo importante la cucina dello chef Giuseppe d’Acquino, che nel 2013 ha fatto guadagnare al ristorante la sua prima stella Michelin. Si aggiunge, anche, un’eccellente carta di vini, in cui si dà rilievo soprattutto ai grandi rossi del territorio veronese e delle case italiane più rinomate.
Abbiamo avuto un’esperienza culinaria all’insegna dei sapori del territorio con piatti dove l’olio è stato al centro di ogni pietanza.
Il viaggio nei sapori parte con una Tartare di Gambero Rosso e sorbetto al sedano per proseguire poi con paccheri aglio e olio con la bottarga di muggine. Il secondo ha visto ancora il pesce come protagonista con un rombo circondato da friggitelli, patate e guazzetto di mozzarella.
Viene quindi la curiosità di conoscere questo chef così particolare ed ecco che si presenta in sala e ci viene spiegato che dal 2010 occupa la posizione di chef al ristorante Oseleta. Grazie alla sua innovativa cucina d’autore, nel 2013, ha fatto guadagnare al ristorante perfino una stella Michelin e ora, dopo questa cena, possiamo comprenderne appieno le ragioni.
La sua passione per l’arte culinaria risale alla giovane età. Era al quarto anno dell’istituto tecnico industriale, quando si è accorto che gli studi intrapresi non lo stavano portando verso la direzione che voleva. Se il padre si mostrava più incredulo riguardo quello che sarebbe stato il suo futuro, la madre, invece, ne aveva già una mezza idea: piatti e tegami trovati ogni mattina sporchi erano senz’altro per lei fonte di malumore, ma anche l’evidente testimonianza della passione nascente di suo figlio.
Alla base della cucina di Giuseppe d’Acquino c’è la volontà di sostenere la tradizione culinaria italiana. Non a caso, l’ingrediente fondamentale di una delle ricette proposte al ristorante Oseleta è il pomodoro di Piennolo, quello che cresce alle falde del Vesuvio e che in casa dello chef, fin da quando era bambino, non è mancato mai. Sicuramente un prodotto del sud Italia ma che ben si sposa con il sapore caratteristico dell’olio Garda DOP. Ed è così che il classico spaghetto al pomodoro – immancabilmente con pasta di Gragnano e cucinato “come Dio comanda” (testuali parole) – è diventato uno dei piatti di punta a Villa Cordevigo Wine Relais.
Tour Olio Garda DOP – Day 2
L’indomani inizia con un vero e proprio tour per vigneti grazie all’ospitalità concessa dall’azienda Agricola Rocca Pietro e Rita dove ci vengono spiegate le caratteristiche dell’annata 2014 e delle diverse tipologie di olio che vengono coltivate nelle diverse zone del Garda. Abbiamo modo di toccare, per la prima volta con mano, gli ulivi e partecipare alla raccolta che avviene, secondo la tipologia di pianta, con mezzi manuali oppure automatici.
Se per il pranzo volete provare un’esperienza veramente alternativa c’è l’Agriturismo biologico I Vegher. Si tratta di un agriturismo a conduzione familiare nel quale il menu varia sulla base dei prodotti che la terra e gli animali rendono disponibili giorno per giorno. Ci viene infatti raccontato che il nostro menu non era stato in alcun modo concordato né che era stato possibile in qualche modo concordarlo proprio in virtù del fatto che in cucina ci si arrangia con quello che si trova in giro. Il risultato di questo “arrangiarsi” è di altissima qualità con ingredienti, profumi e sapori genuini e fortemente legati alla terra che poco hanno da invidiare a ristoranti stellati.
Proseguiamo il nostro tour con una piccola passeggiata, nel tentativo di aiutare il nostro corpo a gestire le 15 portate che abbiamo disgustato in agriturismo e ci dirigiamo quindi a Polpenazze, a pochi passi dall’agriturismo.
Situato sulla sponda occidentale del lago di Garda, il Comune di Polpenazze del Garda è una zona prettamente agricola, che si basa principalmente sulla viticoltura e l’olivicoltura. È uno dei sette comuni – assieme a Manerba del Garda, Moniga del Garda, Padenghe sul Garda e Soiano del Lago – che vanno a costituire la Valtenesi, ovvero quella zona compresa tra il lago di Garda e le colline moreniche in provincia di Brescia, famosa per la produzione di olio e vino. In particolare, in questo comune il vitigno principale è rappresentato dal Groppello, seguito anche da Marzemino, San Giovese e Barbera.
Il paese si trova immerso in una distesa di vigneti e uliveti tanto che ogni anno, l’ultimo fine settimana di maggio, si tiene la Fiera del Vino Doc. Così come suggerisce lo stesso nome, si tratta di un’importante manifestazione durante la quale – da ormai quasi mezzo secolo – si mostra il meglio della produzione vinicola della zona, con concorsi enologici (ad esempio, il Garda Classico DOC), varie premiazioni e spettacoli folcloristici e culturali di notevole interesse. Per l’occasione, una ventina di aziende agricole locali danno la possibilità di degustare i loro vini, così come altri prodotti tipici da lago.
Una visita al castello e alla sua passeggiata sospesa è sempre d’obbligo almeno per coloro i quali non soffrono eccessivamente di vertigini.
Con una passeggiata di un minuto potete raggiungere un’altra eccellenza del territorio: l’azienda agricola “Il Brolo”.
Situata sulle colline moreniche del lago di Garda, è una vasta tenuta che si estende per circa otto ettari: quattro di uliveto, mentre i restanti sono coltivati a vigneti. È allo stesso tempo il rifugio naturale per varie specie di animali, tra questi lepri e scoiattoli. Si tratta, in poche parole, della destinazione perfetta per chi vuole vivere una giornata a contatto con la natura e vuole assaggiare uno dei più eccellenti extra vergine di oliva italiani, insignito del titolo di olio extra vergine d’oliva Garda Bresciano DOP (Denominazione di Origine Protetta Garda), in quanto rispondente alle specifiche condizioni imposte dal regolamento.
L’olio prodotto dall’azienda agricola “Il Brolo” è il risultato di un lavoro costante, fatto di continui miglioramenti e basato sulle migliori tecniche di coltivazione in circolazione, oltre che su un minuzioso controllo di tutte le varie fasi di produzione, che vanno dalla potatura alla concimazione, dai trattamenti alla raccolta e selezione delle olive fino all’imbottigliamento. Il risutlato che ci viene fatto degustare in una sala da pranzo, è effettivamente fantastico.
Degno di nota è il fatto che la produzione avvenga sempre solo al fabbisogno, in modo che l’olio sia sempre freschissimo, come fosse appena franto. A conferma della sua indiscussa qualità, basti ricordare che ogni anno l’azienda ottiene importanti riconoscimenti in competizioni sia regionali sia nazionali, ma anche internazionali.
Tre i tipi di oli prodotti dalla tenuta “Il Brolo”, tutti riportanti in bottiglia il bollino di garanzia DOP, numerato e univoco per la rintracciabilità lungo tutta la filiera. C’è il Monocultivar Casaliva, dal sapore pieno e persistente tendente al dolce e con retrogusto di carciofo e mandorla; poi il Monocultivar Leccino, poco dolce e giustamente piccante, con leggera percezione amara e un retrogusto di mandorla fresca. Infine, si produce il Blend, dal sapore quasi dolce e anch’esso piccante al punto giusto, oltretutto di buona persistenza. Si aggiunge un piacevole retrogusto di mandorla fresca e carciofo.
Dopo il tour nei vigneti, un pranzo al agriturismo biologico, una gita a Polpenazze e la visita, con degustazione a “Il Brolo” è il momento di concederci il meritato relax all’interno delle terme di Caesius Spa con un massaggio, guarda caso, all’olio.
Ci attende una cena con gli chef del ristorante, interamente dedicata all’olio Garda DOP, il vero re di questo Tour.
E dopo un breve lezione sull’olio eccoci ancora a tavola con sapori tipici del luogo e un olio delicato, equilibrato e armonico, al quale si aggiunge un leggero e tipico retrogusto di mandorla che domina ogni piatto.
Coniglio marinato con capperi, acciughe e carciofi croccanti accompagnato da olio Garda DOP;
Crema di ceci con budino all’olio Garda DOP
Riso vialone nano con zucca, tartufo del Monte Baldo mantecato all’olio Garda DOP
Guancialino di vitello brasato con verdure e patate all’olio Garda DOP
Mousse all’olio Garda DOP con coulisse di fragole e cialde alle mandorle
E’ tempo di riposo, per i nostri guerrieri dell’olio.
Tour Olio Garda DOP – Day 3
Nonostante una cena abbondante nessuno si sente particolarmente appesantito e quindi ci dirigiamo presso il frantoio dei Fratelli Turri dove è in corso la Festa dell’Olio nuovo.
Il frantoio fratelli Turri – posizionato ai piedi delle colline di Cavaion Veronese, nelle immediate vicinanze del lago di Garda, e tra i primi oleifici di Verona – nasce dalla passione per l’olivicoltura e vanta una storia e una tradizione piuttosto antiche, con radici profonde nel territorio. Diversi i tipi di oli prodotti, tra questi il Garda DOP, ottenuto prevalentemente da olive di varietà Casaliva (ma sono presenti anche altre varietà) e dai toni fruttati leggeri con rimandi netti al carciofo, ma anche dal gusto avvolgente e morbido, di cui in chiusura si apprezza molto la mandorla.
Molto interessante, se si decide di fare una visita al frantoio fratelli Turri, è il percorso nell’oliveto con ben 27 varietà di olivi italiani. Oltre a quelle tipiche della zona gardesana e veneta, sono presenti, infatti, alcune piante di olivo tipiche di altre zone d’Italia, in modo da verificare come reagiscono al clima della zona del lago di Garda. Nel giardino c’è, anche, un antico frantoio in legno che risale al 1740, mentre in una sala interna – dove viene fatto visionare un breve filmato sulla storia dell’olio – è possibile ammirare una raccolta di attrezzi dell’agricoltura di fine 800.
Evento imperdibile per chi decide di visitare il frantoio fratelli Turri è senza dubbio la Festa dell’olio nuovo, che ogni anno si tiene dopo la molitura, ovvero agli inizi di novembre. Più precisamente, quest’anno, ha avuto luogo il 9 novembre. Tutto il suo ricavato viene devoluto alla Croce Rossa di Bardolino, per l’acquisto di una nuova ambulanza di soccorso. Si tratta di una kermesse assai gioiosa, ricca di musica e ottima gastronomia, che vuole andare a festeggiare i risultati di un lavoro lungo diversi mesi e che vede puntualmente impegnate, tra uomini e donne, parecchie persone.
La Festa dell’olio nuovo presso il frantoio fratelli Turri è un momento assai conviviale, come dire “la ciliegina sulla torta” dopo un lavoro di produzione attento e scrupoloso, che va dalla raccolta delle olive – solo quando sono al giusto punto di maturazione – alla loro lavorazione e, per finire, all’imbottigliamento dell’olio così ottenuto. La manifestazione si presenta come una buona occasione per vedere, per l’appunto, il ciclo produttivo dell’olio e per assaporare alcuni dei piatti tipici della tradizione locale, come pasta e fagioli, polenta e renga, la fogassa e diversi tipi di bruschetta.
Tra assaggi di olio e vino, immersi nella musica e nel piacevole caos delle sagre di paese è tempo di partire nuovamente, destinazione Riva del Garda, con una piacevole gita in barca. Ci dirigiamo quindi al molo più vicino dove una barca a motore ci attende per portarci a nord. Nell’arco di un’ora e mezza di navigazione abbiamo visto come il territorio sa cambiare radicalmente il proprio aspetto. Anche il clima, che in mattinata era quasi piovoso, si è trasformato in una giornata soleggiata.
Riva del Garda – situata sulla punta più settentrionale del lago di Garda – è un comune di circa 16.000 abitanti della Provincia Autonoma di Trento e fa parte della Comunità Alto Garda e Ledro. Grazie al clima mite e alla natura dei suoi terreni, qui sono numerose le piantagioni di ulivi, soprattutto sul monte Brione. Ne consegue che uno dei prodotti locali più tipici sia proprio l’olio. Più precisamente, questo comune rientra tra quelli in cui viene prodotto l’olio extra vergine d’oliva Garda DOP e tra quelli che fanno parte del relativo Consorzio di tutela (zona del Trentino).
L’olio extra vergine d’oliva Garda DOP prodotto nel Comune di Riva del Garda – come d’altra parte in tutta la zona del Garda Trentino, comprendente anche i Comuni di Arco, Calavino, Cavedine, Drena, Dro, Lasino, Nago-Torbole, Podergnone, Teno e Vezzano – presenta un colore verde con riflessi dorati e un sapore non poco fruttato, con sentore prevalente di mandorla, leggero carciofo ed ere aromatiche. In genere, l’olio del Garda presenta bassa acidità e grazie alla sua delicatezza e leggerezza può essere utilizzato sia su carni e pesci, che su verdure e formaggi, come pure in alcune ricette dolci.
La cantina e il frantoio Madonna delle Vittorie – sulla sponda nord del lago di Garda, nella regione del Trentino Alto-Adige – si trova in una zona che, grazie sia al clima mite che alla varietà dei suoli, ben si presta alla coltivazione della vite, così come pure degli ulivi. In questo, giocano un ruolo assai benefico anche alcune correnti d’aria locali, che evitano l’insorgere di muffe o di certe malattie parassitarie che potrebbero nuocere alle coltivazioni. Inoltre, l’escursione termica diurna consente soprattutto alle viti di sviluppare come meglio possibile il proprio potenziale aromatico, in modo da produrre vini dal sapore ineguagliabile.
La cantina Madonna delle Vittorie presenta tre linee: quella classica, comprendente i vini Cabernet Sauvignon, Teroldego, Lagrein Dunkel, Lagrein Kretzer, Merlot, Rebo, Chardonnay, Gew, Nosiola e Pinot grigio; la linea Summolaco, distinto in rosso e bianco; la linea spumanti, con Trentodoc, Brut, Brut Rosè e Moscato. Per quanto riguarda la coltivazione di ulivi, il frantoio si distingue per il suo olio di oliva extra vergine classico, dalle altissime qualità organolettiche, per l’olio del Garda Trentino DOP e, infine, per quello denocciolato Monocultivar, un olio più fluido di quello tradizionale e con un maggior numero di polifenoli totali.
L’ultimo giro è ad una frantoio locale: l’Agraria Riva. Si tratta di un frantoio notevolmente evoluto dalle dimensioni quasi di carattere industriale che poco ha a che fare con le realtà visitate fino ad ora. La realtà è fortemente imprenditoriale ma non per questo non c’è un’attenzione al dettaglio o alla qualità del singolo elemento. In questo frantoio vengono fante diverse tipologie di olio: dal classico “Olio Italiano” (che non ha quindi l’etichetta del Consorzio), passando per il rinomato Olio Garda DOP per giungere poi a prodotti particolari quali oli biologici di prodotti da piccoli coltivatori indipendenti.
All’interno dell’azienda trova spazio uno store di prodotti tipici del luogo che nulla ha da invidiare ai più blasonati megastore che troviamo nelle grandi città.
Il nostro tour è finito in bellezza. Stanchi ma soddisfatti per aver avuto la possibilità di conoscere un modo nuovo di fare turismo nelle nostre regioni del Nord Italia.
Nel corso del 2014, l’olioturismo sul Garda ha registrato un aumento del 30 per cento, una tendenza già in atto da qualche anno tra le 73 aziende produttrici e dei 20 frantoi distribuiti nelle tre sottozone del comprensorio del lago: Garda Orientale (sponda veronese), Garda bresciano e Garda trentino. La fetta più grande dei visitatori sembra essere costituita prevalentemente da stranieri, si parla di un ben 80 per cento e questo è un peccato perché spesso si è alla ricerca di una destinazione per un viaggio ma si perdono di vista paesaggi e luoghi che sono proprio sotto i nostri occhi e che molto hanno da offrire. La maggior parte dei turisti stranieri sono tedeschi, austriaci, britannici, ma anche i paesi scandinavi e l’Est Europa stanno iniziando a giocare un ruolo molto importante nell’incremento di questa forma di turismo.
Allora perché non sfruttare queste vacanze per un tour nei territori dell’olio Garda DOP ?
Articolo scritto e redatto da lingegnere | Tutti i diritti sono riservati