Febbraio, il mese delle grandi anteprime toscane. Un mese denso di impegni, di assaggi, di voci e di volti. Un mese passato col sedere appoggiato sul sedile della macchina più spesso e più a lungo del solito, ma con grande piacere. Un mese che ha visto alternarsi pioggia e neve, tanto freddo, cieli bigi e solo pochi scampoli di luce. Un mese di transizione febbraio, che traghetta dal gelido gennaio al, ci si augura, più mite marzo

 

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Febbraio è ormai finito, ed a chiudere simbolicamente il mese dedicato alle anteprima dei vini toscani ci ha pensato Terre di Toscana a Lido di Camaiore. Un evento giunto alla sua sesta edizione ed organizzato magistralmente da L’Acquabuona all’interno dell’UNA hotel della città versiliese. Anche il meteo sembrava sancire la chiusura di una fase di brutto tempo, presentando un cielo di un azzurro pennellato ed un sole abbagliante, di quelli che scaldano più a fondo della mera pelle. Un evento che ha dato la duplice possibilità di provare i vini che alle anteprime erano sfuggiti e degustare anche qualche annata precedente per apprezzare l’evoluzione del vino nel tempo

 

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I territori regionali erano tutti rappresentati nelle due ampie sale dell’UNA hotel: dall’estremo nord della Lunigiana, areale condiviso da Liguria e massese, al profondo sud del grossetano con i vini di Capalbio, al confine col Lazio. Un’occasione unica per poter approfondire la conoscenza col meglio della produzione enoica toscana in un sol boccone. Proprio dalla Lunigiana arriva il Casteldelpiano 2009, dell’omonima cantina di Licciana Nardi, a 10 km dall’Emilia ed altrettanti dalla Liguria. Un Merlot in purezza da viticoltura biologica in cui la presenza del legno si fa sentire (un anno di barrique), ma senza nascondere la piacevole morbidezza di un frutto nato in terreni freschi e mai riarsi

 

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Ci si sposta in direzione sud est di qualche decina di km per raggiungere la zona del Mugello che connette la provincia di Firenze con quella di Bologna, nota a tutti per l’autodromo ed agli eno-appassionati per i buoni Pinot nero che vi vengono prodotti. Uno su tutti il MCDLXV Fortuni 2009 di Podere Fortuna, un Pinot nero di grandissima classe che strizza l’occhio alla Borgogna per complessità ed impatto olfattivo. Si scende di parecchio lungo il confine che separa la Toscana prima dalle Marche e poi dall’Umbria per arrivare alla stupenda cittadina di Cortona ed all’abbacinante Apice 2010 (anteprima assoluta) di Stefano Amerighi. Una Syrah biodinamica in cui l’uso del legno è stato accantonato per quest’ultima annata, a tutto vantaggio delle eccezionali note di frutta matura del vino, da applausi

 

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Tagliando tutta la Toscana in direzione Ovest – Est si raggiunge Piombino, protrusione della costa livornese che si allunga verso l’isola d’Elba, e si trova il Podere San Luigi ed il suo fantastico Fidenzio 2006. Un taglio bordolese classico, Cabernet Sauvignon Cabernet Franc e Merlot, da uve cresciute guardando il mare su terreni con importante struttura scheletrica, di rara finezza e sapidità. Una delle più belle scoperte della giornata. Già che si è a Piombino non ci si può esimere da una visita all’Elba ed alla sua viticoltura eroica, rappresentata in questa occasione dall’azienda Acquabona di cui segnalo il Voltraio 2008, blend di Syrah e Merlot, esposizione a sud piena, grande maturità, concentrazione e morbidezza. Un vino da masticare

 

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Così facendo si è contornata idealmente la Toscana, resta da esplorarne il centro, culla del vitigno che da sempre ha reso famoso nel mondo il vino di questa regione: il Sangiovese. Ci sarebbero almeno una decina di produttori da nominare in questo paragrafo come fautori di grandissimi Sangiovese, toscani veraci di eccezionale carattere, ma lo spazio è tiranno e mi limiterò a due soli nomi che vengono entrambi dal Chianti Classico: Caparsa e Montevertine. Il Caparsino 2009 è un Chianti Classico di struggente bellezza, giocato idealmente in sottrazione, un vino riservato, sottile, ma di eleganza infinita ed innata. Un vino di poche parole e tantissime emozioni che sembra la fotografia spiccicata del suo creatore, Paolo Cianferoni. Il Pergole Torte è un’etichetta ormai mitologica figlia di solo Sangiovese di Radda in Chianti e l’annata 2010 diventerà un vino stratosferico per coerenza, sostanza e finezza. Un vino oltre

 

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Un evento riuscitissimo che mi ha costretto a riempire il taccuino di cerchi e punti esclamativi, l’unico peccato è dover attendere un anno per la prossima edizione

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Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati