Togliere il pannolino ai bambini è forse uno dei passaggi più importanti nella fascia 0-3 anni. Da sempre oggetto di discussione, crea spesso un po’ di apprensione nei genitori che vivono questa fase in modo ambivalente. Infatti, c’è chi con calma e continuità affianca il proprio bambino nel compiere un passo così importante e significativo. Chi accelera od ostacola questa separazione, vivendo le conseguenze, soprattutto pratiche, con difficoltà.

In entrambi i casi, prima di approcciarsi a un’avventura di questo tipo, è utile avere le idee chiare su come procedere, poiché in ballo, come sempre, c’è molto più di ciò che sembra.

Comprendere l‘impresa di togliere il pannolino al bambino

Il primo passo verso il successo dell’impresa di spannolinamento è l’osservazione consapevole e non influenzata dei bambini.

In altre parole?

Il genitore dovrebbe essere certo che sia pronto a questo passaggio, confrontandosi con le altre figure di accudimento (partner, maestre, nonni) rispetto alla percezione e al livello di capacità che il bambino possiede di riconoscere gli stimoli fisici.

In pratica se mostra di accorgersi che qualcosa sta cambiando nel suo pannolino!

Quando togliere il pannolino non è un'impresa!2

Essendo un passaggio complesso, soprattutto a livello psicologico, richiede tempo, pazienza, ascolto degli stati d’animo del bambino e di quelli del genitore. Pertanto , è necessario che anche quest’ultimo si senta pronto, che abbia tempo da dedicare, che ci sia possibilità di continuità ( ecco perché il momento migliore è quello delle vacanze).

Nel caso in cui bambino e/o genitore non si sentono ancora pronti per questa fase, è consigliabile non iniziare neanche a togliere il pannolino poiché si rischierebbe solo di confondere il bambino e bloccarlo emotivamente. Sì, infatti un bambino a cui viene data la fiducia di essere abbastanza competente e autonomo da poter pensare da solo alle sue necessità, leggerà il passo indietro del genitore come sfiducia. Nella migliore delle ipotesi questo si tradurrà in una difficoltà di avvicinamento al bagno. Nella peggiore, la​ userà​ contro i genitori, consapevole di quanta importanza abbia per loro.

Come procedere quando si inizia a togliere il pannolino ai bambini

Cosa fare

Detto questo, la parte pratica è tesa solo a costruire significato e a investire di valore il momento che bambino e adulto stanno per vivere.

Vediamo in quale modo:

  • Comprare tutto l’occorrente insieme al bambino, spiegandogli bene a cosa serve, che cosa dovrà fare, ripetendo insieme il rituale del bagno (carta, lavaggio mani, etc). Il bambino dovrà esserne incuriosito e viverla fin da subito come un’esperienza da condividere con il genitore!
  • Nei giorni precedenti a quando si è deciso di togliere il pannolino, mettere in evidenza con il bambino che cosa sta accadendo in lui quando sporca il pannolino, aiutandolo a connettere pensieri, sensazioni e comportamenti. In questo modo sarà più semplice per il bambino acquisire consapevolezza del processo e comunicare all’adulto le sue necessità.
  • Dal momento che lo spannolinamento è una fase importante, che è preferibile non abbia bruschi arresti, è consigliabile iniziare sostituendo il pannolino tradizionale con quello a mutandina. In questo modo viene rispettata la sempre valida regola della gradualità e viene aiutato il genitore a gestire la parte pratica soprattutto nella fase iniziale, in cui il bambino non è ancora bravo a riconoscere lo stimolo e l’adulto vorrebbe poter uscire di casa…
  • Generalmente il bambino impiega alcuni mesi di pratica per poter comunicare verbalmente la sua necessità di andare in bagno, poiché attraverso la continuità dovranno formarsi connessioni anche a livello fisiologico (motivo per cui è consigliato non togliere il pannolino prima dei 18-24 mesi). Una buona pratica è pertanto quella di portare il bambino al bagno ogni ora o di osservare il tempo massimo in cui riesce a trattenersi, evitando il fallimento (esperienza negativa). Procedendo, togliendo quindi il pannolino “su e giù” per passare alla mutandina, questo tempo si allungherà sempre di più, permettendo al genitore di separarsi dalle comodità della casa senza troppe perplessità.

A cosa prestare attenzione

  • Il momento del bagno non dovrà mai essere vissuto negativamente dal bambino, come se fosse una galera, bensì come uno spazio di condivisione. Più cose il genitore condividerà con il bambino in quel momento della giornata, maggiormente il bambino investirà di valore positivo l’intero processo. Ad esempio come leggere un libro, come predisporre giochi che siano solo per quel momento, come parlare o cantare…
  • A livello psicologico, il bambino vede i suoi bisogni come prodotti delle sue capacità. I genitori dovrebbero quindi esaltarlo nella sua opera e mai fargliela vedere come qualcosa di “sporco” o da “nascondere”. È qui che si ritrovano quasi tutti i problemi con lo spannolinamento…
  • Creare con il bambino un rituale per il bagno, che si ripeta sempre nello stesso modo e che lo veda protagonista di ogni suo gesto. Vivere questa fase in modo attivo lo aiuta a gestirla con maggiore consapevolezza.

Conclusioni

È sempre utile ricordare di non sgridare il bambino quando sbaglia. Infatti, sta ancora imparando e si sta mettendo alla prova in un’impresa complessa per la sua età e fase di sviluppo…

Tuttavia, potrebbe essere necessario farlo se il bambino sta utilizzando il bagno per mettere alla prova il genitore. Non ci sarà altra scelta se non quella di mostrare il suo disappunto…

Articolo scritto e redatto da FLAVIA INTRALIGI | Tutti i diritti sono riservati