Poco tempo fa era su tutti i giornali l’incredibile scoperta da parte della NASA di un sistema planetario con 7 pianeti simili alla Terra. Per quanto possa sembra oramai una cosa quasi monotona l’annuncio di nuovi esopianeti (pianeti esterni al sistema solare), la notizia è di portata epocale, in quanto mai nella storia dell’uomo si era osservato un sistema di pianeti di questo calibro. Purtroppo puntuali come ogni annuncio del genere, arrivano i soliti commenti dai social: ma non potevano usare quei soldi sulla Terra o ancora servono i pozzi in Africa ecc… questo articolo è rivolto a chi crede che l’esplorazione spaziale sia inutile. Cercherò di essere breve in quanto la maggior parte di questi scienziati della tastiera spesso si fermano al titolo o al massimo alla prime righe quando leggono un articolo.

Partiamo da qualcosa di fondamentale come la salute. La ricerca sull’osteoporosi è andata avanti grazie agli studi fatti sugli astronauti al rientro dalle missioni, dato che le ossa durante la permanenza nello spazio subiscono conseguenze pericolose per via dell’assenza di gravità. Ancora oggi le ricerche delle varie agenzie spaziali sono prese in considerazione dalla medicina moderna e ricordate che se state leggendo questo articolo comodi su un materasso in memory lo dovete proprio alla NASA. Dal punto di vista medico, sono molte altre le scoperte: dai robot in grado di operare direttamente in risonanza magnetica funzionale ai metodi per somministrare farmaci antitumorali in modo mirato alle cellule malate, quest’ultime sono dovute alla ricerca in microgravità, che ha portato a importanti innovazioni nel campo della medicina.

Dal punto di vista pratico servono sono sempre più richieste le materie prime. In molte ditte si è avanzata l’ipotesi di estrarre metalli preziosi proprio nello spazio, presenti in grandi quantità sugli asteroidi. Senza andar troppo lontano la Luna, per esempio, è ricca di elio-3, un isotopo molto raro sul nostro pianeta, usato soprattutto nella ricerca sulla fusione nucleare. Ma anche di europio e tantalio, elementi sempre più richiesti nel campo dell’elettronica e della costruzione di pannelli solari.

La ricerca spaziale garantisce anche la sicurezza nelle città grazie ai satelliti e permette alle superpotenze di cooperare tra di loro. Nel 1967 gli Stati Uniti, URSS e la Cina firmarono un trattato internazionale, che impedisce di rivendicare la sovranità di qualunque porzione di spazio extra-atmosferico, e di collocare armi nucleari nell’orbita terrestre, sulla Luna o su altri corpi celesti. Questo porta una convivenza pacifica tra le varie nazioni della Terra.

Inoltre sicuramente tutti noi abbiamo visto al cinema i vari Armagaddon e Deep Impact: la ricerca spaziale permette anche il monitoraggio di corpi come comete e asteroidi, che potrebbero entrare in collisione con la Terra… i dinosauri vi dicono qualcosa?

Nella vita di tutti giorni che vi piaccia o no dovete comunque ringraziare ancora una volta la ricerca spaziale. Non solo il materasso in memory: dalla scoperta dell’aspirabriciole portatile che abbiamo nelle nostre cucine, fino alle protesi ultraresistenti, e se ne potrebbero citare molti altri. Insomma lo spazio porta anche delle piacevoli ricadute nelle nostre vite. Inoltre la conquista dello spazio è fortemente stimolante per le generazioni future: pensate al classico bambino che vuol fare l’astronauta… magari non andrà in orbita però sarà comunque incentivato a studiare e quindi potrebbe realizzarsi in altre settori.

Infine, lasciando perdere tutti i motivi elencati fino adesso, andiamo nello spazio perché siamo esploratori! Ragioni folli e difficili da accettare ma che sono la vera molla che spinge qualcuno a rischiare la vita, ovvero la sete di esplorazione che, da sempre, caratterizza l’umanità. Senza di essa i nostri antenati non sarebbero mai usciti dall’Africa, non saremmo mai arrivati sulla Luna, e forse un giorno arriveremo anche su Marte. In aggiunta, vari studi confermano che oltre una certa soglia di persone la Terra sarebbe fuori controllo, per questo bisogna studiare la possibilità di stabilirci in altri pianeti in futuro.

Quindi: la prossima volta che dal vostro smartphone (che se lo state usando lo dovete in parte proprio alla ricerca spaziale), commenterete in modo acido una nuova scoperta scientifica, pensateci due volte… anche prima di condividere, facendolo sapere a tutto il mondo, tramite la localizzazione (anch’essa frutto della ricerca spaziale), che state bevendo il cappuccino o frappè preferito.

NASA

Ricordo, come già citato in altri miei articoli di leggere la lettera scritta da Ernst Stuhlinger (ex-direttore della NASA), che risponde in maniera semplice e chiara a chi pretendeva giustificazioni sulle ingenti spese sostenute per la ricerca spaziale.

Articolo scritto e redatto da Alessandro Sacco | Tutti i diritti sono riservati

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