Giorgio Armani ha un rapporto particolare con le Muse, in particolar modo con Calliope perché la collezione Autunno/ Inverno 2017-2018 appare come un esercizio poetico, di quelli più aulici e sublimi, proprio di quella composizione metrica che non passa inosservata e fa germogliare in chi legge emozioni fresche.

La passerella è fisicamente luce, nella bicroma alternanza di bianco e nero sui quali si staglia fiera una palette di colori vividi, quasi tropicali ma declinati per la stagione fredda che verrà, allorchè la donna di Giorgio potrà vestirsi seguendo un unico dettame, la propria anima: vibrare sentendo scivolare sulla propria pelle il velluto, denso, corposo, definito; risplendere per accostamenti cromatici saggiati, mai psichedelici ma che contengono le onde magnetiche del soffio della vita; indossare capi iconici, come le giacche, che sono un saggio di artigianalità sartoriale, di intarsi che fanno intravedere le mani esperte di chi li ha realizzate e ne mostrano fieramente quella ricercatezza tecnica, quell’evoluzione della lavorazione che Armani sa perfettamente coniugare con la propria storia e declinare guardando al futuro.

Ha sfilato in realtà un florilegio squillante di rosso rubino, di viola ametista e di verde smeraldo che hanno sposato il blu elettrico ed il nero in una alternanza di pieni e di vuoti che si fanno geometria, rigorosa e avvolgente, didattica e seducente per il sapiente uso di trasparenze e di grafismi che imperano sulle giacche come sui lunghi coat che acquistano movimento per l’introduzione delle frange di mohair variopinte, del raso matellassè. Gli abiti proposti sono una sinusoide di linee fluide ma nette, di polsiere plissettate che enfatizzano la silhouette asciutta conferendo un’allure sognante e per niente frivola.

Questa collezione è un perfetto connubio delle forze ataviche, della femminilità di pochette design e di cinture strategiche che alimentano il senso di magniloquenza, e della mascolinità così evidente nelle slippers o nei cappelli così mannish con quel tocco irriverente, proprio di questo brand, come le collane sulle quali si alternano nappe clericali e pon-pon che fluttuano, quasi entità metafisiche che donano movimento. Giorgio Armani ha regalato alle sue donne la libertà di indossare gli abiti seguendo l’istinto, ha sottolineato l’importanza della consapevolezza quale metro effettivo per sentirsi femminilmente donne.

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Articolo scritto e redatto da Ciro Sabatino| Tutti i diritti sono riservati

A proposito dell'autore

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