Lo champagne è lo champagne. Le mitiche bollicine francesi che hanno fatto sognare generazioni di persone, inebriando le menti ed accendendo le feste hanno in sé qualcosa di unico e particolare che le rende assolutamente riconoscibili al primo sorso. Sono il frutto dell’ingegno e della sensibilità dell’uomo capace di trarre un grande prodotto ascoltando il vino, assemblandolo, aspettandolo. Qualcuno sostiene che siano sogni tradotti in liquido, per altri sono veri e propri oggetti di culto, ma lo champagne è prima di tutto un vino e come tale va bevuto

 

 

Dagli spaghetti agli spaghetti è un viaggio nella produzione di un grande pastificio campano, Gemme del Vesuvio, fatto a braccetto con i prodotti di una grande maison champagnistica, la Charles Heidsieck. La cornice che ospita questa interessante esperienza è il ristorante Prima Donna dell’hotel Milano Scala, piccolo angolo di pace nel centro di Milano in cui i rimandi al teatro meneghino per eccellenza, ed in particolare alla lirica, sono abilmente disseminati per le sale. L’idea è quella di proporre una cena completa, dall’antipasto al dolce, a base di pasta e champagne, per dimostrare che è sbagliato limitare questi due prodotti d’eccellenza al canonico primo piatto la prima e brindisi delle feste il secondo

 

 

 

Lo chef Davide Casati, che ha firmato l’intero menu, parte subito con un piatto dal gusto deciso e pregnante: nido di spaghetti fritti con carbonara leggera. La carbonara è veramente molto gustosa e lo spaghetto è davvero notevole, grande consistenza al dente, ottima tenuta del sugo insolita per una pasta liscia, e ve lo dice un appassionato della pasta ruvida. L’ouverture è sicuramente azzeccata perché per tenere testa al Rosé Reserve servito in abbinamento c’era bisogno di sapori decisi, di pochi compromessi e tanta sostanza. I profumi del vino, che indulgono in modo speciale sui piccoli frutti rossi prima che sul pane tostato, sono lunghi e decisi, piacevoli e persistenti, la struttura è equilibrata. Uno champagne da bere

 

 

 

Il secondo movimento della sinfonia prevedeva invece conchiglioni ripieni con parmigiana di zucchine e melanzane. Pasta molto difficile il conchiglione, difficile da fare, difficile da cucinare. Deve avere spessore costante ed abbastanza nerbo per mantenere forma ed elasticità anche dopo la cottura. Esecuzione ineccepibile, pasta di bella struttura, ripieno godurioso, probabilmente il piatto più buono della serata. E con il secondo piatto fa la sua comparsa anche il Brut Reserve, uno champagne più canonico nei profumi, più austero, ma al contempo piacevole, di lunga persistenza e grande carattere. Uno champagne da sorseggiare

 

 

 

Segue quindi una piccola fuga verso sapori marittimi con gli elicoidali con pomodorini freschi, bottarga e menta, subito rintuzzata da un divertissement più terricolo come la quiche di pasta e patate con tartufo nero. Anche in questo caso lo chef va ad attingere a sapori decisi, importanti, come la bottarga ed il tartufo, per permettere allo champagne di esprimere appieno il proprio potenziale. Giocare su note più lievi avrebbe mortificato il cibo facendolo sovrastare dalla potenza gustativa dello champagne, c’era bisogno di una sinfonia melodiosa, ma incalzante per creare il giusto equilibrio fra piatto e bicchiere e Davide Casati l’ha composta in maniera magistrale

 

 

 

 

Si arriva quindi al climax della cena, alla grande romanza. In scena ci sono il petto di faraona ai fichi e tortino di linguine ai frutti rossi come soprano ed il Rosé Vintage 1999 come tenore. Il movimento è di quelli in cui senti la tensione sensuale fra i protagonisti sul palco, la dolcezza della faraona, timida e femminile si sposa allo charme maschio e deciso di questo grande champagne. Uno champagne da gustare. Si chiude infine, come è giusto che sia, con un rondò fatto di croccante di spaghetti e mousse di frutta allo zenzero. Un dolce piacevole in cui la pasta è assolutamente protagonista

 

 

 

 

Una bella serata, passata in ottima compagnia, esplorando terreni poco battuti dai due protagonisti, che hanno riservato delle belle sorprese

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati