Nella parte più alta de La Valletta, si trovano gli Upper Barrakka Gardens, meta assoluta dei turisti che amano il verde, ma anche – e soprattutto – i panorami visti dall’alto. Una volta arrivati in cima infatti lo spettacolo che si ha dinanzi agli occhi è incantevole, ci si trova infatti in una posizione dominante rispetto al porto de La Valletta, il più grande porto naturale d’Europa

 

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Gli Upper Barracca Gardens sono situati vicino al Castille Place e permettono una visuale sconfinata, che abbraccia dal Porto Grande fino alle Tre Città. Le loro origini risalgono al 1661 ed erano di proprietà dei Cavalieri italiani che risiedevano in quella zona. Furono aperti al pubblico dopo il 1824 ed una parte venne distrutta durante la seconda guerra mondiale

 

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Da qui la visuale su Valletta è perfetta e val la pena ricordarne la storia che risale ad un passato interessante, infatti la sua creazione fu progettata prima dell’assedio del 1565 sull’arida roccia della penisola del Monte Sceberras, a picco sul mare, con due profondi porti naturali, Marsamxett e Grand Harbour. Iniziata nel 1566, La Valletta fu completata con i suoi imponenti bastioni, i forti e la cattedrale in un tempo sorprendentemente breve: soli 15 anni! Francesco Laparelli – ingegnere militare italiano che ne seguì la costruzione – ebbe l’occasione più unica che rara di poter creare la città perfetta: uno dei primi esempi di progettazione di città basata su uno schema di strade preciso. La Valletta è un bell’esempio di progettazione di città nel XVI secolo: insolita per quel tempo, dato che la maggior parte dei centri urbani provenivano dall’evoluzione di insediamenti precedenti. Nel 1571, anche se incompleta, la città poteva accogliere i Cavalieri trasferitisi da Birgu

 

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Ritornando alla visita, i sentieri degli Upper Barracca Gardens sono delimitati da busti e statue raffiguranti diversi personaggi ed eventi significativi della storia maltese. Da non perdere il gruppo bronzeo, noto come “Les Gavroches” (ragazzacci) di uno scultore maltese dei primi del XX secolo. La statua ritrae tre giovani che arrancano, a dimostrazione del sacrificio estremo affrontato dai maltesi all’inizio del XX secolo

A domani,

Laura

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