LA COLLEZIONE DEL CENTRE POMPIDOU A  MILANO FINO AL 24 APRILE

Milano, Palazzo Reale

Info: comune.milano.it/palazzoreale

Più di 80 capolavori in mostra, per un completo percorso artistico ed intellettuale nella vita di uno dei pionieri dell’arte astratta: Vasilly Kandinsky.

L’esposizione monografica, promossa da Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, Palazzo Reale, Centre Pompidou di Parigi, Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group, racconta un viaggio che il visitatore percorrerà attraversando i diversi periodi, divisi in quattro sezioni ed otto sale, che hanno caratterizzato le principali tappe della vita di Kandinsky. Lo spettatore viene accolto da un’immensa sala dalle pareti completamente dipinte sulla base di alcune tavole che il pittore aveva realizzato per Juryfreie Kunstausstellung, salone d’arte tedesco, 145 mq di superfici dipinte per un tuffo emotivo nel mondo dell’arte astratta. Andranno a susseguirsi gli esordi in Germania, gli anni in Russia e quelli in Francia, raccontati attraverso le opere fondamentali: Città vecchia II, Venezia n.4, Quadro con macchia rossa, Azzurro cielo, Giallo-Rosso-Blu, Ammasso regolato.

Kandinsky

VASSILY KANDINSKY

Venise n°4 (Venezia n. 4) [1903 circa]
Tempera su cartone, cm 40,5 x 56 cm
Lascito Nina Kandinsky, 1981

Nato a Mosca nel 1866 da una famiglia benestante, amò questa città in ogni suo dettaglio per tutta la sua vita, in particolar modo nell’ora della sera, quando le case sembravano liquefarsi in una macchia, magia che il pittore cercò, spesso sentendosi impotente, di riprodurre nei suoi quadri. Attratto dal disegno, ma anche dalla musica, fin da bambino, coltivò negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza entrambe le passioni. Si laureò in diritto ed economia alla facoltà di Mosca, anche se il suo grande sogno rimaneva la pittura e infatti, profondamente colpito dagli impressionisti francesi, si inscrisse ad un’Accademia d’arte, poco dopo il suo trasferimento insieme alla cugina appena sposata a Monaco di Baviera. Alla ricerca di un linguaggio nuovo, venne presto a contatto con altri artisti come lui orientati alla sperimentazione, ed iniziò presto a sostituire con forme pure quelle che erano le figure dei suoi quadri. Un momento di rottura dal quale nacquero i suoi primi quadri astratti e Kandinsky cominciò ad essere riconosciuto come un grande pittore.

Kandinsky

VASSILY KANDINSKY

Gelb‐Rot‐Blau (Giallo‐Rosso‐Blu) 1925
Olio su tela, cm 128 x 201,5 Donazione Nina Kandinsky

La grande guerra del 1914-18 lo trascinò lontano dalla Germania, prima in Svizzera, poi in Russia; nel 1911 scrisse un libro che ebbe un notevole successo: Lo spirituale nell’arte. Dipingeva e scriveva a Mosca, finché negli anni ’20 venne chiamato ad insegnare presso il Bauhaus, scuola d’arte, design e architettura che vuole contrapporsi all’insegnamento accademico tradizionale. Kandinsky accetta e si trasferisce in Germania con Nina, la sua nuova compagna, ma la scuola Bauhaus venne chiusa negli anni ’30, giudicata sovversiva e pericolosa per le sue idee progressiste e la coppia si spostò in un villaggio alla periferia di Parigi, dove rimase per tutto il resto della vita.

Kandinsky

VASSILY KANDINSKY

Bleu de ciel (Azzurro cielo) 1940
Olio su tela, cm 100 x 73 Donazione Nina Kandinsky

Kandinsky amava dipingere stati d’animo: soggetti bellissimi, perfetti e allo stesso tempo intoccabili. Nel mondo del pittore ogni colore ha una sua forma di riferimento ed ogni passione può essere quindi rappresentata. Ogni cromatismo, sfumatura, tratto, spessore ha un preciso significato che lo spettatore può leggere e capire. Vasilly Kandinsky era il pittore, il punto e la linea, i suoi fedeli compagni nel viaggio verso lo spirituale nell’arte.

Articolo redatto da Erica Chiesi | Tutti i diritti sono riservati