Siamo lieti di ospitare sulle pagine virtuali di The Old Now, una serie di ritratti degli italiani a Londra. Condivideranno con noi i loro consigli e gli angoli della metropoli ancora da scoprire.
Per ispirare un viaggio … o un cambio di vita.
Il primo che The Old Now ha intervistato é stato Simone Palermo. Oggi abbiamo parlato con Francesco Podesta’.
Qual’é la tua storia e come mai adesso ti trovi a Londra?
Mi trovo a Londra perché ho lavorato per una banca d’affari americana per sette anni e non c’è altra città in Europa, dove potrei trovare un lavoro altrettanto gratificante professionalmente e comparabilmente remunerato.
Appassionato di finanza da sempre, ho scelto Economia all’università e ho finito i miei studi all’Istituto Superiore Sant’Anna.
Il giorno dell’ultimo esame, ho avuto occasione di partecipare ad una presentazione della banca di investimento J.P. Morgan. Raccoglievano curriculum per futuri candidati ma stavano anche cercando attivamente per una posizione da stagista di lì a due mesi.
Nonostante fossi arrivato in ritardo, quel giorno si dimostrò essere ben più importante di quello che immaginai. JP Morgan decise che avevo le carte a posto per diventare il loro prossimo stagista.
Da quel giorno vivo a Londra, ho fatto un po’ di gavetta e di carriera, ho lavorato in media 60 ore alla settimana ad altissimi livelli e ho affrontato molte sfide: aspettative dei manager, tensione giorno per giorno sui mercati, responsabilità con i clienti. Mi ricordo quello che mi ha detto il mio secondo manager: “Sei in una grande banca e potrebbe sembrare che sia tutto già scritto, che il nome dell’istituzione venga prima di te. La verità è che sei imprenditore di te stesso. La banca ci mette le infrastrutture ma le relazioni con i clienti le coltivi tu, giorno per giorno ed i risultati arriveranno solo se ci avrai messo la faccia e solo se lo avrai fatto bene”. Forse il virgolettato è impreciso, ma la prosa giusta sarebbe sicuramente quella.
Ora sto cercando lavoro. E’ meno facile di quello avrei pensato qualche anno fa, ma a Londra c’è la vitalità e positività giusta per cercarlo. Tra l’esercizio di pazienza e l’irrequietezza di volersi sentirsi artefice di qualcosa, in questa città è veramente difficile rimanere con le mani in mano.
Quali sono state le più grandi difficoltà che hai incontrato da quando ti sei trasferito?
Quando parti per un’altra città gran parte dei tuoi amici spariranno nel nulla. Non sei più nel giro e te lo fanno sentire con un sonoro silenzio. Ti accorgi nell’arco di tre o quattro mesi che a te tengono davvero meno persone di quanto ti immaginassi prima. È un muro contro il quale sono andati a sbattere in molti. Io l’ho preso in pieno. Lì per lì mi sono sentito offeso, ho cercato una reazione da quelle persone da cui mi sarei aspettato un gesto di affetto in più. La pietra ce l’ho messa sopra ormai diversi anni fa.
Sono arrivato a Londra senza essermi informato sulla casa o dove vivere, pessima impostazione.
Trovare casa a Londra è una delle difficoltà più grandi e non si ha mai il coltello dalla parte del manico. Gli affitti non sono regolati e ci sono case dormitorio da dieci stanze e due bagni, ci sono case che sono pulite solo il giorno in cui le visiti. La qualità della vita cambia da una strada all’altra, la dura verità è che ci sono zone di Londra ove abitare è una sconfitta, dove vai perché o non lo sapevi o perché chi ci abita sta vivendo un dramma tutti i giorni. Ci vuole tempo e fortuna per sentirsi veramente “a casa”.
Faremmo invece prima a parlare di cosa non mi irrita! Ma vorrei soffermarmi su una cosa che mi abbatte, fisicamente, quasi ogni giorno. Londra è dannatamente affollata, su i marciapiedi e in formato sardina su i mezzi pubblici.
Cosa consiglieresti a chi valuta di trasferirsi?
Da un punto di vista attitudinale Londra è la città giusta per chi ha un sogno, è disposto a combattere per realizzarlo ed ha già capito chi vuole essere da grande. Venire a Londra da turista 2-3 settimane, magari ospite di qualcuno, può essere un ideale esperimento preparatorio, ma non è comunque come vivere a Londra. La città è in ogni caso una metropoli di 8 milioni di abitanti, metà dei quali non parla inglese come prima lingua. Se hanno trovato posto loro, un posto c’è anche per voi, purché abbiate la voglia di mettervi in gioco e a sacrificarvi.
Da un punto di vista preparatorio, è essenziale sapere bene quanto potete pagare di affitto inizialmente e per quanto tempo. Identificate prima di partire le zone dove cercare casa inizialmente. Londra è enorme sì, ma la competizione è agguerritissima, le camere in affitto condiviso possono essere tolte dal mercato nel giro di pochissime ore. Se conoscete qualcuno che già abita a Londra fategli una chiamata e chiedetegli della sua esperienza, è utile avere informazioni aggiornate.
Prima di partire organizzate una serata con i vostri amici più cari e fate loro promettere che vi verranno a trovare, insieme o separati, ma entro 12 mesi. Quella visita servirà a voi, non loro. Ricordategli quella promessa il giorno in cui su Skype gli racconterete della prima settimana a Londra.
Che cosa credi Londra serbi per te in futuro?
Mi è venuta in mente la gag di Aldo, Giovanni e Giacomo sul proverbio della gazzella ed il leone. Fino a qualche mese fa ero un leone, oggi sono una gazzella. Non importa che io sia un giorno leone o gazzella, ovunque sarò, quando il sole sorgerà, inizierò a correre. In particolare spero su una spiaggia italiana.
Lontano nel tempo, non troppo, spero un giorno di aver il coraggio di tornare a casa, e riportare in Italia quello che avrò imparato.
Quali sono gli angoli di Londra che ami di più?
Per un ottimo hamburger, consiglio Byron a Islington (fermata metropolitana Angel), perché se non è il più buono è sempre sufficientemente buono da volerne un altro.
Se il tempo lo permette, concedetevi una passeggiata da Regent’s Park fino a Primrose Hill ma anche quella lungo la riva sud del Tamigi (meglio ancora in notturna) da St. Paul’s Cathedral fino al Big Ben.
English translation.
The Old Now is on a mission to collect the experiences and tips of Italian expats residing in London. Read their stories and discover the hidden gems of London, recommended by the locals!
The first Italian expat we interviewed was Simone Palermo, today we talked to Francesco Podesta’.
Why did you move to London?
Work was the reason why I came to London. I have now been here for 7 years and there is no other city in Europe where I could find a job just as rewarding and as well paid.
I have always been interested in finance, which is why I pursued studies in this area. One afternoon, by chance, I stopped by a presentation from investment bank JP Morgan at my university. The stars were aligned that day, because it just so happened that they were looking for an intern and I fit the bill.
Two months later I set to leave Italy and never left London ever since. Here I cut my eyeteeth working up to 60 hours per week and moved up the corporate ladder, amidst great challenges. I still remember what one of my managers said: “Because this is a great bank you’d be inclined to think your future is set in stone. Well it isn’t, you’re completely in charge of your career. Sure, the bank sets up schemes and provides incentives, but at the end of the day, it’s what you accomplish that matters”.
What challenges did you face?
Many from your clique will cut ties with you. People show their true colours in these cases. And not sharing the same postcode anymore, may be a good enough reason for some of your closest friends to vanish.
I came to London without being prepared and facing the housing market was though. Many are the scams and you’re in the grasp of greedy landlords and agents that let almost about anything for astronomic prices.
I have to admit that I find many things irritating, but what possibly annoys me the most is how crowded London is. Either when walking down the street or when travelling by public transport, London remains incredibly busy.
What would your advice be to someone looking to move to London?
London is the right place for you if you know what you want to do with your life. My first tip would be to come here for a while first and get acquainted with city life without the pressures of everyday life. Although it may be nothing like truly living here, it’s a start.
Every day, there are people moving to London, from varied cultural backgrounds. If they have made London their home, you can too. But you need to be prepared to pay your dues, no freeloading.
My second tip is: do your homework! Get as much information as possible before getting here, especially about accommodation and housing. It’s a jungle out there!
And before you leave, organise a leaving do with your closest friends and make them promise they’ll come visit you. Having your friends around in the first few months will make things easier, that’s my third tip.
What do you think London holds for you in the future?
This question reminded me of a joke from Italian comedians Aldo, Giovanni e Giacomo. Until not long ago I was a lion, now I am a gazelle. But whether I am a lion or a gazelle, tomorrow, when the sun will rise, I’ll still start running. Hopefully, I’ll be running on an Italian beach.
I hope in a not too distant future to go back to Italy and bring back with me the experience I matured working here.
London’s hidden gems, can you share some with our readers?
For a great burger, head off to Byron in Islington. Their burgers may not be London’s best, but they’re delicious enough to make you want another one.
Whether permitting, the stroll from Regent’s Park to Primrose Hill is most pleasant, as well as strolling along the Thames from St. Paul’s Cathedral to the House of Parliament (preferably at night time).
Articolo scritto e redatto da Giorgia Martinucci | Tutti i diritti sono riservati