Per me l’espresso è un momento di pace, è il rallentare della frenesia quotidiana scadenzata da tempistiche, appuntamenti, impegni e riunioni. Sembra strano, perché espresso dovrebbe esprimere un concetto completamente contrario. Un’idea di velocità, di rapidità, legata al suo metodo di preparazione “sul momento”. Eppure nel sentire comune il caffè italiano o all’italiana, globalmente riconosciuto come sinonimo di espresso, rappresenta quel gusto tutto nostrano di assaporare i piccoli piaceri della vita.

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Immagine courtesy of www.lavazza.com

Come ogni piacere quotidiano c’è chi preferisce goderne in compagnia, al bar con amici e colleghi reiterando quel gesto familiare a tanti milioni di italiani della richiesta dell’espresso al bancone. E c’è, invece, chi predilige la tranquillità casalinga, quel senso di molle rilassatezza che ti coglie dopo cena quando il tuo corpo viene inevitabilmente attratto dal confortevole divano e puoi gustarti in pace un caffè espresso come si deve. Proprio per questi edonisti della tazzina, aziende storiche del settore, come Lavazza, hanno ideato, accanto alle miscele per il classico caffè con la moka, il sistema a modo mio che nasce dalla sinergia di macchine e cialde per permettere a chi privilegia il calore delle mura domestiche, di non rinunciare al sapore del caffè del bar, di quello fatto bene. Potete curiosare qui http://lavazza.it per maggiori informazioni al riguardo.

Perché alla fine gli elementi necessari per fare un grande caffè sono essenzialmente tre: da una parte la materia prima, la miscela selezionata e tostata dall’azienda di fiducia, dall’altra l’acqua, che è quello che rende il caffè di Napoli quella meraviglia che è, e infine la macchina. Solo la perfetta unione di questi tre fattori permetterà di ottenere un espresso di grande qualità. L’equilibrio della miscela deve, quindi, essere tarato in base al tipo di macchina che si andrà a utilizzare, in quanto le condizioni di temperatura e pressione dell’acqua saranno fondamentalmente diverse da macchina a macchina.

Quello che ha reso famoso il caffè italiano nel mondo è proprio il suo equilibrio, la sua intensità aromatica, ma anche la sua ritualità e gestualità. Quel rapporto fugace ma complice, che si instaura fra cliente e barista, quando si chiede un espresso in tazza calda incassando l’approvazione di quest’ultimo, che sarà più incline a mettere un po’ più di attenzione nel caffè che vi sta preparando. Ci sono persone che, come per il vino, scelgono i posti dove recarsi a mangiare anche in base alla miscela di caffè proposta a fine pasto. Perché non c’è nulla di peggio di chiudere un ottimo pranzo con un espresso che sa di bruciato!

Quindi, che voi siate baristi o semplici amatori, attenti a quando scegliete il caffè da proporre ai vostri clienti od amici, perché la loro soddisfazione dipende solo da voi.

 

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Immagine: Pixabay.com – Caffè

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