Cortissimo, foss’anche un bra, over, con le maniche lunghe o taglio americano. Pop e irriverenti, basic e dalle linee pulite. A ognuna il suo crop top. A me quale? Un po’ tutti.

Partendo dalla collezione firmata da Alexander Wang, genio compreso da me e dai più, ma mai abbastanza osannato, garbata ma allo stesso tempo un po’ irriverente. Pulita nelle linee e sobria nei colori, si muove tra crop top fluidi e impalpabili, dal tailoring grafico e dagli accenti maschili. Aigner, e le sue declinazioni in una palette accesa e squillante: un certo gusto urban-esotico ispirato al Brasile, si declina tra crop top basic, scollati e monospalla, dai tagli inaspettati e dagli accenni di lembi di pelle scoperta.

 

82_a ognuno il suo crop top_copertina

Sempre accesa e grafica le declinazioni A-Lab Milano e Aquilano.Rimondi che, tra colori cangianti ispirati alle pietre preziose, si concede contaminazioni di nero e bianco. I volumi sono strutturati ma semplici, le maniche corte e ampie, le linee quadrate. Linee quadrate anche per Osman: la semplicità fa da padrona per crop top che hanno come unico vezzo le lavorazioni.

Diverso il gusto di Cristiano Burani: la palette spazia dal blu al nero, con accenti malva, rosa antico e bianco, le linee sono semplici e avvolgono il corpo. DKNY si allontana dall’allure pop firmata Burani, per un fascino tutto metropolitano. Perfetta la versione turchese con pantalone dal gusto maschile. Urban ma davvero raffinata. La mia preferita. Crop top semplici e puliti anche per Giambattista Valli: l’eleganza fa da padrona, l’estetica è sofisticata, le linee semplici e affascinanti. Il risultato, tra bianco e nero, tutto romantico.

Hache trova la sua licenza poetica nei materiali, le linee sono basic ma si vestono di tessuti diversi: la pelle fa da padrona. Pucci veste i suoi crop top di applicazioni e lavorazioni preziose: il risultato è una donna moderna, sensuale e sfrontata, dal gusto hip hop e Masai, dalle linee contrapposte, dai colori barocchi. E poi Tommy Hilfigher e MSGM. Entrambi squillanti nella scelta dei colori, con palette che spaziano dal pesca e il giallo latte, sino ai marroni e i blu, non dimenticandosi del bianco, degli aranci e dei rossi, dei turchesi, tra fantasie e lavorazioni che danno vita a due passerelle molto diverse: assolutamente contemporanea e metropolitana la prima, dal gusto esotico la seconda.

E se per caso il vostro addome non prevede un’intera collezione di crop top nell’armadio: cambiate armadio e scegliete il crossfit.

 

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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati