Ulisse avrebbe potuto fermarsi alle Colonne d’Ercole, ma ha spiccato il folle volo. Alessandro Michele avrebbe potuto fermarsi ad un codice di moda riconoscibile, ma è andato oltre e a Firenze, nella Galleria palatina di Palazzo Pitti, ha mostrato a tutti la sua nuova idea di Rinascimento. Lo stilista romano, da sempre innamorato del Bello e dell’arte italiana, ha realizzato una collezione, Gucci Cruise 2018, che non potrebbe essere definita in altro modo se non elegiaca perché sintesi del coraggio, dell’intelligenza di chi non vuole restare al buio del Medioevo del fashion e si spinge perciò oltre, alla ricerca di un nuovi segni distintivi, di nuovi accostamenti in una folle e azzardata rincorsa che gli ha poi concesso il brivido del volo quando scroscianti applausi lo hanno avvolto alla sua uscita.

Il corridoio della Galleria è stato il set ideale di una sfilata a cui hanno assistito pochi fortunati, seduti ad ammirare nuovi capolavori artistici  dietro dei cordoni di seta e di sicurezza così come accadrebbe in un qualsiasi museo: la luce di un brillante sole di Maggio, lo scintillio delle gocce di cristallo degli chandelier, il riverbero dell’oro della pinacoteca negli specchi presenti ha esagerato il senso di stordimento e benessere sostenuto dalle note cortesi della musica dal vivo. Ancora una volta non c’è stata opposizione e distinzione e la passerella è stata percorsa  indistintamente da modelli e modelle, personaggi famosi e non che recavano sulla testa o tra le mani leggiadre corone di alloro dorato e che, come in quadro botticelliano, hanno vestito la propria parte rendendo la collezione un’opera d’arte a tutti gli effetti.

Viscerale e sentito e manifesto è stato il continuo rimando all’arte rinascimentale, quella dell’uomo che, al centro dell’universo e del pensiero, si “smonta”, si ri-pensa nella creazione di un essere nuovo, di un genio capace di scoperte sensazionali come la lunga cappa di paillettes dorate bordata di pelliccia o le maniche a sbuffo in tessuto tech doppia G, il maglione maschile rosa con un Teddy-bear o il ricamo Guccy in perle su un outfit diafano ma incisivo; un uomo capace di prospettare il futuro ed inventare nuovi stratagemmi commerciali come i mantra sulle t-shirt bianche, diventate già nuovo feticcio fashion, che invitano a guccificare sè stessi (Guccify yourself), ad essere quindi parte di un brand che, nelle mani di Alessandro, è diventato ricerca poetica dei contrasti, nuova dottrina filosofica di superamento dei dress standard per tendere sempre più oltre, a quel giardino di Ganimede dove l’anima è rapita dalla Bellezza senza tempo.

                                                 Articolo scritto e redatto da Ciro Sabatino| Tutti i diritti sono riservati

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FLORENCE, ITALY - MAY 29: A model walks the runway at the Gucci Cruise 2018 show at Palazzo Pitti on May 29, 2017 in Florence, Italy. (Photo by Pietro D'Aprano/Getty Images)

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