L’etichetta, questa sconosciuta… la guardiamo quando compriamo un qualsiasi oggetto, che sia una maglia, un passeggino oppure una lavatrice ma la ignoriamo completamente quando compriamo uno pneumatico. Ne parliamo ad una piacevole serata insieme a Goodyear che ci accompagna alla partita Juventus-Fiorentina.
Perché, gli pneumatici hanno una etichetta ? Beh… si, al pari di un frigorifero ogni pneumatico è accompagnato da un cartellino identificativo che ne formalizza tre parametri fondamentali: resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e rumorosità. La norma è in vigore dal novembre 2012 e se ne sa ancora poco e nulla. Si sceglie uno pneumatico per il prezzo, ma è veramente l’unico elemento da prendere in considerazione ? Proviamo a ragionarci sopra.
Innanzitutto impariamo a leggere l’etichetta: il primo parametro, resistenza al rotolamento (o RollingResistance) identifica quanto attrito viene opposto dallo pneumatico al rotolamento su strada e la classificazione parte dalla classe A, più virtuosa, per arrivare alla classe G, la meno virtuosa e che comporta costi più ingenti di carburante e di conseguenza un maggiore inquinamento atmosferico.
Per esprimere un paragone in termini numerici è stato stimato che l’uso di uno pneumatico di classe G, rispetto ad uno pneumatico di classe A possa portare ad avere un risparmio di circa 300 euro all’anno sul costo del carburante. Pensandola dal punto vista ambientale: se tutti noi utilizzassimo pneumatici virtuosi potremmo portare all’ambiente una riduzione di 20 milioni di tonnellate di CO2.
Certo uno pneumatico virtuoso costa un 30% in più di uno pneumatico di bassa qualità, ma davvero vale la pena di risparmiare sulla sicurezza ? il secondo parametro “aderenza sul bagnato” ci dice quanto uno pneumatico è in grado di essere efficiente anche sul bagnato. Gli studi fatti applicando protocolli tecnici standard hanno dimostrato che uno pneumatico di classe G può avere spazi di frenata più lunghi del 30% rispetto ad un equivalente pneumatico di classe A.
Il terzo parametro è la rumorosità esterna di marcia, ovvero quella percepibile dall’esterno del veicolo.
Si deve ricordare tuttavia che ogni sforzo di produrre lo pneumatico perfetto è vanificato se questo non viene sottoposto a regolare manutenzione. Inversione ogni 8.000 chilometri e monitoraggio periodico della pressione sono i due accorgimenti basilari che permettono di avere pneumatici in grado di durare tanto e non eccedere nei consumi di carburante.
Goodyear è da sempre in prima linea nel settore della ricerca e sviluppo di pneumatici sicuri e performanti e si batte per la diffusione della cultura nel settore dello pneumatico. Un settore ricerca attivo, tanto che già nel 2012 fu la prima a realizzare un pneumatico concept con classificazione AA. Oggi Goodyear è proiettata nel futuro per rispondere alle domande che il mondo dell’auto presenterà nei prossimi anni. Ancora minori consumi e la necessità di diffondere la cultura della sicurezza stradale attraverso la scelta consapevole ed informata dello pneumatico.
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