L’Alto Adige è terra di mele. È cosa risaputa e ne avevamo già parlato in occasione di un precedente incontro avvenuto a Milano. Ma di mele ne esistono di numerose varietà diverse, alcune più note e conosciute dal grande pubblico, altre invece più difficili da scovare, ma che a volte possono riservare delle gradite sorprese. Basti considerare che l’Alto Adige in tutto produce circa 600.000 tonnellate di mele, pari a circa il 25% della produzione totale italiana

 

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Casa Alto Adige e la mela Kanzi

 

Il primo appuntamento del 2014 di casa Alto Adige è stato proprio dedicato alla presentazione di una di queste varietà di mela poco note, ma molto interessanti: la Kanzi. Questa mela, che nasce dall’incrocio di Gala e Braeburn, ha un gusto particolare, con un’acidità spiccata che le conferisce freschezza, accompagnata da una piacevole dolcezza che è la prima nota che si avverte addentandone uno spicchio, ma che poi lascia spazio a sentori decisamente più rinfrescanti. Il nome, che in swahili significa “tesoro nascosto”, ne qualifica la natura di rara e preziosa, mentre le principali zone di produzione sono attualmente l’Olanda e il Belgio. In Alto Adige questa mela ha trovato un territorio ottimo per il proprio sviluppo restituendo risultati estremamente interessanti

 

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Una mela che quindi per queste sue caratteristiche gustative e di consistenza ben si presta all’utilizzo in  cucina. Per conoscerne le potenzialità culinarie è stato coinvolto uno dei nomi di riferimento della ristorazione atesina: Manuel Astuto del ristorante Laurin che, per l’occasione, ha ideato due ricette di facile replicabilità pensate proprio per esaltare le doti della Kanzi. E visto che quando si va a casa Alto Adige non si sta mai con le mani in mano, i presenti in sala hanno potuto cimentarsi nella preparazione delle ricette in diretta, sotto l’attento sguardo dello chef che si è prodigato in consigli ed indicazioni. Da una parte si sono confezionati alcuni piccoli tortini di pasta sfoglia con mela Kanzi speziata al peperoncino e menta, mentre dall’altra si è preparata una gustosa focaccia di mela Kanzi con rosmarino

 

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Ma oltre alle due semplici, ma molto azzeccate, ricette che abbiamo avuto modo di preparare in sala (e, particolare non da poco, gustare a casa), lo chef Astuto ha proposto alcune sue interpretazioni della Kanzi pensate proprio per farne comprendere la versatilità in cucina. Grazie alla sua natura dolce / acida, questa mela si presta infatti benissimo sia nella preparazione di dessert, che nell’inserimento all’interno di piatti di carne e pesce, dando un tocco particolare e rinfrescante alle ricette in cui viene inclusa. Per poterne apprezzare appieno le proprietà gustative, però, non c’è modo migliore del succo di mela, ottenuto dalla spremitura del frutto intero tramite uno spremitore industriale, la ricchezza di gusto del croccante pomo in questo caso si riesce ad apprezzare al massimo delle sue potenzialità

 

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Una bella serata, come accade sempre, alla casa Alto Adige, perchè comunicare il territorio non è anche questione di rilassatezza e divertimento, perchè è così che le informazioni rimangono più impresse nella memoria, legandole a momenti positivi

 

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Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini  | Tutti i diritti sono riservati

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