Sobrietà, buon gusto, eleganza pura, senza fronzoli e senza grida. Senza quel voler esagerare di continuo che troppo spesso si prende possesso della settimana della moda, impropriamente. La collezione di Ter Et Bantine mi è piaciuta, moltissimo ed adesso ne capirete il perchè
Partiamo dalla cartella colori, che può sembrare di minore importanza ma qui segna la differenza della collezione: bianco e nero, militare, verde petrolio. I colori dei tessuti utilizzati sono coadiuvati dall’utilizzo di inserti come i bottoni a pressione, che uniscono le scocche dei capi come se fossero dei perni, gli orli rinforzati con presidi sartoriali, cinghie di cuoio a taglio vivo che vanno a sostituire le cuciture. I dettagli tecnici assumono così il ruolo di decoro, installandosi sugli abiti
Per questa primavera estate 2013, Ter Et Bantine, propone così un gusto scabro di una couture a grado zero. Manuela Arcari imprime sui capi le sue impressioni ricorrenti – l’abbigliamento da lavoro, gli anni sessanta, le divise militari, la sartoria maschile – creando un guardaroba di capi elementari fortemente archetipici: top, gonne, giacche, pantaloni che possono comporre look spezzati di tipo complementare a vita scoperta. Costruzioni intense e colori sceltissimi vanno poi a definire questo quadro, davvero di grande interesse
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