More is more? Beh, non necessariamente. In un’epoca in cui la ricerca compulsiva di stylish si trasforma in un’eccentricità spesso eccessiva, ci sono collezioni che si oppongono chiaramente e ostentatamente al principio per cui less is more, riuscendo però in risultati brillanti e interessanti
E’ questo il caso della collezione Dolce&Gabbana per questo autunno-inverno. Amore e odio. Questo è quello che provo per la tradizione Dolce&Gabbana. Odio la sfacciata ricchezza delle collezioni di questa maison, il gusto a volte austero di linee e volumi. Amo la ricchezza di questa maison, la ricercatezza, il gusto very sicily. E nonostante i dettagli preziosi la rendano quasi barocca – magari anche senza il quasi – io l’ho promossa. A pieni voti. I suoi pizzi, i ricami dorati, le stampe con i putti. Non la trovo misurata ma equilibrata. Accattivante ma raffinata. E il suo gusto sicily arriva dritto al mio cuore.
Ho trovato preziosa anche la collezione firmata Lanvin. Nuovamente le applicazioni non si risparmiano, i pizzi, gli accessori over, importanti e preziosi. Un’altra collezione complessa per la sua ricchezza ma il cui risultato è, ancora una volta, ben riuscito. Quindi forse more ISN’T more. Questo finchè non approdiamo a collezioni come quella firmata da Sarah Burton per Alexander McQueen. Forme fantastiche, organiche, virtuosismi. In questo caso more IS more. Lo dico senza indugio. E oggi capostipite indiscussa di questo trend è Anna Dello Russo. Sfacciata, appariscente, esuberante. Eccentrica. Regina della filosofia per cui osare è davvero tutto, apre le danze ad un ballo dove dame e cavalieri si dilettano in virtuosismi e libertà poetiche non sempre vincenti. In un mare pieno di squali mal vestiti, mi sento di affermare che anche per osare ci vuole talento. Troppe gli aspiranti ballerini a questo ballo. E si sa, certe cose non si possono imparare.
Eccessi e ricchezza sono un po’ dappertutto: le scelte stilistiche di alcuni blogger che, probabilmente, – purchè se ne parli.. -, la collezione nata dalla collaborazione di Anna Dello Russo con H&M, passerelle Anna Sui, Comme des Garcons, Cavalli. Lady Gaga?
Sempre tutto ricco ed eccessivo ma non allo stesso modo e non sempre eccessivo coincide con negativo. Ho promosso le passerelle Dolce&Gabbana e Lanvin, e credo che la collezione Cavalli sia spledida, l’incontro tra noir-gotico-dark e la ricchezza di materiali e dettagli realizza una serie di capi e accessori estremamente femminili, in piena coerenza con la tradizione stilistica dell’azienda, senza alcuna sfumatura discutibile. Ricca ed equilibrata. Come promuovo le stampe optical e floreali della tradizione MSGM, estremamente brillanti.
In un periodo in cui l’eccentricità si imbatte troppo spesso in risultati discutibili, non promuovo senza riserva la sobrietà, tutt’altro, non amo però chi osa senza cognizione di causa. Eccedere pensando che ad un certo punto qualunque scelta stilistica sia accettabile, beh, questo ha qualcosa di davvero sconfortante. Ma quando libertà poetiche vengono messe in atto a regola d’arte, allora l’invidia è mia per prima
(Credits: Tumblr)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati