Anche per il 2012 viene riproposta la rodata accoppiata: hotel The Hub e birrifici di qualitĂ  che nel corso dell’anno scorso ha avuto tanto successo. L’opener della nuova stagione costellata di malti, luppoli e lieviti ricercati è il Birrificio Torino, realtĂ  birraria piemontese di pregio. Ad esaltare la produzione del protagonista della serata è stato chiamata una vecchia conoscenza del blog: lo chef Diego Rossi della Antiche Contrade di Cuneo che, supportato dal resident chef Sandro Mesiti, ha creato ispirate composizioni culinarie da abbinare alle diverse birre

 

Come in tutte le produzioni artigianali, a maggior ragione nel mondo della birra, il prodotto finale è immagine del proprio creatore. Nel caso del birrificio Torino, il plasmatore è una persona precisa e meticolosa, attenta ai dettagli, ma anche curiosa e desiderosa di percorrere strade meno battute. Le sue birre non possono che essere la naturale conseguenza di tale carattere

La creazione che porta il nome del birrificio, la Torino appunto, è una birra decisa e diretta, non filtrata ed ottenuta a bassa fermentazione mantiene intatti gli aromi del malto, pur potendo contare su di un grado alcolico di tutto rispetto. Il piatto che lo chef Rossi ha deciso dedicare a questa birra è un raviolo di lingua e peperoni rossi su gelatina della birra stessa, un piatto elaborato e ben realizzato che trova nella Torino una perfetta compagna di viaggio

Di maggior piglio la Rufus, una rossa doppio malto tutta pepe che sicuramente si lascia apprezzare maggiormente se abbinata a portate di una certa sapiditĂ . Una birra di struttura complessa, ma di piacevole beva, che questa sera viene presentata insieme ad un altro prodotto che ormai è di casa alle degustazioni al The Hub: il carnaroli della Riserva San Massimo al bitto, mela verde e spuma di Rufus. Un azzeccato accostamento fra l’amaro frizzante della birra, il sapido quasi dolce del formaggio e la cremositĂ  del riso

Di carattere completamente diverso l’esotica Sahara, birra chiara ad alta fermentazione e basso tenore alcolico, sfoggia profumi e sapori insoliti per una birra, pur mantenendo una freschezza ed un’aciditĂ  che la rendono molto piacevole. Una birra che esce dal coro e canta di voce propria, una scoperta interessante che risulta molto gradevole anche bevuta da sola

Infine viene proposta questa sera anche la birra di Natale, ottenuta utilizzando miele di Tiglio, prodotto anch’esso in provincia di Torino, durante la fermentazione, mantiene un giusto amaro, non invadente e decisamente interessante che la fa risaltare nel panorama delle birre natalizie troppo spesso standardizzate e e ripetitive. Prodotta solamente sotto le feste invernali, la birra di è una piacevole sorpresa. A differenza delle classichie birre natalizie nord europee non  è particolarmente speziata nè dolce, riaffermando ancora una volta la volontĂ  del mastro birraio di proporre sapori semplici e diretti, ma anche diversi dal solito

Prendendo come solista proprio la birra di Natale, lo chef Diego Rossi ha realizzato un dessert semplice ma intrigante che tende ancora una volta ad affermare con forza l’importanza delle marterie prime di qualitĂ  e di territorio: una mousse di nocciola  con birra versata sopra al momento. L’unione dei due prodotti forma una crema liquida in cui il dolde della nocciola e l’amarodella birra si sposano con eleganza e piacevolezza

 

Una serata piacevole in cui la birra di qualità è stata degnamente celebrata

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati

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