Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno.
Amici per il CENTRAFRICA
Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
Inizia da qui l’impegno di Amici per il Centrafica Onlus, associazione laica costituita nel 2001 per esprimere una partecipazione responsabile e solidale verso chi vive nella povertà. L’impegno della ONLUS, composta da volontari che partecipano gratuitamente alle attività in Italia e in Africa, è sostenuta dalla solidarietà di amici ed aziende, dalle erogazioni liberai di fondazioni e banche, dei contributi degli enti del tessuto locale, delle scuole e della Caritas diocesana, che ne condividono lo spirito e la concretezza degli interventi.
Crediamo che il miglioramento delle condizioni di vita dell’intera popolazione mondiale sia responsabilità di tutti. La crescita e l’abbattimento dei limiti di sviluppo di un popolo, passano attraverso un percorso di consapevolezza verso le opportunità esistenti.
Un messaggio così bello e pulito non poteva che colpire la mia attenzione ed è per questa ragione che ho voluto incontrare il presidente Pierpaolo Grisetti di Amici per il Centrafica Onlus, che mi ha aperto letteralmente le porte di questo micro mondo che ogni giorno fa tanto, tantissimo.
Vi lascio qui di seguito l’intervista che ho avuto modo di proporgli.
Buona lettura!
Amici per il Centrafrica Carla Maria Pagani Onlus (ACA) ha visto la luce nel 2001: ci racconti come è nata?
Amici per il Centrafrica Carla Maria Pagani Onlus (ACA), nata nel 2011, è un’associazione apolitica e laica che opera in Repubblica centrafricana. Onlus fondata sul volontariato che si avvale di volontari che si impegnano a titolo gratuito e che credono nell’operato e nell’attività della stessa associazione fornendo un sostegno concreto, morale e finanziario. Fondamentali i contributi da parte di aziende, erogazioni liberali di fondazioni e banche, enti pubblici e scuole, che condividono l’operato promosso dalla Onlus in una delle aree più povere del mondo. Volontà primaria di ACA è dare un aiuto concreto a favore del popolo della Repubblica Centrafricana (RCA) credendo e promuovendo istruzione, cure sanitarie, sviluppo e formazione: punti cardine necessari per far sì che la popolazione possa vivere in una completa autosufficienza, permettendo loro lo sviluppo di un’autonomia a discapito di una cultura di sottomissione dettata dai potenti. Amici per il Centrafrica Onlus ha avuto il suo inizio per volontà della nostra fondatrice Carla Maria Pagani in occasione di un suo viaggio nel 2000 in Repubblica Centrafricana, dove si è recata per far visita alla zia comboniana Suor Beniamina. Tra le molte esperienze vissute durante il viaggio, quella che ha lasciato un segno indelebile è stata la visita all’ospedale di Zomea, nella foresta dei Pigmei, dove un bimbo in condizioni critiche trascorreva la sua degenza sdraiato nella terra rossa. Nell’arco di 24 ore le condizioni del piccolo si sono aggravate causandone la morte proprio tra le braccia di Carla. Al suo rientro in Italia, una frase provocatoria di Suor Beniamina “Adesso torni in Europa e come tutti ti dimentichi di noi, dei nostri bimbi e della povertà del Centrafrica” ha scosso Carla dando inizio ad una raccolta fondi per costruire, in meno di un anno, un dispensario pediatrico a Zomea. Nel 2001 decidemmo di dar vita all’Associazione Amici per il Centrafrica Onlus, avvalendoci di tutte le agevolazioni previste dalla normativa per la raccolta fondi da investire in progetti di sviluppo in Repubblica Centrafricana. Senza suor Beniamina e l’impegno della nostra fondatrice Carla nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile: ciò che è nato con suor Beniamina ed è cresciuto con Carla continua a vivere grazie ad una profonda dedizione e ad un grande amore per il popolo e la cultura centrafricana.
Italia e Africa sono legate a doppio filo in una bellissima storia di lealtà e aiuto: ci dai il tuo punto di vista?
Ritengo che il volontariato rappresenti il volto di una “Italia vera” poiché è uno degli aspetti più leali e importanti del nostro essere che va a contrastare la cultura dell’egoismo e della chiusura autoreferenziale. Ciò si manifesta in forme varie, individuali ed associate, a livello locale, nazionale o rivolte all’estero, ma aventi in comune il senso di appartenere ad un’unica famiglia umana.
La nostra associazione, che da 20 anni è concretamente presente sul campo, crede in un rapporto di lealtà e di aiuto reciproco con il popolo centrafricano e ciò si concretizza nell’impegno di singoli individui che decidono consapevolmente di “investire” una parte della loro vita nell’offrire un aiuto consapevole e finalizzato volto a garantire pace e stabilità.
Amici per il Centrafica è una Onlus composta da volontari: chi sono le persone che aderiscono a questo progetto e cosa li spinge?
Per rispondere a questa domanda citerei la Carta dei Valori del Volontariato: «Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni».
Essere volontario, in riferimento alla nostra Associazione, significa avvicinarsi alla cooperazione a favore dei Paesi africani, conoscere la reale situazione della popolazione, favorendo quindi la sensibilizzazione interculturale e lo scambio di conoscenze.
Significa interagire con un’Africa da non associare solo a guerre, carestie ed armi, ma con un’Africa che trasmette energia e che ti conquista nel profondo.
Il volontariato è un’attività di aiuto: mettere a disposizione le proprie capacità, anche le più semplici, nei confronti di colui che ha bisogno.
L’immagine del volontario della nostra Associazione si può identificare in una persona positiva e sorridente che mette a disposizione delle persone bisognose, in modo del tutto gratuito, il suo tempo, le sue risorse e le sue capacità. È colui che aiuta indistintamente senza pretendere niente in cambio, che sorride ed accoglie i problemi delle persone fragili.
All’interno dell’Associazione vi sono persone che provengono da tutti i ceti sociali, senza distinzione di cultura, di razza, di religione, di età: ciò che li accomuna è la passione nel credere in un mondo migliore. Le motivazioni che spingono un volontario ad essere tale dipende da fattori individuali, familiari, comunitari e sociali in base al proprio vissuto. Credo che ognuno di loro sia spinto da un senso di condivisione che porta a ricevere in cambio ricchezze umane che nel mondo moderno spesso mancano o si perdono a causa della quotidianità frenetica.
Quale è il traguardo più importante che avete raggiungo e quale vi state prefiggendo?
I traguardi raggiungi dal 2001, anno di nascita della nostra Onlus, ad oggi sono molteplici ed è difficile identificarne uno come “il più importante”. Ritengo estremamente significativo il riconoscimento ottenuto dalla nostra Onlus da parte delle autorità Centrafricane, dalla Cooperazione internazionale Italiana, dalla Chiesa Cattolica e soprattutto dalla stessa popolazione centrafricana.
Aver la possibilità di far parte del tavolo di discussione con le più grandi ONG presenti in Centrafrica, condividere con i Ministri del governo Centrafricano obiettivi e progetti, concordare i piani di formazione con le Università del Paese nonché ricevere sostegno e contributi da Unicef (fondi europei), dall’AICS (fondi della Cooperazione internazionale italiana) e dalla CEI (fondi derivanti dalla destinazione dell’8 per mille) ci confermano che la strada intrapresa in questi anni è quella giusta. Senza peraltro dimenticare i tanti sostenitori italiani, imprese e persone che hanno creduto in una passione unica condivisa da tanti volontari.Grazie a questi riconoscimenti, l’Associazione sta sviluppando progetti e cooperando anche con altri importanti “players” italiani quali la Fondazione Bambin Gesù Onlus (progetto sanitario nella foresta dei Pigmei) e la Fondazione D.R.E.A.M. Onlus (trattamento delle donne gravide affette da HIV) e la Global Health Telemedicine Onlus (progetto di telemedicina).
Il nostro prossimo e significativo obiettivo è legato al progetto “la Scuola dei Mestieri”, che nel suo nome racchiude la sua stessa finalità poiché rappresenta la volontà di insegnare le tecniche più avanzate nell’apprendimento di un mestiere. Rappresenta un esperimento pedagogico qualitativo che, anche se strettamente connesso al territorio, vuole essere uno strumento per combattere la disoccupazione e tutto ciò che di negativo ne deriva quale la fame, la morte, la necessità di lasciare il proprio Paese a qualsiasi costo. L’Associazione ha l’ambizione di far sì che la Scuola dei Mestieri possa essere un polo di attrazione per i giovani di tutto il Paese. Potrà infatti essere identificata anche come “la Scuola della Cultura” grazie alla creazione di un’area polifunzionale dedicata a teatro, cinema e conferenze dando così un completamento funzionale ed esercitando un ruolo di crescita culturale del Paese.
La Scuola dei Mestieri sarà un contenitore che comprenderà:
i) la Scuola di formazione psicopedagogica Jean Paul II, già esistente da anni, unica scuola superiore del settore riconosciuta dallo Stato centrafricano e capace di formare insegnanti (la domanda addirittura supera l’offerta). Ad oggi questa Scuola è dislocata in un edificio a sé nel Centro La Joie de Vivre;
ii) la Scuola di Sartoria che si avvarrà della metodologia e dei programmi creati appositamente dall’Istituto Secoli di Milano;
iii) la Scuola professionale di formazione di meccanici, idraulici ed elettricisti;
iv) la Scuola di formazione di personale sanitario tra cui tecnici di laboratori, assistenti odontoiatrici, ottici ed optometrici;
v) una mensa per la formazione di cuochi e per l’insegnamento di una cultura di sicurezza alimentare e di insegnamento di una necessaria diversificazione alimentare;
vi) l’insegnamento di attività poli culturali quali il teatro, la visione di film e documentari, creando così un luogo di confronto tra le persone per favorire uno scambio culturale.
La finalità della Scuola dei Mestieri è il promuovere le attività di formazione ed occupazione, dando vita a figure professionali quali insegnanti, sarte e artigiani, tecnici sanitari, cuochi garantendo loro una professione, un mestiere che gli permetta di avere un lavoro quindi di essere meno soggette al rischio di entrare a far parte di attività illecite e pericolose. Avere la capacità lavorando di ottenere un sostentamento economico che permetta loro di migliorare le proprie condizioni di vita. Il lavoro garantisce dignità, rispetto di sé e degli altri, raggiungimento di un equilibrio e di un’autonomia e permette di combattere quella spirale di violenza che ha distrutto il Paese negli ultimi anni.
Come possiamo aiutare noi che leggiamo questa intervista?
Ci teniamo a segnalare che Amici per il Centrafrica Onlus devolve il 90% del denaro e dei fondi raccolti a sostegno dei progetti in Centrafrica.
E’ possibile aiutare la nostra Associazione in molteplici modi, condividendone gli obiettivi, i progetti e la passione che spinge i tanti volontari ad impegnarsi:
· la prima possibilità è quella di aiutarci a diffondere l’operato dell’Associazione e dei propri volontari poiché grazie ad una condivisione si può promuovere uno sviluppo culturale ed economico in uno dei Paesi più poveri al mondo, in un’ottica di pace e stabilità;
· la seconda possibilità è quella di dedicare un po’ del proprio tempo aiutando l’Associazione in attività di gestione, promozione, raccolta fondi;
· la terza possibilità è quella di un contributo economico che si può fare attraverso 5×1000: una firma sulla dichiarazione dei redditi è un aiuto concreto e semplice poiché basta firmare nel riquadro dedicato “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale…”, specificando il codice fiscale AMICI PER IL CENTRAFRICA (95069680130) nello spazio sottostante la firma.
· la quarta possibilità è l’effettuare un’erogazione liberale interamente deducibile dal reddito tramite bonifico bancario sul conto UBI Banca – Agenzia di Milano Viale Lombardia IBAN: IT88V0311101622000000000275Causale: Erogazione Liberale a Onlus – Sostegno al Progetto ….
Quale è la domanda che avresti voluto ricevere e quale risposta mi avresti dato?
Una delle domande più impattanti alle quale ho dovuto rispondere è stata:
“L’Associazione, impegnata concretamente in molteplici ed importanti progetti, quale messaggio vuole trasmettere dell’Africa in un contesto generale in cui la maggior parte delle persone, anche a causa dei media, pensano a questo continente in termini di povertà, guerre e migrazione?”
L’Associazione crede fermamente che lo stereotipo narrato dai media associando l’Africa a carestie, guerre, capovolgimenti politici, presunte invasioni di migranti NON sia veritiero e comunichi una visione assolutamente riduttiva e volutamente limitata. L’Associazione promuove una visione concreta e propositiva dell’Africa rappresentata dai tanti giovani centrafricani che vogliono credere e sperare in un futuro migliore grazie allo sviluppo delle proprie potenzialità. Da ciò nascono progetti legati alla formazione scolastica e professionale necessaria per creare una propria autonomia di pensiero ed economica, senza essere così costretti a scappare dal proprio Paese a causa di atrocità, di violenze fisiche e culturali dettate da una quotidianità di sottomissione.
La speranza del popolo centrafricano nell’avere la possibilità di costruire il proprio futuro rappresenta l’essere della nostra Associazione e ci dà la forza di essere presenti in uno dei Paesi tra i più poveri al mondo.
Se si pensa all’Africa in un’ottica di sviluppo, allora la si può identificare come una risorsa e non più come un pericolo.
Personalmente credo che questa sia la più grande sfida dell’Associazione: l’aiutare a realizzare i sogni dei giovani centrafricani è parte di una visione molto più ampia di uguaglianza e di sviluppo di medesime opportunità in paesi così differenti. Il limite sta solo negli occhi di guarda ma se si ragiona con il cuore allora i limiti, anche se sembrano impossibili, non esistono.
Credits photos: Stefano Anzini | Thanks to Pierpaolo Grisetti & Carola Muttoni