Giugno ormai è finito. È stato un mese segnato dal caldo nelle città e nelle campagne, dalla consacrazione di alcune decine di milioni di allenatori di calcio, ed è stato anche il mese che il progetto “per tutti i gusti” ha dedicato alla regione Veneto. Una regione che ha una forte tradizione culinaria equamente divisa fra mare e campagna, fatta della semplicità delle ricette dei paesi di collina e dell’opulenza di quelle dei banchetti veneziani dei secoli passati. Un ampio repertorio in cui andare a pescare per proporre un menu rappresentativo delle bontà di questa regione
Dopo il valzer degli appetizer, dei finger food e degli assaggini, che come al solito ho potuto solo fotografare fugacemente senza gustare, la cena si è aperta in maniera ufficiale con l’antipasto. Il primo chef a presentare la propria idea di cucina veneta è Leandro Luppi del ristorante Vecchia Malcesine di Malcesine (VR). Il piatto proposto per introdurre ai presenti le squisitezze della propria terra è stato: trota, sedano, yogurt e caviale. Già in questo primo piatto si inizia ad intravedere la doppia natura della cucina veneta: da una parte le materie prime “povere” in quanto recuperate direttamente in loco quali la trota ed il sedano, dall’altra il simbolo per eccellenza dell’opulenza culinaria, il caviale. Un piatto semplice all’apparenza, ma attentamente studiato e molto piacevole. In abbinamento le bollicine venete per antonomasia, si parla di Prosecco, DOCG Valdobbiadene naturalmente, ed in particolare della Cuvée del Fondatore 2010 di Valdo
Lo stesso concetto di ambivalenza perfettamente armonica della cucina veneta viene proposto dallo chef Alberto Fol dell’hotel Westin Europa e Regina di Venezia. Il suo primo piatto è risotto De Tacchi Carnaroli stagionato con piselli, garusoli e aria di aglio, olio e peperoncino. In questo caso la contrapposizione si trova non tanto fra gli ingredienti, quanto negli ingredienti stessi che sono quelli che ti aspetteresti da una cucina povera, di campagna, ma con una ricercatezza nella scelta della materia prima eccezionale e con quel tocco estroso, i garusoli che sono lumache di mare, che rende l’insieme caratteristico e stuzzicante. In abbinamento un ottimo bianco di Custoza DOC 2011 di Le Vigne di san Pietro, acido e fresco al punto giusto per tener testa ai molluschi
Si cambia registro con la portata principale. In questo caso il compositore è Renzo dal Farra della Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago (BL). Nel suo agnello d’Alpago in crosta di pane ed erbe aromatiche c’è tutta la carica gustativa della cucina di sostanza della vallata bellunese nota come Alpago. L’agnello cresciuto in quel territorio, respirando quell’aria e mangiando quell’erba, non può essere paragonato a nessun altro agnello gustato in precedenza. Morbido, delicato, succoso è stata di sicuro la più bella scoperta della serata. Per reggere il confronto con cotanta bontà è stato scelto un vino di carattere: il Capitel Nicalò Valpolicella Superiore DOC 2010 della cantina F.lli Tedeschi
Per il dessert si cala la mano vincente. Lo chef Alberto Basso del ristorante 3quarti di Brendola (VI) propone in terra meneghina ed a giugno un dolce col panettone. Scommessa rischiosa, ma già vinta in partenza quando si tratta del panettone Loison che, con buona pace dei meneghini sentimentali, viene universalmente considerato come uno dei migliori panettoni su piazza. In questa versione viene presentato a sandwich insieme ad un semifreddo allo yogurt greco e zenzero e ad una spuma agli agrumi. Un dessert goloso, di quelli che continueresti a mangiare senza mai esserne stanco. Il vino che chiude la serata non poteva che essere un Recioto, in questo caso della Valpolicella, ed in particolare un Capitel Fontana 2006 dei F.lli Tedeschi
Una bella serata alla scoperta della cucina di una regione, il Veneto, che per quanto spesso si possa visitare avrà sempre qualcosa con cui stupire
Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati