La zona di Singapore a predominanza araba è conosciuta con il suo nome originale: Kampong Glam deriva dalle parole kampong (villaggio) e glam, tipo di pianta che cresceva un tempo solo in quest’area. Fu identificato da Raffles come luogo adatto ad ospitare il palazzo del sultano Husain Shah’s, dopo che egli rinunciò al potere sull’isola consegnandolo ai britannici, e in breve tempo divenne punto di incontro per Malesi, Indonesiani di Java e mercanti provenienti dal Medio Oriente.

Il quartiere arabo, durante il giorno, è il luogo ideale per una rilassante e piacevole passeggiata, mentre all’imbrunire cambia completamente volto: i caffè e i ristoranti non possono servire alcolici ma compensano con ottima musica dal vivo e la possibilità, unica in città, di fumare narghilè. Centro di culto del quartiere è la Sultan Mosque costruita nel 1826 per volontà del sultano Husain, che desiderava una moschea per la sua famiglia vicino al Palazzo Reale.

 

Progettata da un architetto irlandese, Denis Santry, la moschea presenta uno stile arabesco con cupole, archi e balaustre, ed è la più grande della città, capace di accogliere fino a 5mila fedeli. La Sultan Mosque domina Arab Street e Muscat Street, vie musulmane dello shopping, con un’incredibile quantità di pittoreschi negozi e shophouse dove è possibile trovare oggetti in vimini, articoli in pelle, pietre preziose, recipienti d’ottone, profumi e gioielli d’argento; affari garantiti per chi ama l’arte della contrattazione.

Questa zona è assolutamente da non perdere. Non solo per il mix di etnie, ma anche per lo shopping ricercato e per gli accessori di piccoli designer che qui hanno le loro boutique curatissime e moderne. La tradizione si mescola così alla tecnologia e al design fino ad ottenere un risultato fantastico di forme e colori. E’ bello perdersi in queste stradine dal sapore orientale in una città ricca come Singapore dove trovano spazio ricerca e creatività