La casa che sarà è fatta di suggestioni, idee, fotografie, colori e materiali che costruiscono il progetto. Il moodboard è un documento che racchiude tutto il processo creativo del progetto della casa. Vengono raccolte le proposte di layout generali dove si ipotizzano i differenti assetti dello spazio. Allo stesso tempo si raccolgono idee, schizzi e ambientazioni che possono aiutare ad immaginare con più precisione lo spazio. Possono essere elementi del progetto opere d’arte, fotografie, film che rimandano a come possa essere vissuto lo spazio, ad un particolare effetto di luce e di ombre che si vuole ricreare. Le ambientazioni domestiche pensate con Laura ed Alessandro si rifanno alla tradizione degli interni milanesi degli anni ’60, con influenze nord Europee per materiali e texture; le stanze e gli spazi sono concepite come piccole scenografie in cui ogni singolo elemento è pensato per essere parte del tutto.
L’appartamento di Laura ed Alessandro è all’ultimo piano di un palazzo degli anni 60’. Lo spazio originario era molto lontano dalla concezione spaziale contemporanea. Esisteva un “salotto buono”, quasi impenetrabile durante la settimana ma solo destinato agli ospiti; la cucina era separata dalla sala, rigorosamente non a vista, perché concepito come luogo di servizio, non abbastanza elegante per essere mostrato al centro della sala. Tantissime stanze, tante quante le attività; corridoi lunghi e tristi. Non si fruiva lo spazio, piuttosto si tendeva ad essere vittima dello stesso, subendo spazi piccoli e chiusi.
La casa contemporanea, invece, deve poter racchiude diversi luoghi. In particolare, con la rivoluzione digitale, sono emersi nuovi lavori e con modalità di gestione totalmente differenti. Lo spazio domestico deve poter ospitare pratiche che fino a pochi anni fa non si potevano nemmeno immaginare. Laura ed Alessandro ne sono la prova: lo spazio dello studio con annessa una zona shooting, la cucina pensata come grande spazio collettivo per ospitare eventi di show-cooking; un doppio ingresso per suddividere i flussi più pubblici da quelli più privati.
Lo spazio per le bambine, più privato e lontano dalle parti più di passaggio, ha vicina una camera per ospitare nonni o amici. Tutte pratiche del vivere la casa nella contemporaneità.
Quindi siamo molto lontani dagli assetti delle abitazioni del passato, ma nel nuovo assetto domestico, invece, lo spazio mantiene le tracce del vecchio alloggio, ma totalmente ripensate e rese contemporanee, pronte per accogliere la vita che sarà di Laura ed Alessandro.
Articolo scritto e redatto da Francesca Motta | Tutti i diritti sono riservati