Quante energie ci vogliono per tenere insieme una famiglia?
Per ridere anche quando si vorrebbe piangere?
Per stare bene anche quando le difficoltà si accumulano?
Per sorridere di un niente e lasciare alle spalle pensieri e rimorsi?
Ce ne vuole tanta. Più di quella che si pensa. Più di quella che si crede di possedere. Più di quella che si ha sempre avuto con se. Più di quella che si può macinare ogni giorno razionalmente perché il gap che manca lo colmano il cuore ed il cervello. Ci vuole tanta energia non solo perché siamo umani, ma perché siamo fallibili. A volte sbagliano e creiamo dolore e pensieri. Senza volere, è chiaro. Ma lo facciamo. E per tenere insieme i cocci ci vuole energia, amore e colla.
Da quando sono mamma una cosa, però, l’ho capita. Delegare può essere davvero d’aiuto.
Delegare tutto quello che si può, a chi si crede lo farà come noi. E se non lo fa come pensavamo pazienza, lo avrà comunque fatto al suo meglio, magari raggiungendo un livello che noi nemmeno avevamo ipotizzato. Delegare significa anche crescere e diventare adulti. Vuol dire imparare che non si è più al centro del mondo e qualcun altro può svolgere i nostri compiti e prendere decisioni, come ed a volte, meglio di noi. Per ottimizzare i tempi, alzare la qualità e remare tutti nella stessa direzione.
E’ una sensazione bellissima quella di poter contare su qualcuno, o qualcosa, nella propria quotidianità. E, anche se vi sembrerà assolutamente incredibile, per me che sono sempre in movimento, che viaggio tantissimo, che non mi fermo notoriamente mai, avere la certezza che le mie bimbe ed il mio compagno possono accompagnarmi nella vita di tutti i giorni in sicurezza non ha prezzo. Per questo un’auto speciale, da qualche mese, è diventata parte della nostra famiglia e senza di lei ormai non andiamo più da nessuna parte.
Si chiama Citroen C4 Grand Picasso, per gli amici C4. Quattro come noi.