Quella che andrà in scena il 22 Aprile sarà la 46esima edizione della Giornata della Terra, in inglese Earth Day. Un’ edizione importante, dato l’annuncio dell’imminente ratifica -per ora simbolico- dell’accordo raggiunto alla Conferenza sul clima di Parigi, la COP21; inoltre quest’anno la campagna dell’Earth Day 2016 si è posta l’obiettivo di riempire la Terra con tanti alberi quanti sono i suoi abitanti. Ma partiamo con ordine e vediamo di capire cos’è esattamente la Giornata della Terra. E’ il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le nazioni Unite omaggiano questa festa ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile. La celebrazione che vuole coinvolgere più nazioni possibili, ad oggi coinvolge precisamente 175 paesi.

Nata il 22 Aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Quel giorno, circa 20 milioni di cittadini americani, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta rispondendo a un appello del senatore democratico Gaylord Nelson; un principio che ancora oggi è quanto mai d’attualità. L’iniziativa prese in seguito auge come movimento universitario, quindi la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo e informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo. Si cercano diverse soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, per evitare la distruzione di habitat di molte specie a rischio.

Tornado ai progetti attuali, dopo la Conferenza di Parigi, i 196 Paesi del mondo che partecipano alla Convenzione Onu per i cambiamenti climatici devono formalizzare gli accordi. Purché gli accordi abbiano valore legale, però si deve raggiungere la regola del 55, ovvero devono essere sottoscritti da almeno 55 Paesi che, nell’insieme, siano responsabili per almeno il 55% delle emissioni globali, e su questo c’è ancora molto da fare. Mentre il progetto Trees for the Earth è a buon punto. L’impegno è quello di piantare 7,8 miliardi di alberi fino al 2020, anno in cui ricorrerà la 50esima edizione dell’Earth Day e in cui dovrebbe entrare in vigore l’accordo di Parigi. Un gesto simbolico, ma di forte valore, data la grande importanza che hanno le piante per tutte le creature del pianeta.

Speriamo che la Giornata della Terra possa diventare in futuro, un appuntamento sempre più importante e ricco di diverse iniziative. Non abbiamo un pianeta di riserva, quello che possiamo fare è migliorare il nostro, perché se vogliamo mantenere vivi posti come l’Artico e la Foresta Pluviale dobbiamo iniziare in questo momento.

Per concludere, sapevate che la Giornata della Terra ha anche un sua bandiera? Proposta da John McConnell negli anni settanta, essa è composta da un campo blu scuro, al centro del quale è raffigurato il Blue Marble, una famosa fotografia della Terra vista dallo spazio – entrata in ogni libro di scuola. Questa bandiera di solito è associata all’ambientalismo, ed è una delle tante curiosità legate al 22 Aprile.

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Articolo scritto e redatto da ALESSANDRO SACCO | Tutti i diritti sono riservati

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