Mulberry, Blumarine, Elisabetta Franchi, MSGM. La fur coat mania impazza. Turchese, giallo, testa di moro, multicolor. Il colore non importa. Volume e morbidezza le regole
Protagonista ancora una volta di molte collezioni invernali, si appresta ad essere il nuovo leggings, o il nuovo fluo: in vetta alla classifica in un soffio, per restarci –impassibilmente- per tutta la stagione.
Mini e maxi, fluo e pastello, pelo lungo o rasata. La loro avvolgente morbidezza incanta donando colore – e calore – ai nostri corpi in preda ad un inverno che si rivelerà tra i più freddi che mai.
Ma non era quello appena passato!?!
Intramontabile e chic, prezioso cimelio scovato negli armadi dimenticati dalle nonne. O ad un mercatino vintage. Tra i corner di uno store di un brand low cost. Ed è proprio a questo punto che scatta la vera domanda: fur o faux fur?
Io sono per le eco-addict – come le chiamo io- per quelle che, mille volte si purchè sia eco&green. E a pelo lungo. Dico si alla pelliccia, che sia un inserto, un dettaglio, una cappa o un intero cappotto. Dico si alla sua morbidezza, ai suoi colori, al suo fare avvolgente. E alla sua grinta, al suo carattere. Se eco&green. Purchè eco&green. Non posso pensare ad un coniglio su di me. Io-non-lo-posso-fare. Nutria? Ci devo ancora riflettere. Quasi a stendere un elenco di quali-animali-si-quali-no lasceresti ad avvolgerti dolcemente. Quasi macabro.
Vien da se che la propensione a linee moderne e soluzioni inedite mi porta inevitabilmente a propendere più facilmente per soluzioni eco&low. E si, low si, ma non troppo low, pena la perdita di quel valore che la differenza la fa, pena la perdita di incanto e morbidezza.
Detto questo chiedo a voi: fur o faux fur?
(Credits: Tumblr)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati