Conosciuto per caso, sul web. Incuriosita ho sbirciato il suo sito e mi si è aperto un mondo. Amo le fotografie, ormai dovreste averlo compreso, fra instagram e flickr vi bombardo letteralmente con ciò che mi piace, che vivo e desidero condividere. Ma gli scatti dei matrimoni sono così noiosi, banali, sempre ugualmente pronti a seguire etichette preconfezionate. E poi scopri lui e ti viene voglia di indossare l’abito bianco, ma solo per vedere come verresti nelle sue fotografie, mica per altro.. A voi questa brevissima intervista

 

10 secondi per cono­scere…. Daniele del Castillo

fotografo

 

 

 

Quale è il tuo nome e la tua professione?

Mi chiamo Daniele Del Castillo e sono un fotografo.

 

Quale è la peculiarità delle tue fotografie?

Essendomi formato alla scuola del fotogiornalismo cerco sempre di fare in modo che le mie fotografie raccontino qualcosa, spesso un’emozione o un determinato momento. E’ essenziale che in ogni foto ci sia contenuto e forma. Non sono un grande fan delle foto belle che non dicono nulla, in tanti oggi studiano software e sanno tutto di pixel e curve, dimenticando che fotografia significa etimologicamente scrivere con la luce è per scrivere bisogna avere qualcosa da dire.

 

Come nasce il mood dell’album fotografico?

i miei album si ispirano ai grandi libri fotografici che trovo nelle librerie di tutto il mondo e che adoro acquistare, cerco sempre di mantenerli essenziali e graficamente avvincenti. Mi piace che la grafica lavori per enfatizzare il contenuto delle fotografie. Faccio sempre un primo editing e poi chiedo ai miei clienti di farne uno loro, metto insieme le due cose e da lì parte il viaggio, spesso occorrono molti giorni per realizzare anche solo una pagina

 

In cosa sei imbattibile come fotografo?

Credo che la mia “imbattibilità” come fotografo provenga dal concentrarmi sul lato umano di qualunque cosa io debba raccontare fotograficamente, dietro ogni soggetto c’è una storia e a me piace studiarla questa storia prima di fotografarla. Rispetto sempre il soggetto che ho di fronte e credo che la dignità di ogni persona venga prima di ogni ricerca stilistica fine a se stessa.

 

Cosa non ti piace degli altri fotografi (e perché)?

Degli altri fotografi non amo il loro inseguire il bello a tutti i costi, l’utilizzo di ottiche che rendono spettacolare un qualcosa che non esiste. Funziona solo con chi non sa nulla di comunicazione. Ma se un soggetto non dice nulla, non si fotografa e basta, si cerca quel quid che merita di essere raccontato. Fotografarlo con un 24mm dal basso girando la macchina non cambia nulla. Quando vedo fotografi che utilizzano questi espedienti da amatori mi arrabbio perché in questo modo si manca di rispetto e si prende in giro il cliente.

 

Con quale criterio scegli le immagini da pubblicare on line?

Le immagini pubblicate online seguono criteri diversi. Se devono costruire una storia vengono scelte in modo che nel loro susseguirsi raccontino una storia emozionando chi sta vedendo la sequenza. C’è una prima foto che deve avere un impatto emozionale, deve farmi venire di continuare a vedere tutto introducendomi alla storia. Se invece scelgo una foto singola in quel caso cerco di emozionare chi guarda cercando però di fare in modo che siano le emozioni a parlare e non le linee di fuga.

 

Cosa rappresenta per te la fotografia e il mondo che le ruota intorno?

La fotografia è per me espressione, prima di intraprendere la carriera di fotografo ho fatto di tutto: animatore turistico, musicista, barman, consulente, ho lavorato da Mc Donald’s, e ho persino aperto un negozio di oggettistica e abbigliamento brasiliano. La fotografia è per me questo, espressione, desiderio di raccontare attraverso il filtro del mio vissuto e di ciò che giornalmente vivo qualunque cosa attraverso immagini. La fotografia è un mondo meravigliosamente immenso che chiede di essere sperimentato. Il mondo che le ruota intorno è immenso, oggi più che mai e allora raccoglie al proprio interno di tutto. Millantatori, persone incantevoli, professionisti, devoti, invasati, specialisti, appassionati, angeli, gioielli, insomma tutto quello che un macro cosmo può offrire.

 

Quale è il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto legato al mondo fotografico è quello di diventare un ritrattista, vorrei essere pagato per i miei ritratti, vorrei lavorare con una sola macchina al collo (meglio una Leica o una Hasselblad) con mia moglie al fianco, un’assistente-consulente che mi segua insieme a tutta la famiglia. Nella vita il mio sogno nel cassetto è invece quello di poter continuare a vivere di fotografia, trovare sempre la forza di sperimentare, mettendomi in gioco costantemente. Tutto ciò che gira nella vita di un fotografo con l’aumento della tecnologia e dei social network è sempre meno “fotografia” e sempre più marketing.

 

Perché hai deciso di partecipare a questa mini intervista?

Perchè amo trovare online interviste vere a fotografi, ricordo che da sempre ho trovato più cose interessanti lì che nei libri di tecnica fotografica

Ed adesso godetevi questa breve selezione di suoi scatti, per gli altri cliccate qui!

baci,

Laura

 

 

 

 

 

 

A proposito dell'autore

Ingegnere🌟 Pusher of Enthusiasm Consulente Digitale. Prof Universitaria Fondatrice di TheOldNow.it beauty. book. family. podcast. travel.

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