Ci sono luoghi capaci di trasmetterti un senso di pace e tranquillità fuori dal comune. Posti che riescono a regalare un momento di respiro nella vita frenetica di tutti i giorni, dove sedersi un attimo, che poi si trasforma in qualche ora, senza sentire il bisogno di guardare l’orologio, ma gustando appieno la sensazione di appagamento regalata dalla bellezza in cui si è immersi
Le colline che circondano il comune di Montalcino sono ricche di tali scorci, come ho già dichiarato spassionatamente in un altro articolo. Subito a nord di Montalcino si trova il comune di Buonconvento, posizionato al centro di una piana in cui la coltivazione di girasoli e grano dona al paesaggio tardo primaverile un’infinità di sfumature di giallo che colpiscono gli occhi e inteneriscono il cuore. In mezzo a tanto giallo si scorge qua e là qualche timida macchia verde intenso, vivo, luminoso. Sono le vigne di Sangiovese
Proprio al confine fra i due comuni, su un piccolo colle che guarda orgoglioso proprio verso Montalcino, si trova uno di quei luoghi di pace di cui scrivevo sopra. Si tratta della Fattoria Resta, antico convento del XVI secolo ristrutturato con cura al fine di conservarne il fascino storico ed abitata da una famiglia completamente dedita al vino. Sul versante esposto a sud subito sotto la Fattoria, difatti, la padrona di casa, Annalisa Tempestini, gestisce una piccola vigna di Sangiovese. Ma non si tratta di un Sangiovese qualsiasi, semmai ce ne fossero in questo scrigno viticolo italiano, ma di cloni di uno dei più nobili ed antichi Sangiovese di Montalcino: il Montosoli, cru storico della cantina Altesino, dove per l’appunto lavora come agronomo il padrone di casa
Da questa vigna unica nel suo genere nasce un vino che è un bellissimo esempio di Sangiovese in purezza sincero ed autentico: il Martin del Nero. Anche la storia del nome ha qualcosa di magico, difatti Martino del Nero era il capomastro che, alla fine del 1500 diresse i lavori per la costruzione del nucleo originale della Fattoria, come testimoniato da un’incisione rinvenuta nelle fondamenta. E san Martino di Tours è anche il protettore del vino e dei vignaioli
Territorio, passione, storia e tradizione, il risultato di tutti questi fattori è un vino correttamente tannico, come deve essere il Sangiovese, ma non eccessivamente concentrato né spigoloso. Un vino vero, autentico, che si concede a chi lo beve con grazia, ma anche con orgoglio, perché non bisogna dimenticare di chi è figlio. Un vino profumato, ma non invadente, in cui la ciliegia si sente ancora fresca, poco polposa e più croccante ed è affiancata da piacevoli profumi floreali freschi ed accattivanti
Una piccola fuga dalla realtà, alla scoperta di un grande Sangiovese, emozionante
Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati