Ci sono aziende che non necessitano di presentazioni. Una di queste è sicuramente Eni, leader nel mercato nel campo energetico a livello mondiale. Non tutti però sanno che la storia del cane a sei zampe si lega in maniera indissolubile all’Africa dal 1954. Il deserto egiziano è infatti uno dei più importanti luoghi al mondo per la produzione totale di greggio e gas naturale ed Eni il primo produttore internazionale nel continente.
L’Africa quindi nella storia di Eni, ma non solo. Presente e futuro si intrecciano attraverso lo sviluppo di relazioni di lungo periodo che l’azienda sviluppa con i Paesi sulla base di accordi e partnership con i soggetti locali, finalizzate allo sviluppo sostenibile.

Nei Paesi in cui l’azienda opera viene condotto un dialogo fondato sull’integrità e sulla trasparenza portato avanti attraverso azioni concrete che prevedono il trasferimento del know-how, il supporto allo sviluppo del local content, investimenti in progetti sociali e soprattutto il contributo allo sviluppo locale di progetti infrastrutturali per l’accesso all’energia. Non è un caso infatti che l’approccio di Eni sia rappresentato dall’immagine della dual flag, ovvero la bandiera dell’azienda e quella locale insieme, non solo sugli impianti e sui campi operativi, ma anche nelle città e nei villaggi dove vengono realizzati progetti di sviluppo che diventano di proprietà del Paese stesso.

L’accesso ai servizi energetici moderni è fondamentale e imprescindibile per una vita dignitosa e una crescita sostenibile in questi Paesi. L’energia diviene così uno strumento di promozione sociale atto a garantire un livello di qualità di vita adeguato e l’accesso ai servizi di base come educazione, trasporti, salute e comunicazione .

L’energia acquista in questo modo un potere formidabile, diventando leva per lo sviluppo sostenibile e il contributo alla crescita dei sistemi energetici locali è parte integrante della strategia di Eni di cooperazione allo sviluppo.

 

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Se scendiamo nello specifico in merito al programma di investimenti per lo sviluppo locale in Africa Sub sahariana, troviamo una strategia di intervento che si basa sulla ricerca e sullo sviluppo di soluzioni adatte ai fabbisogni locali.

In particolare Eni punta allo sviluppo di soluzioni “on-grid” e “off-grid”, oltre che ad attività di ricerca e sviluppo su tecnologie avanzate nell’ambito dell’energia rinnovabile e per il miglioramento degli stili di vita, quali ad esempio la cottura dei cibi.

Le soluzioni on-grid comprendono la creazione di piani di energia volti a valorizzare risorse preziose per i Paesi, ottimizzando i processi produttivi con il recupero del gas flaring e costruendo infrastrutture per la produzione e per la distribuzione di elettricità, mentre le soluzioni off-grid non si riferiscono solo alla fornitura di energia elettrica alle comunità attraverso speciali sistemi stand alone, ma anche al miglioramento della salute, dell’educazione e delle condizioni socio-economiche delle stesse.

Il percorso in Expo insieme alle nazioni africane è senza dubbio l’occasione ideale per approfondire le numerose iniziative di Eni a supporto dello sviluppo locale, con particolare attenzione all’accesso all’energia nel suo significato più profondo di sostenibilità, innovazione, cooperazione e ricerca.

Per consentire a tutti i paesi africani non presenti ad Expo di esserci comunque, nel giugno scorso è stato indetto il bando di concorso ” Energy, Art & Sustainability for Africa” con il supporto di Eni. Il bando era finalizzato alla ricezione di proposte per l’ideazione di eventi che si stanno realizzando proprio in questi giorni all’interno del sito espositivo a cura e spese di Expo 2015 S.p.A. In questo modo l’Esposizione Universale, in collaborazione con Eni, è riuscita a dare maggiore visibilità al continente africano, promuovendone la diffusione delle tradizioni, della cultura e dei valori ai visitatori che stanno accorrendo da ogni parte del mondo.

 

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