La storia delle Langhe ha origini antiche. Testimoniate da importanti ritrovamenti romani nella zona di Alba e da una toponomastica che svela nella genesi di alcuni paesi l’appartenenza al mondo classico. San Rocco Seno d’Elvio, frazione del comune di Alba, ne è un tipico esempio. In tale località si narra infatti che nacque nel 126 AD Publio Elvio Pertinace imperatore romano per alcuni mesi del 193 AD. Su questa terra che quasi duemila anni fa vide colui che un giorno sarebbe diventato imperatore del mondo allora conosciuto muovere i primi passi incerti, oggi nasce l’uva che viene impiegata per produrre un grande principe dei vini italiani: il Barbaresco. La cantina Adriano Marco e Vittorio è una pregevole realtà familiare radicata in questo territorio

Da sempre rispettosa dei cicli naturali della vigna ed attenta all’ambiente in cui si fonde ed in cui svolge la propria opera, la famiglia Adriano ha sempre cercato di armonizzare al meglio sui suoi 22 ettari vitati la propria attività, agendo come un direttore d’orchestra e lasciando la parte del solista a colei a cui questa posizione spetta di diritto: l’uva. Per ridurre ulteriormente la propria impronta sul territorio, l’elettricità necessaria alle lavorazioni in cantina viene prodotta mediante un impianto fotovoltaico installato sul tetto della stessa

La cantina è stata di recente ampliata permettendo di arricchire la zona di stoccaggio delle bottiglie con interessanti attrezzature agricole dei tempi passati, immaginari fili conduttori che ripercorrono la storia centenaria della famiglia nella viticoltura. La zona interrata è di particolare fascino e non v’è dubito che il vino dolcemente assopito in questo ambiente ovattato dia il suo massimo per maturare al meglio

 

 Il vitigno simbolo della cantina, e delle Langhe più in generale, viene proposto in diverse vesti, molto diverse fra loro e tutte da scoprire. L’abito più semplice: il Nebbiolo Langhe DOC ha un colore decisamente accattivante ed un profumo molto fresco, che però nasconde un corpo nient’affatto da sottovalutare, di buona tannicità e piacevole frutto. Un vino a mio parere che si fa apprezzare al meglio giovane e sbarazzino. Un vestito leggero da sera estiva

Di altro tessuto, invece, sono i due crus di Barbaresco proposti dalla cantina. Il Sanadaive, cru del comune di San Rocco Seno d’Elvio, viene invecchiato per un anno in acciaio e per un ulteriore anno in legno di medie dimensioni, mantenendo intatti ma più maturi i profumi dell’uva e sviluppando un corpo più complesso, morbido e flessuoso. Un vino accattivante fin dal primo assaggio. Un abito scollato. Il Basarin, ottenuto da un cru del comune di Neive con terreno più scuro ed esposto a sud est, pur essendo affinato nella medesima maniera del Sanadaive è un vino più chiuso, più tannico e più corposo. Al naso presenta inaspettate note speziate ed in bocca impiega più tempo ad aprirsi, ma col tempo mostra un coprpo più pieno ed importante. Un vestito di seta orientale

Il prodotto di punta della cantina è il Barbaresco Basarin Riserva, ottenuto dalle vigne più alte e meglio esposte del cru di Neive, passa un anno in più dei suoi fratelli minori in botte, consentendo ai tannini di respirare più a lungo e di presentarsi in bocca più morbidi, pur mantenendo un carattere piacevolmente aggressivo ed una buona acidità che lo candidano fortemente per l’invecchiamento. La persistenza è molto lunga e i profumi sono intensi, solo gentilmente sfiorati dall’influsso del legno. Un abito lungo da gran sera

Una bella realtà composta di persone decisamente piacevoli, da visitare ed apprezzare

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati

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