Annunciati i vincitori del TOMMY HILFIGER FASHION FRONTIER CHALLENGE, il concorso che premia le start-up volte alla promozione dell’inclusività nel settore moda.

I vincitori del Tommy Hilfiger Fashion Frontier Challenge

Si sa, il mondo della moda si muove con ritmi velocissimi, rincorrendo l’innovazione e il guadagno. In questa folle corsa può capitare però che si perda di vista il lato etico: soprattutto negli ultimi anni, non sono mancate le polemiche sulle politiche poco green delle aziende, sulla mancanza di inclusività e sullo sfruttamento dei lavoratori. Alcuni brand hanno dunque scelto di prestare più attenzione all’argomento, modificando il loro sistema produttivo e dedicando del tempo ad un nuovo approccio circolare, trasparente, inclusivo.

L’esempio di Tommy Hilfiger: un contest dedicato alle start-up

Il 13 febbraio scorso sono stati sveltati i vincitori della seconda edizione del concorso Tommy Hilfiger Fashion Frontier Challenge. L’iniziativa premia le start-up imprenditoriali e le imprese scale-up che promuovono un cambiamento inclusivo e positivo nella moda. “Un gruppo di imprenditori di talento, le cui innovazioni stanno rendendo il panorama della moda più sostenibile e inclusivo”, li ha definiti lo stesso Tommy Hilfiger.

“Poiché il nostro settore continua a evolversi rapidamente, è importante collaborare, sia all’interno che all’esterno del panorama della moda, e portare avanti innovazioni che abbiano la capacità di trasformare al meglio le nostre attività.”

Daniel Grieder, CEO di Tommy Hilfiger Global e PVH Europe.

Nel corso di un processo articolato, iniziato nel maggio 2019, tra oltre 420 candidati sono stati selezionati sei finalisti, che sono stati invitati a sviluppare e perfezionare i loro business plan con il supporto di un team dedicato di esperti in imprenditoria sociale. Durante l’evento finale, che si è svolto presso il Campus of the Future di Tommy Hilfiger ad Amsterdam, i sei finalisti hanno presentato i loro progetti a una prestigiosa giuria.

Chi sono i vincitori?

L’edizione 2020 del contest conta due vincitori: la scale-up bengalese Apon Wellbeing e la start-up olandese A beautiful mess, entrambe premiate con 75.000 euro.

Apon Wellbeing, con sede in Bangladesh, apre negozi a prezzi equi prendendo in considerazione i bisogni quotidiani all’interno delle fabbriche, con prodotti offerti con uno sconto del 10% rispetto ai prezzi esterni e un sistema di punti che i lavoratori raccolgono per l’assicurazione sanitaria e i servizi sanitari gratuiti.

A beautiful mess gestisce uno spazio creativo per aiutare i rifugiati a realizzare la propria indipendenza sociale ed economica creando prodotti di abbigliamento sostenibili.

Una terza start-up, Sudara, ha vinto il “Premio del pubblico” e si è aggiudicata 10.000 euro. Con sede in India e negli Stati Uniti, Sudara è un’azienda di pigiami e loungewear che sviluppa competenze professionali e sartoriali in donne fuggite da o ad alto rischio di traffico sessuale.

I vincitori hanno inoltre ricevuto un anno di mentorship con gli esperti globali di Tommy Hilfiger e INSEAD, nonché un posto nel programma INSEAD per l’imprenditoria sociale (ISEP). Saif Rashid, fondatore e amministratore delegato di Apon Wellbeing, riconosce in questo la cosa più importante: “Il supporto fornito da Tommy Hilfiger ha già plasmato il nostro modello di business, la strategia, la comunicazione e il modo in cui pensiamo al futuro”.

Tommy Hilfiger e Daniel Grieder, CEO di Tommy Hilfiger Global e PVH Europe

L’attenzione del brand alle questioni di sostenibilità, inclusività e circolarità non si limita solo a questa iniziativa. La volontà di Tommy Hilfiger è di creare una moda senza sprechi e rivolta a tutti, con obiettivi ben definiti da raggiungere entro il 2030, consultabili sul loro sito web.

Articolo scritto e redatto da VANESSA FARONI| Tutti i diritti sono riservati

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