Amsterdam conquista sottovoce. Per me è stato così. Non ha monumenti altisonanti o strade imperiali che incantano, non ha le luci che abbagliano o i clacson che stordiscono, ma sorprende con la sua semplicità, come una bella donna senza trucco. Insomm ha una marcia in più, la guardi anche di prima mattina e ti ruba più che un sorriso. Ho scoperto la capitale olandese di recente, in occasione di un bellissimo blog tour in compagnia del team Heineken ed ero lì proprio per conoscere la città madre della nota birra e l’antichissimo stabilimento che è oggi un museo pieno di attrattive. Se avete in programma un viaggio nel paese dei tulipani questa è una tappa da non sottovalutare, anche se non siete grandi amanti della Bionda. Heineken Experience, questo il nome del Museo, fu inaugurato poco dopo la metà dell’Ottocento, nel 1867; all’epoca l’impianto era il primo birrificio di proprietà dell’Heineken. Il comparto produttivo e l’impianto di fermentazione sono rimasti in funzione per oltre un secolo, fino al 1988, quando si decise per la chiusura della fabbrica storica sostituita da una più grande e moderna costruita in periferia. Passarono solo tre anni e nel 1991 il complesso riaprì i battenti come casa-museo e centro informazioni, ovvero l’Heineken Treat and Information Centre. L’accoglienza del pubblico fu subito positiva ma nel tempo la struttura perse il ruolo di centro informazioni diventando il vero e proprio museo dell’Heineken e conquistando il nuovo nome, Heineken Experience, dal 2001. Quel che rende prezioso questo posto, a mio giudizio, è la convivenza dell’anima storica della struttura, e dell’ottima conservazone della stessa, con l’aspetto più marketing oriented ed esperienziale, frutto degi interventi moderni. L’iter della visita infatti prevede la scoperta di reperti e testimonianze storiche quanto la fruizione di mostre interattive.
Si parte prendendo confidenza con la storia di Gerard Adriaan Heineken e della sua famiglia che, nel lontano 1863, fondò ufficialmente il marchio birraio; successivamente altre sezioni descrivono in maniera abbastanza esaustiva l’intero processo produttivo, dalla raccolta dell’acqua all’imbottigliamento nelle classiche bottiglie di colore verde scuro. Lungo il percorso espositivo si ha modo di notare l’evoluzione del prodotto e delle sue più celebri campagne pubblicitarie condotte in tutto il mondo, ma anche di vivere esperienze sensoriali come annusare il contenuto delle antiche vasche di rame, visitare le scuderie dei cavalli e perfino realizzare un proprio video musicale.
Tuttavia, il culmine dell’Experience è senza dubbio la mostra multimediale ideata per mettere il visitatore nelle condizioni di provare cosa significa essere una birra Heineken. All’interno della più recente delle sezioni del museo, infatti, si viene scossi, spruzzati con acqua e infine esposti al calore come succede ad ogni pinta di bionda olandese che si rispetti. Alla fine del percorso vengono offerte in degustazione ottime birre fredde. C’è da perdersi anche nello shop interno.
Non sono rimasta i città moltissimo e se anche voi avete a disposizone un week end o poco più non posso che consigliarvi di dedicare un paio d’ore allo splendido Museo di Van Gogh per poi prosueguire nelle vie del centro e attraversare il mitico Mercato dei Fiori dove non potrete che innamorarvi dei colori e dei tanti bulbi in vendita.
Ho qui con me un sacchettino di tulipani che a giorni andrò ad piantare e non vedo l’ora di vederne i fiori. Esiste anche un piccolo museo dedicato ai tulipani e seppur piccino vi suggerisco la visita. É bellissima la parte storica sui fiori, descritta da cartellonistica e video che vi farà scoprire, ad esempio, che i tulipani arrivano da oriente e non sono quindi fiori autoctoni.
Poco distante da lì si trova la casa di Anna Frank. Non fatevi spaventare dalla fila e concedete un paio d’ore alla visita di quella casa su più piani, così piccina quanto carica di emozioni. Non vi accompagnerà in pensieri positivi ma è un tuffo nel passato che vi suggerisco di fare.
Amsterdam poi merita un giretto di shopping e un amangiata di memorabili patataine frittte che tentano ad ogni angolo. Se invece cercate un ristorante troverete ottimo cibo ovunque – tanta carne e pesce soprattutto – ma ricordate di non avere fretta, il servizio è sempre lentissimo. Per una cena poco tipica, ma di qualità, vi segnalo il BOCINQ, dove gusterete ottimo cibo speziato e sarete intrattenuti da un prestigiatore di rara bravura. Ci ha letteralmente incantati.
Infine vi segnalo l’hotel Notting Hill se cercate un posto elegante per dormire. Accoglienti le stanze ed ottima la colazione. Incantevole la reception con vecchie valigie di cartone.
Non vedevo l’ora di scoprire Amsterdam; la immaginavo bella ma la ricorderò stupenda. Grazie Heineken.
Articolo scritto e redatto da Mara Stragapede | Tutti i diritti sono riservati