“Le nostre collezioni sono pagine di un racconto, e nel nostro racconto c’è un Baccano per ogni Bermuda, e una Magia per ogni Monobottone, e per ogni Cappotto senz’altro c’è una Catastrofe”: è questa l’anima di Trap Art, il desiderio di trasmettere un qualcosa di più di una carrellata di capi disposti ordinatamente su di un catalogo, ma l’ambizione del progetto, la fatica che è stata necessaria per realizzarlo. Storie che non si fermano al prezzo ed alla taglia indicati sul cartellino, ma che vanno oltre, storie che raccontano di idee, di viaggi, di difficoltà ma anche, e soprattutto, di piccolo gioie.
Trap Art nasce meno di un anno fa da Trap Group, una holding specializzata in telecomunicazioni, su idea dell’art director Rita Arrotino, direttore commerciale del gruppo. Il debutto del progetto è avvenuto lo scorso giugno 2013 a Positano, seguito dalla partecipazione alla mostra del cinema di Roma e di Venezia, con delle capsule ispirate a film ed attori della storia del cinema.
A Giugno verrà inaugurato il primo temporary store a Milano, in collaborazione con Assomoda, e a Torre del Greco mentre per luglio è in programma la prima edizione del “Premio Anna Magnani” a S. Felice Circeo. Il progetto per il futuro è quello di aprire un monomarca a Parigi, e di arrivare anche ad ottenere un posto nel mercato del Marocco e della Russia.
Il prossimo obiettivo di Trap Art è la creazione di una collezione completa a partire già dal prossimo anno: attualmente è in lavorazione una linea di borse che porterà la firma della conduttrice televisiva Francesca Rettondini.
Trap Art è in continua evoluzione, grazie al continuo e costante impegno di risorse che si mettono in gioco per contribuire alla crescita del giovane brand. Perché per l’Arte non esiste una Trappola, non è possibile trovare una via di Fuga, perché solo la Fatica è in grado di produrre Bellezza.
Articolo scritto e redatto da MARCO LUCATO | Tutti i diritti sono riservati