Milano è una città poliedrica, viva, vivace e ricca di proposte. Sarò di parte perché ormai è diventata la mia casa da circa vent’anni, ma questa città è in grado di sorprendermi sempre positivamente e oggi voglio raccontarvi di una cena molto speciale che ho avuto l’occasione di vivere insieme a una vista mozzafiato e una skyline da urlo alla terrazza Gallia, sita al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia.
Ebbene sì, anche in pieno agosto Milano non si ferma, ma soprattutto non si ferma la proposta enogastronomica della Terrazza Gallia (aperta anche a ferragosto!!) che ci ha accolto con i profumi e i sapori dell’estate della cucina proposta da Vincenzo e Antonio Lebano, executive chefs del Terrazza Gallia.
Per far sentire il cliente subito a casa si inizia sorseggiando uno degli aperitivi suggeriti dai bartender di terrazza Gallia che si affaccia sull’imponente stazione Centrale di Milano e i cui cocktail richiamano i nomi di alcuni fra i più importanti snodi ferroviari, come il Brignole (dell’omonima stazione genovese) a base di Havana 3 Rhum, liquore alla rosa, sciroppo di basilico e olive, limone e soda, oppure Campo di Marte (in onore alla fermata fiorentina), con Plymouth Gin, Campari, Dopo Teatro Vermouth e amaro Angostura.
Una volta seduti ci si trova davanti a ben tre menù. Il menù alla carte, entro cui non manca mai uno dei signature dishes dei Lebano, ovvero gli Spaghettoni Masciarelli Miseria e Nobiltà, con pane atturrato e caviale Asetra, un nome che è anche un omaggio alle radici campane dei due fratelli, accanto al Riso di semola Gentile allo zafferano, con cipollotto agli agrumi e manzo marinato alle erbe. Per il pesce oltre alla ricciola alla brace, da non perdere il trancio di spigola, mandorla di Avola, lattuga, limoni e pepe. Per chi predilige la carne, d’obbligo un assaggio alla costata di manzo, fichi dolci e piccanti, con millefoglie di patate. Il finale, in gran dolcezza, è affidato alla Mousse al cocco e ananas, con avocado, banana e fregola sarda soffiata.
Al menù a la carte si affiancano poi il Menù Mediterraneo, dove il pesce viene declinato in cinque piatti (oltre i dessert) che vanno dalla carta di baccalà accompagnata da albicocca sotto sale, bernese e dragoncello, fino alla ricciola alla brace, con pomodoro giallo, taralli, erbe e fiori, e il Menù Oltre il mare per gli amanti carne. Tre proposte che spaziano dalla battuta di fassona, melanzana, mozzarella affumicata, zucchine e olive di Castelvetrano, ai tortelli di peperone arrosto e agnello.
La proposta enogastronomica è davvero molto interessante e affonda le sue radici in materie prime semplici e sapori antichi che vengono qui reinterpretati in modo elegante e contemporanea per creare ricette divertenti che sorprendono per il gusto e giochi di consistenza.
Accompagna la cucina dei fratelli Lebano una carta dei vini agile, con etichette locali e internazionali di ricerca selezionate dal Sommelier Paolo Porfidio e un servizio accurato e attento, guidato dal direttore di sala Stefano Carnelli, non solo per il ristorante ma anche per la wine cellar della lower lobby, ideale per un aperitivo, una degustazione, un pranzo o una cena più intimi.
Un locale che mi sento di consigliare al 100%, non solo per la proposta food ma anche per il contesto entro cui si trova che rende la location mozzafiato.