Quando salì per la prima volta sul podio in una gara del Motomondiale, in Austria nel lontano 1996, nemmeno lui pensava che in altre 199 occasioni avrebbe percorso i gradini che accompagnano i piloti verso la gloria.

Lo scorso 3 maggio, infatti, Valentino Rossi, il più vincente motociclista della storia di questo sport, terminando al terzo posto il Gran Premio di Spagna a Barcellona, ha tagliato un traguardo storico: quello dei 200 podi in carriera!

Proviamo allora a ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato questo straordinario campione a battere qualsiasi record in una disciplina tanto spettacolare quanto incredibilmente pericolosa.

Figlio d’arte, papà Graziano ha gareggiato a cavallo degli anni settanta e ottanta, Valentino muove i suoi primi passi nella velocità sui kart (mini formula 1), ma, essendo questi troppo costosi e troppo poco “adrenalinici”, decide di passare ben presto alle mini moto…la leggenda del 46, questo il suo numero, comincia sulle piste di Cattolica.

E’ il 1996 quando, sul circuito di Shah Alam in Malesia, il fenomeno di Tavullia, nato ad Urbino ma trasferitosi in tenera età in questa cittadina delle Marche, esordisce nel Campionato del Mondo classe 125, piazzandosi sesto a soli 17 anni. In questa sua prima stagione riuscirà a portare a casa anche una vittoria, il 18 di agosto a Brno, in Repubblica Ceca, oltre al già citato terzo posto in Austria.

Ma è l’anno successivo che consacrerà il centauro marchigiano come uno dei più giovani campioni del motociclismo; con 11 vittorie su 15 gare, infatti, Valentino vince il suo primo titolo Mondiale su due ruote in sella ad una Aprilia, ed è solo l’ inizio…

Il 1998 sancisce il passaggio di categoria, da 125 a 250, e Rossi, dopo un anno di ambientamento, conquisterà il suo secondo alloro  nel ’99 con ben 12 podi; lo aspetta quindi la sfida più difficile, quella della classe regina pilotando la regina delle moto: la 500 con la Honda!

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Nelle quattro stagioni seguenti (da segnalare che, nel 2002, il circuito subisce una rivoluzione col passaggio alle moto a 4 tempi e l’ avvento dell’ attuale MotoGP), come pilota di punta della marca giapponese più famosa, arrivano ben tre titoli Mondiali con un totale di 54 podi e 33 vittorie; il Dottore diventa l’ unico ad aver trionfato in tutte le classi possibili ( 125, 250, 500 e MotoGP ); gli esperti si interrogano, siamo davanti al più grande di tutti o il mezzo meccanico più veloce fa la differenza?

La risposta di Valentino non si fa attendere: a parole, “sono il migliore, però penso a migliorare…quando pensi di essere perfetto allora sei finito”, e in pista, passando nel 2004 dalla Honda alla Yamaha, altra casa storica delle due ruote che non vince un Campionato del Mondo dal 1992.

Rossi resta alla corte dell’ azienda di Shizuoka fino al 2011 conquistando quattro mondiali e convincendo tutti sul fatto che sia proprio lui il più forte di sempre. In queste sette annate si contano 84 podi con 46 vittorie!

Il passaggio alla Ducati nel 2012 segna l’ inizio di un periodo difficile per il campione, che non  troverà mai il giusto feeling con la nuova motocicletta tricolore; il binomio si concluderà dopo sole due stagioni nelle quali arriveranno solamente tre podi, senza alcuna vittoria.

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Si torna quindi in Yamaha, per giungere all’ attualità che vede Valentino, in questo Campionato, in lotta nuovamente per il traguardo più importante, anche se la concorrenza dei giovani e fortissimi avversari spagnoli Jorge Lorenzo, suo compagno di scuderia, e Marc Marquez, campione in carica, non sarà facile da domare.

Ma, come dice un famoso commentatore televisivo, saremo tutti in piedi sul divano a tifare per lui……prima dentro e gas a martello!!

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Articolo scritto e redatto da Federico Torriani | Tutti i diritti sono riservati 

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