Di pelle, una doppia pelle, d’inverno, ma perché no, anche d’estate. Bomber e chiodi, pencil skirt e mini dress, pantaloni, shorts. Perché questa volta non parlo di quei dettagli che rendono speciali abiti, come revers-maniche-o inserti, stavolta parlo di interi capi – o interi look- che ci vestono come una doppia pelle, sfidando le temperature più audaci. Ma se questo problema non se lo pongono le grandi maison, non dobbiamo necessariamente farlo anche noi.

Primo fra tutti Balmain, che per questa PE 2014 mette in passerella la pelle come grande co-protagonista del pied-de-poule, tra denim e bianco ottico, tutto in una chiave 80s, e un po’ anche 90s. Una collezione femminile per una donna sensuale e decisa, sofisticata. Precisa nei dettagli, esalta le silhouette e scopre la pelle con garbo e un pizzico di irriverenza.

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Alexander Wang, che tra maxi trousers, abiti e capispalla, interpreta grazie alla pelle una nuova declinazione del suo interesse per lo street e sportswear, tutto in chiave contemporanea: volumi importanti, tailoring grafico, asimmetrie, elementi maschili per una gamma colori basic e delicata, che spazia dal grigio al rosa, passando per il bianco e l’azzurro. Con accenti di nero.

Fausto Puglisi ci offre una palette cromatica decisamente più chiassosa: turchese, rosso, rosa, bianco ottico, giallo limone, tutti accompagnati dal nero della pelle, che da un dettaglio interpreta interi look. Gonne ampie, mini e maxi, camicie, cinture, bra un po’ bondage, e ancora pantaloni, slim quasi fossero, ancora, una doppia pelle. E poi ancora l’interpretazione futuristica di Gareth Pugh, tra bianco ottico, argento, turchese e un’intensa scala di grigi.

Cedric Charlier e le sue linee semplici: i volumi sono basic, cosi come la scala cromatica. La donna che sfila in passerella è avveniristica, avvolta in silhouette fluide e organiche dall’allure orientale: volumi basic si ma generosi, abiti e gonne a portafoglio, giacche kimono.

E ancora Alexandre Herchcovitch che introduce la pelle tra stampe che vanno dal gessato all’animalier: bianco, girgio e nero dominano una palette cromatica che si concede il vezzo di introdurre il viola, un viola cangiante e metallico.

Giles, Diesel Black Gold e Gaultier, che fa sfilare una donna super sexy, vestita di trasparenze, tagli asimmetrici e pelle scoperta. Le linee sono diversificate, ora affusolate ora fluide, i volumi sono interessanti, sempre nuovi e spesso inaspettati. La pelle prende vita tra tagli e accostamenti, in una palette che parte dal nero per andare lontano, sino al burro. Nuovo il burro per un total look che è di pelle – e solo pelle- vestito. Adoro.

 

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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati

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