Abbiamo avuto l’opportunità di trascorrere qualche giorno in piacevole compagnia della famiglia di Canossa Events, un gruppo affiatato di veri appassionati di auto che organizza diverse competizioni sportive.

Li avevamo già conosciuti in occasione delle Terre di Canossa, quando li avevamo incrociati quasi per caso nella piazza di Lucca e, per i casi della vita, abbiamo ricevuto (ed accettato con piacere) un invito per la Modena Cento Ore Classic.

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La Modena Cento Ore Classic è una competizione riservata alle auto storiche nella quale i partecipanti possono sfidarsi sia in pista (quest’anno si è corso a Imola e Mugello) sia in prove speciali su strade chiuse al traffico. Il percorso tracciato dall’Organizzazione ha toccato quest’anno diverse città tra cui Forte dei Marmi e Firenze, passando per suggestivi paesi nei quali il tempo sembrava essersi fermato.

È di fatto una competizione unica nel suo genere perché sono poche le gare che possono offrire una simile organizzazione e sono ancora meno quelle che possono offrire il nostro magnifico paesaggio come contorno. La competizione attira gentleman da ogni nazione e mira ad offrire un mix speciale di auto prestigiose, competizione, turismo, gastronomia e relax. Auto a parte, tutti elementi tipici del nostro Belpaese, ricercati e valutati con estrema attenzione dal Team Canossa.

Se poi volete partecipare ma non avete una vettura storica oppure semplicemente la vostra amata è finita inaspettatamente dal meccanico, non ci sono problemi. Pensa a tutto l’organizzazione che dispone di un proprio parco macchine che può mettere a disposizione di coloro i quali ne fanno richiesta.

Ogni concorrente che desidera competere è libero di iscriversi alla sezione Velocità oppure alla sezione Regolarità e in definitiva tutti i partecipanti, indipendentemente dalla categoria, condivideranno la medesima esperienza.

Ed è proprio l’esperienza quello su cui mi vorrei concentrare in questo racconto perché aver fatto parte di questa grande famiglia è stato un po’ per tutti un’esperienza indimenticabile. Ne parlavo a tavola con un gruppo di piloti polacchi che condividevano con me il fatto che a loro giudizio fosse passata un’eternità dall’inizio della competizione quando invece erano trascorsi solo quattro giorni.

Magia del belpaese che incanta e stordisce o esperienza indimenticabile alla Modena Cento Ore ? Tutti pensano alla seconda.

Me lo raccontava ancora una coppia spagnola alla guida di una Alfa Storica con targa italiana che alla fine della competizione è venuta a salutarmi. Mi raccontavano con entusiasmo di come avessero vissuto un’esperienza esclusiva e continuavano a esprimere la propria gratitudine sia per il livello di assistenza fornito da tutto lo staff sia per la qualità dell’esperienza vissuta.

In effetti la cura nei confronti del dettaglio si è notata. Parlando con l’organizzazione mi dicevano che attorno a una competizione come questa ruotano circa 300 persone tra assistenti, catering, giudici, persone addette al traffico e chi più ne ha più ne metta. Tra le persone che ho incontrato vi era inoltre una “madrina” d’eccezione: Savina Confaloni, volto noto tra gli appassionati di motori che con la sua impeccabile preparazione (e il perfetto inglese) sapeva coinvolgere chiunque nel magico mondo delle auto storiche.

In ogni momento, ad ogni tappa, in ogni ristorante, ad ogni fermata del gruppo c’era sempre e costantemente qualcuno con la targhetta “Organisation” (rigorosamente scritto in Inglese Britannico) in grado di fornire informazioni, di dare supporto oppure, come è accaduto la sera prima di partire, di organizzare per un gruppo di instancabili partecipanti una improvvisa serata nella migliore discoteca modenese riservando location, transfer e ogni altro servizio potesse essere utile ad un gruppo di turisti.

Gli imprevisti non spaventano nessuno e se la mattina dell’ultimo giorno una gru chiude completamente un tratto di strada allora non fa niente. Interviene l’Organizzazione che impacchetta prontamente i partecipanti in un gruppo, gli mette attorno un paio di moto della Polizia Stradale e fa “scortare” tutti quanti alla prima tappa. Un cordone di oltre sessanta auto spostato senza problemi da Forte dei Marmi. Che professionalità !

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Le tappe attraversate dalla carovana sono tutte caratteristiche del nostro paese a partire dai ristoranti quali “Da Fagiolino” a Cutigliano o “Locanda del Pellegrino” a Castiglione dei Pepoli o il “Rifugio dell’Aquila” a Ligonchio e ancora locations esclusive per la sera come il “Bambaissa a Forte dei Marmi”, “Palazzo Corsini” a Firenze o il “Palazzo Reale” a Modena, attualmente sede dell’Accademia Militare dove si è svolta, oltre alla cena, la cerimonia di premiazione dei partecipanti che hanno saputo primeggiare le singole categorie. Ad un certo punto abbiamo anche visto spuntare simpaticamente un cucchiaio di legno, assegnato al più lento del gruppo.

Dietro tutto questo, come detto, ci sono molte persone, almeno due delle quali al fisiologico vertice della piramide organizzativa. Luigi, il genio visionario, insieme e Francesca, ottima organizzatrice con l’occhio al dettaglio che hanno avuto una visione ampia e lungimirante sull’argomento e che hanno saputo creare negli anni una squadra di lavoro solida alla quale rivolgersi non solo per momenti come questo ma anche per l’organizzazione di eventi complessi dedicati alla propria clientela più fidelizzata.

Vorreste vivere una piacevole gita turistica a bordo di magnifiche auto storiche insieme a tutta l’azienda? Parlatene con loro… Ancora organizzate viaggi incentive nei fiordi ? Beh, passate a qualcosa di veramente unico! La nuova frontiera è il viaggio enogastronomico a bordo di auto storiche. Molto “gastronomico” e poco “eno”, almeno di giorno.

Che cosa mi rimane dopo questa esperienza ? Oltre a molti piacevoli ricordi mi rimane una voglia matta di comprare un’auto storica e partecipare ad eventi come questo, conoscere gente simpatica e alla mano, visitare posti nuovi e godere del meglio che il nostro paese può offrire.

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